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L'Unione fa la scorza

Salta il piano-Scarpellini per il passaggio della Polizia locale dal Comune di Bassano all'Unione Montana. La struttura comunale contesta la parte economica e presenta un'altra “opzione organizzativa”. Situazione in alto mare

Pubblicato il 13-06-2020
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L'Unione fa la scorza. La scorza di un limone acidissimo per le tempistiche della “riforma” della Polizia locale di Bassano del Grappa, pesantemente in ritardo rispetto alle scadenze che erano state preventivate. Preventivate da chi? Dal dottor Giovanni Scarpellini, comandante del Consorzio di Polizia Locale NeVi di Thiene e del Consorzio di Polizia Locale Alto Vicentino di Schio, che in veste di consulente a costo zero per il Comune di Bassano aveva elaborato, ancora alla fine dell'anno scorso, uno studio di “analisi e piano di fattibilità” sul trasferimento della funzione di Polizia locale dal Comune di Bassano all'Unione Montana Valbrenta.
In quello studio, commissionatogli dalla giunta Pavan il 22 novembre 2019 e da lui consegnato all'ente comunale il 17 dicembre 2019, Scarpellini aveva redatto una proposta di trasferimento della funzione, affrontata da tutti i lati della questione (organizzativo, gestionale, economico, operativo, sindacale, statutario, dotazione organica) per poter concretizzare il passaggio di competenze fra i due enti in tempi rapidi.
Come vedremo, però, le proposte migliorative presentate dall'autorevole consulente, soprattutto sotto il profilo economico-sindacale, si fermano al palo. Ma prima di riferirvi gli ultimi sviluppi della vicenda, devo necessariamente fare un piccolo Bignami delle puntate precedenti.

Foto Alessandro Tich


Nel suo studio di fattibilità, il comandante Scarpellini, dopo avere ascoltato il personale, le rappresentanze sindacali e il comandante facente funzioni del Comando di via Vittorelli - che opera in servizio associato con la Polizia locale dell'Unione Montana Valbrenta - era partito dal riscontro della “mancata applicazione del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro 2016-2018” che ha comportato “ripercussioni molto negative sul clima organizzativo interno”.
Ne è conseguita una proiezione esterna “assolutamente inadeguata alle crescenti esigenze della collettività, ben al di sotto degli standard raggiunti da altre gestioni associate, anche se dotate di minori risorse umane”.
Era stata fatta la ricognizione delle spese sostenute dal Comune di Bassano per la funzione di Polizia locale (2.496.618,11 euro nel 2018, tra spese sostenute e spese ipotizzate per l'assunzione di 6 nuovi agenti) e della spesa complessiva sostenuta dal Comune di Bassano e dall'Unione Montana per la medesima funzione (2.666.618,11 euro). Nella sua analisi-proposta, Scarpellini aveva quindi ipotizzato una spesa complessiva annua per la “nuova” Polizia locale dell'Unione di 3.178.901,06 euro, vale a dire oltre 500mila euro in più, di cui - per il Comune di Bassano - circa 300mila euro in più rispetto a quanto spenderebbe con la Polizia locale a proprio carico.
Un aumento giustificato proprio dall'adeguamento dei parametri sindacali rimasti inapplicati. “La maggiore spesa di € 512.282,95 - precisava Scarpellini nel suo resoconto - è quasi integralmente costituita dalle voci necessarie per applicare al meglio il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro.” L'aumento non comporterebbe tuttavia prelievi aggiuntivi dalle risorse già in cassa nei bilanci dei Comuni aderenti all'Unione, ma verrebbe bensì totalmente finanziato dall'articolo 208 del Codice della Strada e cioè coi proventi delle sanzioni amministrative e pecuniarie.

Il comandante-consulente, nella sua “soluzione prospettata”, aveva quindi tracciato la road map per il trasferimento chiavi in mano della funzione di Polizia locale dal Comune di Bassano all'Unione Montana. Entro il 31 gennaio 2020: variazione della denominazione “Unione Montana Valbrenta” in “Unione Montana del Bassanese”, trasferimento della sede in via Vittorelli a Bassano e conferimento all'Unione Montana della funzione di Polizia locale.
Entro il 20 febbraio 2020: approvazione di una convenzione tra Unione Montana, Consorzio NeVi di Thiene e Consorzio Alto Vicentino di Schio “per la condivisione del comandante”, della durata di un anno, rinnovabile per un altro anno. Entro il 29 febbraio 2020: completamento della “migrazione” dei dipendenti della Polizia locale al nuovo ente.
Entro il 31 marzo 2020: stipula degli accordi sindacali.
La relazione-Scarpellini, primo “step” di un piano organizzativo da elaborare in maniera più approfondita, era stata consegnata all'amministrazione di Bassano - come già scritto sopra - in data 17 dicembre 2019. Da allora la questione Polizia locale-Unione Montana, con relativo studio di “analisi e piano di fattibilità”, è rimasta sommersa nei meandri dei competenti uffici di via Matteotti. Fino a che, mercoledì 10 giugno, passata anche l'interruzione delle trasmissioni per il Covid, i nodi sono venuti al pettine.

