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Alessandro Tich
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Temporary Fish
“Temporary Art”: grandi consensi per l'iniziativa di Federico Parise per via Marinali raccontata nel nostro articolo di ieri. Ma era il nostro Pesce d'Aprile 2016. Basato tuttavia su una storia vera. E adesso Parise...
Pubblicato il 02-04-2016
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Eppure il nostro utente robinet, postando un commento a un altro articolo in data 1 aprile, aveva messo in guardia il popolo del web: “mi auguro che il direttore ci risparmi lo strazio del pesce d'aprile quest'anno, dato che non gli riescono molto bene.... :)”. Il che, per chi vi scrive, ha rappresentato un inevitabile invito a nozze.
Eppure i nostri lettori più attenti e affezionati dovrebbero sapere, ormai da alcuni anni, che quando il 1 aprile scatta sul calendario il rischio di un articolo scritto in pescheria può essere sempre in agguato.
Una tradizione che è stata rispettata anche in questo 2016. Già: perché “Temporary Art”, il reportage dedicato all'esercente e promoter urbano Federico Parise e relativo alla sua nuova iniziativa di animazione temporanea per via Marinali a Bassano, altro non è stato che un saggio di invenzione giornalistica. Anzi, di fiction comunicativa: detto così, fa più figo.
Fonte immagine: animali.net
Ma a conferma che a detta di qualcuno i pesci non mi riescono molto bene, non se ne è accorto nessuno. Nonostante anche quest'anno la bufala studiata ad arte abbia compreso alcune “tracce” di poca verosimiglianza rispetto alla realtà delle cose: come ad esempio, da una parte, l'estemporanea degli avvocati-artisti negli spazi del Tribunale dismesso e della nuova Cittadella della Giustizia (ma quando mai?) e, dall'altra, l'improvvisa e incondizionata collaborazione del Comune di Bassano.
Quello che fa riflettere è che la notizia-civetta della pacifica invasione di artisti nei negozi sfitti e su dieci posti auto dei parcheggi, concessi a pagamento dal Comune, per ben 45 giorni nella via negletta del centro storico ha suscitato una reazione di consenso collettivo. Lo si evince dai commenti all'articolo, dal numero di condivisioni ma anche dalle testimonianze di plauso e approvazione che lo stesso Parise ha direttamente ricevuto nella sua caffetteria tra ieri e questa mattina.
Un chiaro segnale della diffusa voglia di rivedere una Bassano viva e accogliente anche nei luoghi oggi non baciati dall'attrattività predicata dal marketing urbano e territoriale. Meglio ancora se, come nel caso di via Marinali, c'è qualcuno che nel bene o nel male ha il coraggio di metterci la faccia.
Attenzione, però: si è trattato di un pesce fino a un certo punto.
Per quanto oggetto di un articolo fantasy, l'argomento trattato - come si scriverebbe sul cartellone di un film - è basato su una storia vera.
Parise, cioè, ha realmente previsto nel programma del suo progetto di “Urban Lifting” a basso costo per via Marinali una manifestazione incentrata sull'arte, come quella descritta nel pezzo cronistico a contenuto ittico.
Solo che - come altre iniziative temporanee e periodiche che erano già inserite nel calendario di massima del progetto - l'ha attualmente sospesa e riposta nel cassetto. Deluso, scornato e demotivato dagli strascichi polemici di “Via Marinali al Verde”: il primo concreto tentativo di scuotere la regina delle strade di serie B del centro cittadino dal suo stato di abbandono e dal suo torpore post-chiusura del Tribunale.
Ma la vita, come insegna la nota canzone, è fatta di discese ardite e di risalite.
E così - in questo che è il giorno seguente allo scherzo primaverile, e proprio in seguito alle reazioni suscitate dal nostro Temporary Fish - Federico Parise ha ritrovato rinnovate motivazioni per ritornare veramente alla carica con il prosieguo del suo progetto. Non accadrà magari domani mattina, ma quel che è certo è che la bandiera bianca non sventola più nella sua caffetteria di vicolo Bastion. E chissà che da un pesce non rinasca presto una bella frittura mista, ricca di ingredienti e in grado di rianimare la strada inanimata del salotto cittadino. Ma dovrà essere un piatto cucinato a più mani: se è vero che in Comune sono protocollate da un anno un centinaio di firme per far “risorgere” via Marinali, fatevi avanti.
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