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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
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The Mission
Rinviata a data da destinarsi la cerimonia del 3 novembre al Teatro Remondini di conferimento del Premio Cultura Cattolica al patriarca latino di Gerusalemme card. Pierbattista Pizzaballa, causa lo scoppio del conflitto israeliano-palestinese
Pubblicato il 11-10-2023
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Di solito, quando un appuntamento viene rinviato a data da destinarsi, si invocano le cause di forza maggiore.
In questo caso, siamo ad un livello di motivazione superiore: cause di forza maggiore conseguenti alla guerra.
Le ragioni per cui la cerimonia di premiazione del Premio Internazionale medaglia d’Oro alla Cultura Cattolica 2023, che era in programma il prossimo venerdì 3 novembre alle ore 20.30 al Teatro Remondini in città, è stata appunto rimandata a nuova data ancora da definire.
Il patriarca latino di Gerusalemme card. Pierbattista Pizzaballa (fonte immagine: Facebook / Scuola di Cultura Cattolica, tratta da tempi.it)
Lo ha comunicato ufficialmente oggi, tramite una nota stampa trasmessa in redazione, la Scuola di Cultura Cattolica di Bassano del Grappa che organizza annualmente l’importante evento.
Il destinatario del Premio Cultura Cattolica 2023 è infatti il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei Latini. Il quale non potrà presenziare alla cerimonia di premiazione, come informa il comunicato, “per cause di forza maggiore dovute al conflitto israeliano-palestinese”.
Lo scorso mese di luglio la giuria del Premio, nell’indicare monsignor Pizzaballa quale destinatario del prestigioso riconoscimento, all’unanimità aveva voluto dare un segnale e “all’unanimità ha scelto un uomo di pace”, come aveva commentato la presidente della Scuola di Cultura Cattolica Francesca Meneghetti.
Religioso dell’Ordine dei frati minori, nominato amministratore apostolico di Gerusalemme nel 2016, nel 2020 Pizzaballa è stato elevato a patriarca e durante il Concistoro tenutosi lo scorso 30 settembre Papa Francesco lo ha nominato cardinale, stabilendo così un primato. È la prima volta, infatti, che un patriarca latino di Gerusalemme giunge alla nomina cardinalizia.
La decisione della giuria, aveva ancora dichiarato nell’occasione la presidente Meneghetti, “ha molto da insegnarci sulla missione del cristiano oggi: come francescano in Terrasanta, monsignor Pizzaballa testimonia una presenza che fa la differenza, anche e soprattutto a livello culturale. Gerusalemme custodisce le origini della storia cristiana, un luogo fondamentale.”
Dopo lo scoppio del nuovo conflitto israeliano-palestinese il cardinale Meneghetti è rientrato in Israele con un viaggio rocambolesco attraverso la Giordania e con l’aiuto delle autorità civili e militari, sia israeliane che giordane.
In un’intervista rilasciata ieri a Vatican News, il patriarca latino di Gerusalemme ha dichiarato, tra le altre cose, di temere che “sarà una guerra molto lunga” e di essere stato “purtroppo facile profeta” perché “l’escalation dello scontro era sotto gli occhi di tutti”.
Anche se “un’esplosione di tale violenza, dimensioni e brutalità nessuno l’aveva prevista”.
Il card. Pizzaballa ha rassicurato sulle attuali condizioni dei cristiani a Gaza e ha sollecitato la comunità internazionale “a lavorare per una tregua” e “a porre sul tavolo la questione palestinese, che era stata accantonata”.
Sono queste, inevitabilmente, le priorità della missione spirituale del patriarca e neo cardinale, richiamato a Gerusalemme dal nuovo conflitto scoppiato in Medio Oriente.
“Ci vorrà molto tempo”, dunque e a quanto pare, perché la nuova emergenza bellica in Terrasanta trovi una soluzione.
E anche Bassano, per il conferimento di un premio che appare quanto mai meritato, dovrà attendere presumibilmente a lungo.
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