Il 10 giugno si è tenuto un incontro dell'amministrazione comunale (rappresentata dall'assessore al Personale Andrea Zonta e dal segretario generale del Comune di Bassano e dirigente dell'Area 6-Polizia Locale Antonello Accadia) con la delegazione trattante del corpo di Polizia locale, avente ad oggetto “Trasferimento funzione Polizia locale all'Unione Montana Valbrenta - informazione e confronto con le rappresentanze sindacali”.
Nell'occasione l'amministrazione ha presentato una relazione sull'argomento, sottoposta all'attenzione dei rappresentanti dei vigili e contenente un'“opzione organizzativa” rielaborata dagli uffici comunali. Un documento comprendente di tutto e di più: obiettivi, entrate e spese della funzione di Polizia locale, personale e costi, fondo risorse decentrate, vincoli di legge, utilizzo risorse ex articolo 208 del Codice della Strada.
In questa sede non vi tedio con numeri e dati, indicati nella relazione da lunghe e dettagliate tabelle, né coi riferimenti a leggi e normative. Ma segnalo il punto focale dell'analisi del Comune di Bassano in merito al trasferimento della Polizia locale all'Unione Montana: “la spesa sostenuta per il personale dell'Unione non può comportare il superamento della somma delle spese di personale sostenute precedentemente dai singoli Comuni partecipanti”.
E per “spesa per il personale dell'Unione” si intende “sia la quota relativa al personale proveniente dagli enti associati, sia la quota relativa al proprio personale”.
Come annota la delegazione trattante nel suo rapporto di sintesi dell'incontro, per l'amministrazione di Bassano “lo studio di fattibilità che è stato elaborato dal dott. Scarpellini stimava il valore delle posizioni ad un importo ben superiore a quanto è normativamente e sostanzialmente possibile”.
In queste comunicazioni impera il burocratese, ma la sostanza è questa: il piano proposto dal dottor Scarpellini per la gestione in autonomia della Polizia locale trasferita all'Unione, con aumento delle spese per il trattamento economico e gli adeguamenti sindacali del personale, finisce di fatto alle ortiche.

La relazione-Accadia non presenta un vero e proprio piano “alternativo” per il passaggio di consegne tra Comune e Unione Montana. Vi si specifica che “è alla valutazione dei Comuni facenti parte dell'Unione la possibilità di gestire una ulteriore funzione, quella relativa al servizio di Polizia locale, è per questo motivo che il Comune di Bassano, con atto della giunta (…), ha affidato un incarico al Dr. Giovanni Scarpellini”. La finalità vera e propria della comunicazione è stata invece quella di “mettere in evidenza l'impatto che il trasferimento della funzione avrebbe sul bilancio del Comune di Bassano e sulle spese di personale dello stesso Comune in termini di rispetto di vincoli normativi”.
Come tutte le riunioni amministrativo-sindacali che si rispettino, anche l'incontro del 10 giugno si è concluso con un esito “interlocutorio”. La delegazione trattante ha proposto “di coinvolgere anche l'ente destinatario della funzione, l'Unione Montana Valbrenta, per verificare che l'operazione comporti più vantaggi che svantaggi, anche dal punto di vista organizzativo, operativo, con garanzie per i lavoratori”.
La situazione, tuttavia, è in alto mare e da parte della componente politica che governa il Comune non arrivano segnali di presa in carico del problema. E in questo alto mare qualcuno sta già mollando gli ormeggi. Secondo informazioni raccolte da ambienti interni del Palazzo comunale, infatti, il comandante Giovanni Scarpellini avrebbe deciso di gettare la spugna.
A ciò si aggiunge l'indefinitezza che continua ad aleggiare sul #Si Cambia dell'Unione Montana, vale a dire sul trasferimento a Bassano del Grappa dell'Unione Montana Valbrenta e sul cambiamento della sua denominazione in Unione Montana del Bassanese, annunciata “scatola” di contenimento non solo del corpo di Polizia locale, ma anche del progetto per il Marchio d'Area. Ma per il momento, e chissà per quanto tempo ancora, sotto la scorza non c'è niente.

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