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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Botti di fine anno
La Commissione Edilizia del Comune di Bassano vieta all'Enogastronomia Antonio Baggio in via Roma di esporre sul suolo pubblico le tre botti collocate fuori dal negozio ormai da dieci anni: “Non sono congrue con il decoro urbano”
Pubblicato il 21-12-2015
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Se passate per via Roma a Bassano, una delle vie dello “struscio” e dello shopping cittadino in centro storico, non potete non imbattervi - in orario di apertura del negozio - nelle tre botti collocate, vicino ai tavolini, all'esterno dell'Enogastronomia Antonio Baggio.
In questi giorni di Avvento, sopra i tre barili di legno, sono oltretutto esposti pacchi dono, forme di formaggio, bottiglie, cappelli di Babbo Natale e quant'altro per dare un tono ancora più colorito all'attesa delle Feste.
Un elemento che fa parte oramai della tradizione, visto che quelle tre botti - come ci dice Alessandro Baggio, che assieme al padre Antonio e alla sorella Annalisa gestisce il tipico negozio - sono lì da dieci anni, ovvero precisamente dal 2005 “quando la via è stata chiusa alle auto”.

Foto Alessandro Tich
Non sono le uniche botti in giro per la città, visto che soprattutto altri esercizi pubblici le espongono sul loro plateatico, ma sono senz'altro quelle più conosciute: associate, come sono, a una bottega che l'anno scorso ha festeggiato i 50 anni di attività, che dallo scorso febbraio si fregia anche del titolo, riconosciuto e conferito dalla Regione Veneto, di “Luogo storico del commercio” e che Paolo Massobrio - giornalista enogastronomo “padre” del Golosario - ha definito “una delle migliori boutique del gusto”. E sono anche, a modo loro, dei motivi di attrazione: se è vero che, come ci dice Antonio Baggio, “i turisti si fermano a fotografarle”.
Ancora per pochi giorni, però. Almeno secondo l'intenzione del Comune di Bassano. La Commissione Edilizia comunale, in risposta alla richiesta di concessione per il plateatico presentata dall'Enogastronomia di via Roma per il triennio 2016-2017-2018, si è espressa infatti favorevolmente all'occupazione del suolo pubblico “ad eccezione delle tre botti in quanto non sono state ritenute congrue con il decoro urbano”.
Null'altro - nell'atto di “invito al ritiro del provvedimento” firmato dal dirigente comunale Area 1 Risorse Sviluppo - viene aggiunto in merito, né vengono specificati i criteri di valutazione adottati circa l'appropriatezza o meno di un elemento di arredo nei confronti del decoro cittadino. Morale della favola: le tre botti, dal prossimo 1 gennaio, vanno tolte perché “non decorose”.
Il frontman del negozio Alessandro Baggio - pur non perdendo mai il suo proverbiale sorriso tra una fetta di prosciutto, un assaggio di formaggio e un calice di bollicine - è molto contrariato. Per non dire arrabbiato.
Non per la decisione in sé ma, come sottolinea, “per il metodo” utilizzato dagli uffici comunali, che dopo un decennio di autorizzazioni senza problemi hanno improvvisamente voltato pagina senza dare modo di potersi confrontare preventivamente sulla questione.
Ora Baggio ha investito della faccenda Confcommercio Bassano.
Se per tentare una mediazione con gli uffici di via Matteotti o se per mettere in atto un'azione più eclatante, è ancora presto per dirlo. Comunque andrà, saranno botti di fine anno.
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