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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Politica

L’Unione fa la forza

Incontro sul Grappa tra i sindaci di Romano e Pove Bontorin e Dalmonte, entrambi contrari all’uscita della Polizia Locale dall’Unione Montana. Bontorin su Fb sull’Unione Montana: “Non date retta a chi parla senza sapere di cosa parla”

Pubblicato il 01-10-2024
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Eccoli qua, fotografati assieme come due ex studenti in gita ex scolastica. Contenti e sorridenti per l’incontro che non era previsto: l’Unione fa la forza.
Sono colleghi, di fascia tricolore, a capo di due Comuni confinanti.
Uno è Simone Bontorin, sindaco di Romano d’Ezzelino. L’altro è Francesco Dalmonte, sindaco di Pove del Grappa. Quest’ultimo è ritratto nella foto con una maglietta a maniche corte, nonostante il fatto che in questo periodo le temperature alle nostre latitudini non siano più propriamente tropicali.

Foto da Facebook / Simone Bontorin

Peraltro, sempre a proposito di maniche corte, non a caso io chiamo scherzosamente Dalmonte “il sindaco di Copacabana” perché abito a Solagna, quando a partire da questo mese e soprattutto d’inverno, nelle giornate serene, il sole spunta tardi mentre a Pove la vita scorre soleggiata e riscaldata già dal primo mattino.
E questo perché la Conca degli Ulivi si trova dalla parte opposta di quel Monte Cornon che nella stagione fredda, e per buona parte della mattinata, copre ai solagnesi che risiedono alle sue pendici la luce diretta della nostra stella.
Sono le differenze e discriminazioni climatiche che si verificano nella sempre misteriosa Riserva della Biosfera MaB Unesco del Monte Grappa.
Già: perché è proprio il Monte Grappa la location (odio questa parola, ma ogni tanto ci sta) della foto che il sindaco Bontorin ha postato su Facebook, condivisa dal suo collega di Pove.
I due si sono casualmente incontrati in gita domenicale sulle alture del Massiccio, lungo la Cadorna e ne hanno approfittato per fare un salto alla Trattoria al Lepre (“il primo posto aperto oggi in montagna salendo da Romano”) a salutare la famiglia che la gestisce.
Fin qui nulla di particolare. È solo il resoconto di una normale escursione festiva dei sindaci di due Comuni i cui territori si estendono dalla pianura alla montagna.
Ma è il “modo” con cui questo resoconto è stato scritto e pubblicato che lo rende giornalisticamente interessante.

Così inizia infatti testualmente il post del sindaco di Romano Simone Bontorin:
“L’unione montana che ci piace, la montagna che ci piace! Quando ami la montagna, non c’è unione montana che tenga! (Ogni riferimento è volutamente non casuale).”
“Ricordatevi che la montagna vive se noi la facciamo vivere tutti assieme, anche durante la settimana e i cosiddetti “periodi morti” - è il passaggio centrale del messaggio social -. Comunque, tornando all’unione montana del bassanese, quando vedrò chi parla di unione montana frequentare e parlare con chi abita in montagna, allora avremo un vocabolario comune.”
“Fino ad allora, cari cittadini - conclude il post - non date retta a chi parla senza sapere di cosa parla.”
Postilla ironica bontoriniana:
“P.s.: in foto due esemplari maschi di sindacum pedemontanis polemicus”.

Quell’“ogni riferimento è volutamente non casuale” dichiarato nel testo è un chiaro riferimento, per l’appunto, alle voci sempre più incalzanti sulla volontà dell’amministrazione di Bassano del Grappa, sindaco Finco in primis, di far tornare sotto il tetto comunale gli agenti del comando di Polizia Locale di via Vittorelli, facendoli uscire dall’Unione Montana del Bassanese e smantellando di fatto la funzione che costituisce oggi la principale ragione di esistere dell’ente sovracomunale.
La questione, fino adesso limitata alle rivelazioni di stampa tra cui quella in anteprima di Bassanonet, sta per scoppiare.
Voci molto bene informate riferiscono che Nicola Finco - che oltre al ruolo di sindaco di Bassano del Grappa svolge anche l’incarico di presidente della giunta dei sindaci dell’Unione Montana - abbia fretta di concludere l’operazione, addirittura entro l’anno corrente.
Gli altri sindaci dell’Unione, come Bontorin e Dalmonte, sono in pre-assetto di guerra.
Pare che nel frattempo a Bassano l’argomento sia in predicato di essere inserito all’ordine del giorno di una prossima riunione della commissione consiliare Affari istituzionali.
Martedì prossimo 8 ottobre è inoltre in programma una nuova seduta del consiglio dell’Unione Montana e già in quella occasione, visti i trailer del film in programmazione, potrebbe esaurirsi la scorta dei popcorn.

Intanto consiglio ai due esemplari maschi di sindacum pedemontanis polemicus, per le loro prossime escursioni sul Massiccio, di fare attenzione sul lato estremamente destro del versante.
Perché tra i boschi del Grappa e dell’Unione Montana si aggira un salbaneo, uno spiritello maligno e dispettoso, pronto a giocare un brutto tiro ai convinti sostenitori dell’Unione fa la forza.
Si tratta di Gianluca Pietrosante, consigliere comunale di maggioranza a Bassano in quota Fratelli d'italia e consigliere dell’Unione Montana medesima.
Come è noto, è stato lui l’autore della recente interrogazione alla Gigi Marzullo in consiglio comunale sulla Polizia Locale e l’Unione Montana, che è stata presentata in accordo col sindaco Finco e con l’assessore alla Sicurezza Campagnolo (lo ha dichiarato lo stesso Pietrosante) e che pertanto ha servito su un vassoio d’argento all’assessore Campagnolo un perfetto assist per farsi delle domande e darsi delle risposte.
Sembra quasi che Pietrosante abbia fatto dell’attacco alla gestione dell’Unione Montana del Bassanese la sua nuova crociata personale.
Devo ancora capire le motivazioni della pietrosantata di inizio legislatura: l’ente sovracomunale non sostiene infatti il femminismo, non rinnega il patriarcato, non supporta (nonostante il nome) le unioni di fatto e non diffonde la cultura gender.
I misteri della Riserva della Biosfera continuano.

Così è se vi pare: a Bassano del Grappa si sta costituendo un asse, non si sa ancora quanto condiviso dal resto della maggioranza, favorevole al distacco della Polizia Locale dall’Unione Montana e al suo reintegro nell’organico del Comune e il consigliere comunale fratelliano ne rappresenta un ingranaggio centrale.
Osservo comunque che i toni dei due sindaci “unionisti” di Romano e di Pove a seguito del loro incontro casuale sul Grappa sono stati volutamente leggeri e scherzosi, influenzando di conseguenza anche il tono di questo articolo.
Ma una cosa è certa: quando il nodo dell’istanza separatista bassanese per la Polizia Locale verrà ufficialmente al pettine, col sindaco Finco che prima o poi dovrà uscire allo scoperto, voleranno gli stracci.

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