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I faketotum
Finto carabiniere e finto avvocato: arrestati a Napoli e a Gallipoli dai Carabinieri di Bassano, dopo una incessante indagine, i due autori di oltre 30 truffe ai danni di anziani nel Bassanese e nel resto d’Italia
Pubblicato il 24-03-2018
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L’operazione dei Carabinieri della Compagnia di Bassano del Grappa si chiama “Fake Cops”, ma la serie di truffe oggetto dell’indagine purtroppo non è una fake news.
Un consolidato sistema di raggiri reali a persone anziane messi in atto con lo stratagemma delle false ma verosimili comunicazioni alle vittime ad opera di un altrettanto falso operatore delle Forze dell’Ordine assieme a un complice sotto le mentite spoglie di presunto avvocato. Il copione era sempre lo stesso e a quanto pare molto efficace: la persona anziana da ingannare riceveva una telefonata su linea fissa da parte di un sedicente carabiniere che la informava di un presunto gravissimo incidente stradale occorso ad un parente, solitamente figlio o figlia, che sarebbe stato il responsabile del sinistro. Il truffatore, con artifizi dialettici e approfittando del comprensibile smarrimento della vittima nell’apprendere una simile notizia, la convinceva che da tale evento sarebbe scaturito l’arresto del congiunto, a meno che non venisse reperita immediatamente una consistente somma di denaro in contanti ma anche, se non sufficienti, in monili d’oro. Tale somma di denaro, a detta del sedicente carabiniere, sarebbe servita a pagare un avvocato in grado di sbrigare velocemente le pratiche ed evitare così il carcere al parente coinvolto. L’uomo concludeva quindi la chiamata anticipando che di lì a breve sarebbe passato il legale per il ritiro del compenso.
Dopo qualche minuto, il sedicente avvocato - ovvero il secondo truffatore - si presentava, sempre ben vestito come si conviene a uno “stimato professionista”, a casa della persona raggiunta poco prima telefonicamente, chiedeva il compenso per il presunto servizio legale e si dileguava immediatamente non appena ricevuti i soldi.

Il falso avvocato in azione, ripreso dai Carabinieri
Il problema, per la coppia di malfattori, è che sulle loro tracce si sono messi i carabinieri veri. E non certamente a caso. L’esecrabile fenomeno delle truffe agli anziani è infatti da diverso tempo sotto la lente dei militari della Compagnia dell’Arma di Bassano del Grappa comandata dal capitano Adriano Fabio Castellari. Numerosi sono stati anche gli interventi informativi della Benemerita in favore delle persone anziane, per far cogliere gli indicatori di pericolo che impongono di chiamare i numeri di emergenza delle Forze dell’Ordine.
In tale contesto, avendo apprezzato un’emersione del fenomeno nel territorio, i Carabinieri della Compagnia di Bassano hanno dato corso ad una serie di servizi preventivi e di contrasto sin dal novembre scorso, che hanno consentito l’arresto in flagranza di reato di un truffatore 44enne napoletano a fine febbraio.
Parallelamente, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della medesima Compagnia hanno avviato anche una più complessa attività di indagine di settore, conclusasi con l’individuazione e l’arresto dei due autori delle truffe riportate sopra.
L’operazione investigativa, che ha visto impegnato un team dedicato, ha preso il via da un paio di episodi avvenuti nel Bassanese, da cui è emerso il modus operandi dei due malintenzionati. Partendo dalle due truffe denunciate i militari dell’Arma hanno svolto dei certosini ed incessanti approfondimenti di indagine durati alcuni mesi, utilizzando tutti gli strumenti investigativi a disposizione. Ciò ha consentito ai carabinieri del NORM di identificare i componenti del duo criminale: Pasquale Di Annicella, napoletano 28enne pluripregiudicato e Giovanni D’Angelo, napoletano 42enne pluripregiudicato.
Il primo era il “telefonista” della coppia: preparava il terreno individuando le “aree di operazione”, si informava sulle potenziali vittime e le contattava poi a distanza sempre su linea fissa, sulla base dell’assunto che oggi gli utilizzatori del telefono fisso sono essenzialmente persone anziane. Quindi il Di Annicella indicava con una chiamata mobile al D’Angelo, esecutore materiale della truffa nelle vesti di finto avvocato, dove colpire. I due faketotum, come riscontrato dalle indagini, si sono resi complessivamente responsabili di oltre 30 episodi, fra consumati e tentati, di truffa a danno di persone anziane, per un bottino complessivo in oltre 100.000 euro fra contanti ed altri valori.
L’attività investigativa dei Carabinieri ha trovato piena condivisione da parte dell’Autorità Giudiziaria, che in base alle risultanze emerse ha emesso due ordinanze di custodia cautelare in carcere, eseguite dai militari dell’Arma bassanese ad Arzano (Napoli) per quanto riguarda il Di Annicella e a Gallipoli (Lecce) per il D’Angelo, catturato all’interno di un albergo da cui si preparava a colpire nel Leccese. Sono stati sequestrati numerosi cellulari e schede telefoniche dalle intestazioni più disparate, elemento sintomatico di una condotta criminale pervicace e continua, volta a sfuggire al controllo delle Forze dell’Ordine.
Con l’occasione, l’Arma dei Carabinieri rammenta ulteriormente che “nessun appartenente alle Forze dell’Ordine o altro ente può chiedere denaro contante o altri beni per qualunque motivo. Pertanto non bisogna far accedere sconosciuti nella propria abitazione ed in ogni caso di dubbio chiamate tempestivamente i numeri di emergenza per richiedere aiuto presso il vostro domicilio”.
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