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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
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Ritorno al futuro
Tre cuochi, venti bambini, una fiaba e un piacevole e partecipato evento serale. Alle Biblioteche di Vienna l'evento austriaco del progetto per il dialogo europeo cultgenuss. Con un pizzico di eccellenza bassanese
Pubblicato il 02-02-2019
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Dora è una bambina bionda, figlia di genitori ungheresi. Saly ha invece i capelli scuri ed è di origine mediorientale. C'è anche Lazar, che proviene da una famiglia slava. Mentre Mohammad è un bambino di colore. Segni particolari: parlano tutti in tedesco. Perché sono tutti cittadini austriaci. Anzi: sono tutti viennesi, per l'esattezza.
Come in ogni grande capitale europea, anche a Vienna la multiculturalità, che è poi l'altra faccia dell'internazionalità, fa parte dei requisiti fondamentali della convivenza sociale.
Dora, Saly, Lazar e Mohammad sono solo quattro della ventina di bambini che partecipano a uno speciale momento ospitato alla Kinderbücherei der Weltsprachen, la Biblioteca per ragazzi delle lingue del mondo, piccolo fiore all'occhiello cosmopolita delle Büchereien Wien, le Biblioteche di Vienna. Si tratta di un laboratorio didattico dedicato alla fiaba di Hansel e Gretel, scritta dai fratelli Grimm, storia immortale che parla del veloce percorso di crescita, generato dagli eventi, di due bambini, fratello e sorella, della stessa età del giovanissimo pubblico della biblioteca viennese. Il narratore Josef Mitschan sfoglia davanti ai ragazzini un grande libro della favola, coi disegni dell'illustratore italiano Lorenzo Mattotti, e racconta quello che accade facendoli riflettere su alcuni aspetti. Ponendo l'accento in particolare sulla “doppia identità” di due personaggi, la mamma di Hansel e Gretel e la strega nel bosco. Alla fine del racconto consegna ai bambini delle maschere di carta che i piccoli spettatori devono colorare e quindi indossare, rappresentando le “due facce” con cui si presenta spesso la realtà delle cose e soprattutto delle persone. Magdalena Schneider, direttrice della sezione pedagogica delle Biblioteche di Vienna, sovrintende e osserva con soddisfatta attenzione: lo scopo del laboratorio didattico, commisurato all'età dei partecipanti, è infatti dichiaratamente educativo. Dimostrando ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, che ci si può educare divertendosi. Inizia così l'anteprima dell'evento austriaco del secondo ciclo 2018/2019 del progetto per il dialogo europeo cultgenuss, che si svolge in tre città di Germania, Austria e Italia (Colonia, Vienna e Matera, Capitale Europea della Cultura 2019) ed è dedicato in questo biennio alla promozione della lettura nelle più giovani generazioni e nei bambini in particolare. Il momento clou è in programma in serata con l'evento conviviale ad invito “quando l'arte si trasforma in gusto”, ospitato in un'altra importante sede delle Biblioteche di Vienna, la Bücherei Philadelphiabrücke nel distretto (quartiere) di Meidling.
Da destra: Julian Reinisch, Enza Leone e Jean-Marie Dumaine coi bambini del laboratorio didattico su Hansel e Gretel (foto Alessandro Tich)
Ma un primo assaggio del clima di dialogo e di incontro diretto tra persone d'Europa di nazionalità e di lingue diverse avviene proprio con i più piccoli.
Non ci sono infatti soltanto educatori e bibliotecari ad assistere al laboratorio didattico mattutino. Ci sono anche i tre rinomati chef protagonisti della rassegna di cultgenuss che per mestiere, come da titolo della medesima, trasformano l'arte in gusto: l'austriaco Julian Reinisch, giunto da Innsbruck in Tirolo; l'italiana Enza Leone, ambasciatrice dei sapori lucani, arrivata da Matera e il tedesco di origine francese Jean-Marie Dumaine, proveniente da Sinzig, nella Renania-Palatinato.
Tre personalità e tre territori europei che grazie al progetto mettono insieme le rispettive eccellenze e si traducono in un'unica proposta di dialogo, culinario e culturale al tempo stesso. A cominciare proprio da Dora, Saly, Lazar, Mohammad e tutti i loro coetanei.
