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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Politica

La rompiscatole

La consigliera Anna Taras assieme alle minoranze interviene sulla Commissione Pari Opportunità: “Rappresentazione distorta della realtà da parte dell'amministrazione comunale e in particolare dell'assessora Mavì Zanata”

Pubblicato il 11-02-2021
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Non si spegne ancora l'eco delle discussioni politiche sulla convocazione a scoppio ritardato (di 20 mesi) della Commissione Pari Opportunità del Comune di Bassano del Grappa, riunitasi finalmente, in modalità collegamento Zoom, lo scorso lunedì 8 febbraio.
Oggi interviene a tal proposito la consigliera del gruppo di opposizione “Bassano Passione Comune” Anna Taras, che ha trasmesso in redazione un comunicato stampa delle minoranze che riportiamo di seguito:

Foto Alessandro Tich

COMUNICATO

Con grande rammarico assistiamo nuovamente ad una rappresentazione distorta della realtà da parte dell’amministrazione comunale, ed in particolare dell’Assessora Mavì Zanata.

Con un ritardo inspiegabile, la Commissione è stata convocata per la prima volta il 18 giugno 2020, ad oltre un anno dall’insediamento del Consiglio Comunale, mentre il regolamento prevede che la convocazione avvenga entro 60 giorni.

Si precisa inspiegabile in quanto, nella precedente amministrazione, il ritardo nella convocazione della Commissione pari opportunità era stato determinato dalla necessità di superare due inconvenienti relativi alla composizione della stessa, il primo riguardava il rispetto della presenza di entrambi i generi nella commissione, ed il secondo riguardava il fatto che potevano essere presenti nella commissione solo 6 rappresentanti delle Associazioni dedite alla promozione della cultura delle pari opportunità e delle politiche della non discriminazione, mentre nel territorio del Comune di Bassano del Grappa esistevano un numero maggiore di associazioni.

Nulla di tutto ciò è stato affrontato dall’attuale amministrazione, nominando de plano, con provvedimento del 6 marzo 2020 del Presidente del consiglio Comunale, i nominativi indicati dalle parti coinvolte nella composizione della commissione.

È risultata, pertanto, una commissione composta esclusivamente da donne, ciò in violazione dell’art. 2 dello Statuto Comunale, il quale, al comma 5, stabilisce che la presenza di entrambi i sessi deve essere garantita nella misura minima di 1/3 dei componenti per ciascun genere.

Tale inconveniente è stato rilevato dalla consigliera della minoranza Anna Taras nel corso della prima convocazione del 18 giugno 2020, ed all’esito di discussione tra le commissarie presenti, la Sindaca e l’Assessora Mavì Zanata, chiudevano l’incontro comunicando che avrebbero chiarito tale aspetto.

La risposta a tale rilievo è stata che non esiste uno Statuto della Commissione pari opportunità, e pertanto non è vincolante quanto stabilito nello Statuto Comunale. A nostro avviso, l’assenza di uno statuto della Commissione pari opportunità è determinata dal fatto che ogni commissione consiliare è regolata dallo statuto comunale, in quanto organo collegiale dell’Ente stesso, e l’organo collegiale può prevedere unicamente un regolamento per il suo funzionamento.

Sempre nel corso della commissione del 18 giugno u.s., le associazioni femminili presenti hanno fatto notare che nella precedente commissione, al fine di rispettare il numero di componenti previsti da regolamento, alcune associazioni erano state escluse, pertanto ritenevano opportuno effettuare un avvicendamento tra le stesse, al fine di permettere la presenza nella commissione da parte delle associazioni escluse.

Anche a tale rilievo non era stata data risposta, salvo chiedere nell’ultima commissione, tenutasi l’8 febbraio u.s., uno “strappo” al regolamento al fine di far partecipare anche le associazioni escluse.

Risolto in qualche modo l’inserimento delle due associazioni, senza dover ricorrere ad adattamenti del regolamento della commissione, la consigliera Anna Taras chiedeva, prima di procedere con la candidatura alla Presidenza della commissione, di invitare le nuove associazioni ad esprimere il nominativo di un proprio rappresentante, affinché il Presidente del Consiglio Comunale provveda alla formalizzazione della nomina del rappresentante stesso. Si precisa che alla luce dei fatti tale richiesta, che ad un primo impatto poteva sembrare un eccesso di formalismo, si è dimostrata provvidenziale, atteso che la nomina della nuova rappresentante del sindacato CGIL nella commissione è avvenuta il 10 febbraio, due giorni dopo la partecipazione della stessa all’ultima commissione tenutasi lunedì 8 febbraio.

Sempre nell’ultima commissione la consigliera Taras, menzionata da alcune componenti della commissione come “rompiscatole” (che spesso nelle videoconferenze dimenticano di silenziare il microfono), chiedeva l’inoltro del verbale della commissione tenutasi il 18 giugno 2020 ed il verbale della commissione appena tenutasi al fine di approvarli nella seduta successiva. A tale richiesta veniva comunicato che il verbale non era oggetto di approvazione, e che in passato ciò non veniva fatto. Abbiamo verificato e l’art. 9 del regolamento prevede che il verbale vada approvato nella seduta successiva, come previsto in tutte le commissioni consiliari.

Insistiamo nell’affermare che la commissione delle pari opportunità non sia solo una questione femminile, ma il raggio d’azione sia molto più ampio, operando sia nella promozione culturale e di politiche atte alla parità di genere, ma anche nel campo della non discriminazione nei confronti delle minoranze etniche e religiose, dei diversamente abili, degli anziani e delle giovani generazioni, particolarmente fragili in questo periodo caratterizzato dall’emergenza sanitaria.

La nostra sensazione è che l’attuale amministrazione, ed in particolare l’assessora Mavì Zanata non abbiano ancora compreso l’importanza dell’istituzione della Commissione delle pari opportunità, sia per la leggerezza e l’approssimazione nella conduzione della commissione, sia per il fatto che ad oggi non è percepibile alcuna idea, progetto ed iniziativa in ordine alle tematiche di interesse della commissione, attinenti alla promozione della cultura delle pari opportunità e delle politiche della non discriminazione.

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