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Alessandro Tich
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Monumento ai...caduti
La segnalazione di un nostro lettore: lo stato di degrado della lapide di piazza Garibaldi sulla motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Militare concessa alla nostra città. Con le lettere staccate e non più ripristinate
Pubblicato il 31-08-2023
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È proprio vero: le parole hanno un peso. E talvolta il peso, unito all’usura del tempo, le fa cadere per terra.
È quanto accade per la lapide di piazza Garibaldi che ricorda la motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Militare concessa alla città di Bassano del Grappa.
L’importante iscrizione sulla storica pietra si trova lì da sette decenni, visto che riporta le parole del presidente del Consiglio Alcide De Gasperi del 6 settembre 1949. E inevitabilmente si porta dietro gli acciacchi della sua età.
Foto Matteo Gastaldello
E così, anno dopo anno, la targa commemorativa è diventata un monumento ai...caduti.
I caduti in questione sono i caratteri del testo che si sono staccati dalla lapide e non sono stati più ripristinati.
Sono quelle cose di cui non ci si accorge a prima vista, anche perché il più delle volte transitiamo in piazza senza neppure guardare quella pietra infissa sul muro di San Francesco. Ma se ne è accorto un nostro lettore, lo psicologo e psicoterapeuta bassanese Matteo Gastaldello - che ringrazio - che ci ha segnalato lo stato di degrado in cui versa la targa lapidea mandandoci anche la foto che ho pubblicato sopra.
La pubblico anche in calce a questo articolo, nello spazio della photogallery: così la si può ingrandire e si possono notare meglio i particolari.
Guardare per credere. Sulla lapide, oggi, si ricordano “i 20 mes di occupazione nazista” e i “volontari de l libertà” che hanno combattuto “con ro il nemi o invasore” (nella parola “nemico”, la “c” c’è ancora, ma è già rovesciata e in procinto di staccarsi).
E ancora: “i martirio di…”, “i suo popolo” (la “l” di “il” è pure in via di estinzione), “nelle g oriose giornate”.
A dire il vero, si nota sulla stessa lapide che alcune lettere, quasi in “grassetto”, sono state riattaccate al loro posto, segno che la loro caducità non è solo un problema del tempo presente. Fatto sta che il monumento ai caduti colpisce ancora.
“Mi scuso per l’eventuale disturbo - ci scrive il dottor Gastaldello - ma questa mattina, mentre attraversavo la piazza, mi sono per caso fermato a (ri) leggere la grande lapide che riporta la motivazione per l’assegnazione della medaglia d’oro al valore alla città di Bassano.”
“Nello scorrere lo sguardo sulle parole - continua - non ho potuto fare a meno di notare lo stato di degrado della scritta, alcune lettere sono scomparse e ne rimane solo l’impronta, di altre neppure quella. Più di tutte mi ha colpito la lettera L di “nobile città “ che sembra pronta a lasciare le compagne portando con se il significato della parola.”
“Lo stato dell’iscrizione, a mio avviso, stride drammaticamente col tono del testo che celebra il valore dei cittadini che si sono sacrificati nella lotta durante l’occupazione nazista - afferma il nostro lettore -. Le parole sono importanti in quanto generano il pensiero, lasciarle al degrado lancia un messaggio, seppur involontario, che ne svaluta il contenuto.”
“Trovo fondamentale - conclude Matteo Gastaldello - che non venga trascurata la manutenzione del monumento, cosi, ho pensato di sottoporre la mia riflessione alla vostra attenzione nella speranza che venga ripresa da chi ha la possibilità di provvedere.”
Riflessione accolta e speranza inoltrata, con la pubblicazione di questo pezzo, a chi di dovere.
Non vorrei che proprio la città di Bassano ci costringesse a rivedere e a riscrivere il noto detto latino.
E cioè: verba volant, scripta manent, sempre che non si stacchino.
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