Pubblicità

Il mondo che vorrei

Pubblicità

Il mondo che vorrei

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Abbi tura di te

Ponte: in costruzione la barriera di tura innalzata, come da progetto. Si avvicina una fase decisiva del restauro. Giannantonio Vardanega: “Adesso bisogna lavorare, il momento è delicato”

Pubblicato il 27-01-2018
Visto 3.220 volte

Pubblicità

Il mondo che vorrei

Eppur si muove. A forza di occuparci delle schermaglie politiche riguardanti la Commissione Consiliare Temporanea per il monitoraggio dei lavori sul Ponte degli Alpini, il rischio è quello di dimenticarci che i lavori nel frattempo vanno avanti.
Si tratta ancora delle operazioni preliminari ai prossimi interventi dell'atteso restauro, ma il camion e l'escavatore stanno regolarmente svolgendo le loro funzioni.
Sono i due mezzi della ditta subappaltatrice Brenta Lavori, autorizzata ad operare in alveo, impegnati in questi giorni sotto la supervisione della Vardanega a costruire la nuova strada-barriera di tura in mezzo al fiume tra la base operativa di isola Pusterla e l'area di cantiere in asciutta delle prime due stilate da ripristinare.

Foto Alessandro Tich

La nuova barriera in costruzione è sovrapposta alla strada di tura preesistente, ricavata poco più su del livello dell'acqua, ed è sopraelevata e quindi più alta ma anche più larga rispetto alla medesima. Lo prevede il progetto esecutivo: la tura innalzata del cantiere in sinistra Brenta in corso di realizzazione (si veda l'immagine pubblicata in calce al presente articolo) raggiunge l'altitudine di 105,70 metri sopra il livello del mare, rispetto ai 101,31 metri s.l.m. del letto fluviale.
Ed è ciò che si sta costruendo: il camion trasporta in retromarcia e scarica dei grossi blocchi di pietra misti a ghiaia e terra, l'escavatore li ricompatta e quindi spiana il piano stradale. Metro dopo metro, la nuova “diga” prende forma: dovrebbe essere conclusa, salvo imprevisti o fattori meteorologici, entro una settimana-dieci giorni. Dopodiché sarà letteralmente aperta la strada per iniziare l'opera di ripristino e consolidamento della prima metà del manufatto.
Il ruolo svolto dalla tura (come da significato del verbo “turare”) è quella di una struttura di sbarramento provvisoria, necessaria ad “ingabbiare” una porzione del fiume a ridosso del Ponte e a prosciugare le zone interessate dai lavori.
Ma proprio le ture di progetto erano inserite tra i cinque punti contestati dall'impresa appaltatrice Nico Vardanega Costruzioni Srl nel suo famoso “Resoconto di analisi della valutazione della documentazione progettuale”, ovvero la controrelazione tecnica sul progetto esecutivo redatta dai propri consulenti Se.I.Co Srl e Glo.Vi Studio Associato e protocollata in Comune il 20 aprile dell'anno scorso.
All'epoca la Vardanega aveva messo in guardia l'Amministrazione e gli uffici comunali su alcune possibili situazioni da brivido: secondo il documento tecnico della ditta appaltatrice, vi sarebbe stato nientemeno che il “rischio di crollo” del monumento anche in caso di piena non eccezionale, “a seguito dell'erosione e trasporto a valle del materiale con cui si prevede di realizzare le ture, che alzerebbe il fondo alveo ad una quota incompatibile con la resistenza strutturale del Ponte”. Sempre secondo la relazione dell'impresa “l’intero sbarramento è di fatto potenzialmente asportabile anche con piene inferiori a quella di progetto”.
Inoltre, tra le altre cose, “vista la elevata permeabilità del materiale previsto da progetto per la realizzazione delle ture, il prosciugamento dell’area di lavoro è di fatto impossibile da attuarsi”. E in caso di momentanea interruzione del sistema di pompaggio che garantisce il deflusso dell'acqua dalla zona “ingabbiata”, il tempo di riempimento dell'area “potrebbe essere di pochi minuti...con rischi evidenti per la sicurezza degli operai impegnati nonché per le lavorazioni in atto che potrebbero essere gravemente compromesse”.
Insomma: un vero e proprio allarme rosso, riferito alla funzionalità di una tura che “a causa della sua elevata permeabilità, è praticamente incompatibile con qualsivoglia sistema di pompaggio da cantiere e rappresenta un rischio non trascurabile per la sicurezza delle maestranze”.
Da allora non è passato neanche un anno, ma sembra ormai una questione coniugata al passato remoto. La barriera della tura si sta regolarmente realizzando ed innalzando, appunto come da progetto: ma con alcuni aggiustamenti in corso d'opera che, come sempre, sono stati apportati in base alla pratica di cantiere.
“La tura - spiega il titolare dell'impresa appaltatrice Giannantonio Vardanega - è attualmente realizzata con massi ciclopici non più di forma rotonda, come era previsto prima, ma a forma di parallelepipedo. Grazie alle punte, stanno più fermi nell'alveo. Si tratta di un “di più” aggiunto sull'esperienza della prima tura realizzata a giugno, nella scorsa finestra estiva. Assieme ai massi la tura è formata da materiale più limoso, assieme a ghiaia, che la rende impermeabile. Con un amalgama secco l'area di cantiere non riusciva invece a proteggersi.”
E mentre la barriera per asciugare l'area di lavoro sta procedendo verso la sua ultimazione, è il momento di pensare a quello che avverrà subito dopo.
“Appena la tura sarà completata - prosegue l'imprenditore edile - interveniamo sulle stilate. Prima lo smontaggio, poi l'inserimento della trave di piano inox e quindi l'innalzamento dell'armatura per la messa a livello del Ponte, con la scelta del puntellamento della struttura dal basso. Dopo aver visto con la prima asciutta la reale disposizione dei piloni inseriti nel restauro degli anni '60, ci siamo resi conto che non sono disposti simmetricamente e sono fuori asse. Pertanto la trave inox che andrà ad appoggiarsi sopra questi piloni dovrà essere ricalibrata ed adeguata.”
Il titolare della ditta di costruzioni di Possagno legge ovviamente i giornali e anche Bassanonet ed è pienamente a conoscenza dei contrasti politici sorti in queste ore in seno all'Amministrazione comunale sulla Commissione di monitoraggio dell'andamento del cantiere. Ma fa chiaramente intendere che la cosa non lo riguarda.
“Adesso c'è bisogno di lavorare, il momento è delicato - conclude Giannantonio Vardanega -. Speriamo solo che il tempo, e non il tempo in giorni ma il tempo come meteo, ci assista. Questo è importante.”
Dai che finalmente forse è la volta buona. Caro Ponte di Bassano: abbi tura di te.