I tre cuochi internazionali presenti a Vienna per nobilitare le portate dell'evento serale fanno infatti parte dello stesso laboratorio didattico. Partecipandovi a modo loro: e cioè preparando “in diretta”, al termine dell'attività, una particolarissima merenda per i bambini ispirata ai prodotti del bosco e della natura, di cui si nutre lo stesso racconto della fiaba. Un'insalata di erbe spontanee con fiori e noci (Dumaine), una sfogliata di pane di Matera con miele di castagno (Leone) e uno yogurt con frutti di bosco e cereali (Reinisch): è l'originale menù “under 10” che fa scoprire agli incuriositi scolari l'inatteso piacere di nutrirsi naturalmente. Mentre i tre cuochi, in versione “maestri”, spiegano i prodotti ai loro giovanissimi commensali, tra i gradoni su cui siedono i ragazzini e il tavolo di preparazione delle salutari e sfiziose pietanze viene stesa sul pavimento una fila di piccoli sassi: quegli stessi sassi tutti in fila grazie ai quali Hansel e Gretel riescono a ritrovare la strada di casa nel bosco. È il segnale che rompe ogni barriera: prima i bambini vengono al tavolo a prendersi le prelibatezze da gustare, poi i tre cuochi si siedono in mezzo a loro per dialogare e condividere lo spirito del momento conviviale. Enza Leone non parla il tedesco, ma comunica lo stesso coi piccoli viennesi e non c'è bisogno di traduzione consecutiva. Il tema del cibo è universale e ci si capisce oltre le parole. In piena sintonia con il motto del ciclo 2018/19 del progetto cultgenuss: “Alimentazione è Dialogo, Dialogo è Cultura”. Comunicare senza conoscere la stessa lingua: anche questo è un approccio educativo. E se ci pensiamo bene, i bambini che hanno partecipato al laboratorio dedicato sono gli europei adulti di domani. Ritorno al futuro.
La Bücherei Philadelphiabrücke, biblioteca civica sede dell'evento serale, è situata all'ultimo piano di una galleria commerciale. Cosa normalissima in un Paese dove la lettura e la cultura fanno parte della vita quotidiana della gente, in una città che pullula non solo di biblioteche, ma anche di librerie. A fare gli onori di casa c'è Elke Bazalka in persona, direttrice delle Biblioteche di Vienna. In bella mostra, come sempre, c'è il grande piatto in ceramica di cultgenuss realizzato da Fabiola Scremin del gruppo Lampi Creativi di Bassano del Grappa: sin dalla prima edizione del progetto, alcune eccellenze della nostra città sono sempre presenti.
Il titolare dell'agenzia di comunicazione FARE International di Colonia Fausto Castellini, ideatore e organizzatore di cultgenuss, spiega agli oltre ottanta invitati convenuti per l'occasione le finalità del progetto per il dialogo europeo. L'artista pasticcere e “maestro dello zucchero” tedesco Georg Maushagen, ambasciatore del progetto cultgenuss, consegna alla direttrice Bazalka il piatto in ceramica dedicato a Hansel e Gretel, decorato a mano dall'artista Sandra Pellegrini sempre per Lampi Creativi, e dà la sua testimonianza sugli scopi e sui valori che lo hanno portato ad aderire, incondizionatamente, all'iniziativa. Lo scrittore di origine lucana ma con base a Milano Giuseppe Colangelo - vincitore del premio letterario nazionale Carlo Levi e altra “voce del sud” dell'attuale ciclo di eventi cultgenuss - consegna in omaggio alle Biblioteche di Vienna la trilogia dei suoi romanzi dedicati all'Alto Materano e un gagliardetto del Comune materano di Stigliano.
Poi la scena è tutta per i fantastici tre - Julian Reinisch, Enza Leone e Jean-Marie Dumaine - e per il raffinato menù coi prodotti dei rispettivi territori realizzato per l'evento austriaco. Compresa l'oramai immancabile “specialità europea” (confit di cinghiale della “Eifel” - Renania Palatinato con cacciatorino fresco tirolese e con fagioli bianchi “cannellini”, pomodori e aglio italiani) che riunisce sapientemente gli ingredienti dei tre Paesi. Di spettacolare impatto le due enormi pagnotte di pane di Matera IGP, messe a disposizione per la serata viennese dal panificio Cifarelli della Città dei Sassi.
Molto apprezzati anche i vini, omaggiati dai Vignaioli Contrà Soarda di Bassano del Grappa grazie all'intervento del presidente dei Ristoratori Bassanesi e “cuoco del Papa” Sergio Dussin, protagonista della prima edizione 2015/2016 di cultgenuss.
Due esempi di aziende che hanno compreso lo spirito no profit e le finalità di promozione culturale del progetto, contribuendo alla sua riuscita. Il clima della serata, nell'informale disposizione senza posti a sedere, è infatti disteso e piacevolmente partecipato perché qui il cibo non è il fine, ma è il mezzo per il dialogo tra i partecipanti di lingue e di provenienze diverse, che si incontrano senza anche conoscersi.
Una serata diversa nel cuore di un'Europa dalla doppia identità - quella delle istituzioni, sempre e ancora alla ricerca di se stessa, e quella delle persone - che in occasioni come questa getta la maschera, per mostrare quello che dovrebbe essere il suo vero volto.
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