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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Attualità

Il Tribunale “risorge” al Senato

La Commissione Giustizia di Palazzo Madama esprime parere favorevole al ripristino di dieci Tribunali tagliati dalla riforma della geografia giudiziaria, tra cui Bassano. La parola passa ora alla Camera. Filippin: “E' presto per cantare vittoria”

Pubblicato il 03-12-2013
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Nome e cognome: Ciro Falanga. Professione: avvocato. Residenza: Torre Annunziata (Napoli). Ruolo politico: senatore del gruppo Forza Italia - PdL.
E' stato lui l'unico componente della Commissione Giustizia del Senato a non votare il parere espresso oggi dalla Commissione stessa sul decreto legislativo della riforma della geografia giudiziaria.
Parere che, all'unanimità meno uno, chiede al governo il ripristino di dieci Tribunali soppressi dalla riforma, tra cui quello di Bassano del Grappa.

Un'istantanea della recente manifestazione sul Ponte di Bassano a favore della riapertura del Tribunale (foto Alessandro Tich)

Nella lunga e articolata relazione del documento, i senatori evidenziano - tra le altre cose - la loro “profonda delusione” al ministro Cancellieri per non aver accettato la richiesta di proroga dell'entrata in vigore del decreto di riforma, per chiarire i diversi aspetti del provvedimento che necessitano di approfondimenti e correttivi.
“Bassano del Grappa - è lo stralcio del testo del parere relativo al Tribunale della nostra città - accorpa la sezione distaccata di Cittadella per una popolazione di 372.224 abitanti, riducendo nel contempo la popolazione del circondario di Padova che è di oltre 900.000 abitanti. Si deve tener conto altresì che Bassano del Grappa è dotato di un nuovo tribunale che è costato oltre 12 milioni di euro. D'altronde il sindaco di Bassano ha confermato al ministro della giustizia l'offerta gratuita di un'area per la costruzione di un nuovo carcere a completamento della cittadella giudiziaria.”
Dopo il licenziamento del parere della Commissione di Palazzo Madama, in calendario la prossima settimana, toccherà quindi alla Commissione Giustizia della Camera esprimersi sullo stesso argomento.
I due pareri arriveranno dunque sul tavolo del ministro della Giustizia Cancellieri, che dovrà firmare - anzi, è meglio dire “dovrebbe”, visto il noto precedente col governo Monti - i decreti correttivi richiesti.

Stefani (LN): “Al governo non resta che ratificare il suo fallimento”

“Solo il senatore Falanga del Pdl non ha votato il parere, espresso dalla Commissione Giustizia del Senato, sulla riforma che ha portato alla chiusura del Tribunale di Bassano - commenta la senatrice della Lega Nord Erika Stefani, membro della stessa Commissione -. Ora al governo non resta che ratificare il suo fallimento, tornare sui suoi passi e rispettare l'esito della sua stessa maggioranza, che abbiamo spronato a cambiare idea. Nonostante i danni e i ritardi comportati dal trasferimento degli uffici, ora più che mai si apre uno spiraglio: possiamo davvero salvare il Tribunale di Bassano e restituirlo ai suoi cittadini.”
“Il ministro Cancellieri - aggiunge la sen. Stefani - ha ora due chance: o accetta il fallimento della riforma, così come era stata applicata, o sconfessa la sua stessa maggioranza su un tema centrale come quello della giustizia. Staremo a vedere: noi, come sempre, facciamo e faremo il possibile e anche di più.”

Filippin (PD): “E' ancora presto per cantare vittoria”

“La Commissione Giustizia del Senato - dichiara la senatrice democratica Rosanna Filippin, anche lei membro della medesima Commissione - si è oggi espressa all'unanimità, come chiesto dal Ministro Cancellieri, sulle sedi giudiziarie da salvare: sono molto soddisfatta che tra le dieci sedi individuate, sia presente anche Bassano.”
“Come avevo annunciato nelle scorse settimane - prosegue Filippin - il parere unanime dei componenti della Commissione era la condizione necessaria ed indispensabile richiesta dal Ministro per procedere con un decreto correttivo, dopo un lungo lavoro che ho svolto sottotraccia questo parere è arrivato. Non è stato semplice vincere le molte resistenze e i localismi, ma le correzioni richieste vanno nella direzione di una giustizia più equa per imprese e cittadini.”
“Si tratta di un fatto concreto - aggiunge - che non passa per le manifestazioni pubbliche o semplice protesta, ma è frutto di innumerevoli riunioni, contatti e discussioni che ho tenuto da sei mesi a oggi.”
“E però ancora presto per cantare vittoria - ammonisce la parlamentare del PD -. Prima di arrivare sulla scrivania del Ministro lo stesso parere dovrà essere espresso dalla Commissione Giustizia della Camera, sempre all'unanimità, e so che anche qui le resistenze non mancano.
Faccio appello a senso di responsabilità dei deputati di tutte le forze politiche, per non rovinare il risultato raggiunto. Se da entrambi i rami del parlamento arriverà questo segnale, è evidente che il ministro Cancellieri dovrà tenere fede all'impegno che si è assunta.”
“Sono convinta che l'azione politica abbia senso solo quando affronta e si occupa delle problematiche reali e concrete di tutti i cittadini, non quando si parla addosso o, peggio, insegue interessi specifici - conclude Filippin -. Oggi abbiamo dato un chiaro segnale e portiamo alla città di Bassano e al suo territorio un risultato concreto, spero che personalismi o rivendicazioni non rovinino quanto ottenuto."

Zaia: “La battaglia non è finita”

“Il voto della Commissione del Senato che si è espressa per il mantenimento in vita del Tribunale di Bassano - afferma il presidente della Regione Veneto Luca Zaia - rende giustizia al nostro impegno e alla lotta di quanti, sul territorio, hanno sempre espresso un netto no allo smantellamento di un presidio di giustizia buona ed efficiente”.
“E’ soltanto il primo passo di un percorso che sarà ancora lungo e costellato di ostacoli - continua il governatore -, occorre mantenere la guardia alta ed essere pronti a intervenire in qualsiasi momento. Le migliaia di persone che hanno affollato il ponte di Bassano esprimendo una chiara volontà di evitare l’ennesimo spreco di Stato, ci danno la forza per continuare a pressare governo, ministero e parlamento. Quel Tribunale, che riesce, unico in Veneto a restituire una sentenza civile in due anni e mezzo contro la media regionale di sette, e serve alla perfezione uno dei bacini economici più forti del Nordest, non deve chiudere”.
“Quando ho detto che questa è la nostra trincea - conclude Zaia - non esageravo: e mi pare che anche in parlamento lo si cominci a capire.”

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