Pubblicità

Il mondo che vorrei

Più visti

1

Attualità

01-10-2024

N.C.C. - Si Salvini chi può

Visto 19.884 volte

2

Attualità

04-10-2024

Perdinci e Perfluoro

Visto 11.083 volte

3

Attualità

03-10-2024

Gente comune, gente in Comune

Visto 10.435 volte

4

Politica

01-10-2024

L’Unione fa la forza

Visto 10.385 volte

5

Politica

03-10-2024

Polizia Bilocale

Visto 10.173 volte

6

Attualità

02-10-2024

Caccia a Ottobre Rosso

Visto 10.068 volte

7

Attualità

04-10-2024

La collanina di Giada

Visto 9.939 volte

8

Politica

01-10-2024

A volte ritornano

Visto 9.457 volte

9

Attualità

02-10-2024

Tich on the Beach

Visto 9.421 volte

10

Attualità

04-10-2024

Astra Nostra

Visto 9.167 volte

1

Attualità

01-10-2024

N.C.C. - Si Salvini chi può

Visto 19.884 volte

2

Politica

19-09-2024

Discesa in camper

Visto 16.733 volte

3

Attualità

14-09-2024

Il turismo che alberga in me

Visto 16.371 volte

4

Attualità

25-09-2024

Piazzola de Toros

Visto 12.852 volte

5

Attualità

21-09-2024

Demolition Day

Visto 11.899 volte

6

Attualità

12-09-2024

La ragazza del Piper

Visto 11.332 volte

7

Attualità

21-09-2024

Liberté, Égalité, Osé

Visto 11.157 volte

8

Attualità

04-10-2024

Perdinci e Perfluoro

Visto 11.083 volte

9

Attualità

08-09-2024

Solagna - Dakar

Visto 10.908 volte

10

Politica

27-09-2024

Agenti e Reagenti

Visto 10.833 volte