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Redazione
Bassanonet.it
Acqua alla gola
Situazione di emergenza idrica: Consorzio di bonifica Brenta in prima linea. Effettuate azioni straordinarie per l'irrigazione di zone a carenza d'acqua. Il presidente Sonza: “Gli invasi sono fondamentali e bisogna realizzarne degli altri”
Pubblicato il 07-08-2015
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Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa, trasmesso in redazione dal Consorzio di bonifica Brenta:
COMUNICATO

Foto: archivio Bassanonet
SITUAZIONE DI EMERGENZA IDRICA
Prosegue inesorabile la calura tropicale e la gestione delle scarse risorse idriche, conseguentemente, è sempre più problematica.
Il Consorzio di bonifica Brenta ha già dovuto esplicare azioni straordinarie quali quelle messe in atto dal 22 al 27 luglio, sospendendo l’irrigazione ad una zona del territorio servita da acque di Brenta per salvare un’altra zona più a valle che aveva fatto registrare gravissime carenze dovute al notevole abbassamento delle falde, cosicché le risorgive fornivano apporti molto limitati.
Si è ora arrivati ad un momento in cui le riserve montane dei bacini del Corlo e del Senaiga sono disponibili per pochi giorni, dopo di che si dovranno attuare ulteriori provvedimenti di emergenza.
“Guardando la situazione generale bisogna ammettere che al nostro Consorzio per ora non è andata così male - afferma il presidente Enzo Sonza -. In altre realtà, a noi vicine, si sono registrate situazioni molto più gravi, ad esempio nel rodigino con la risalita delle acque salmastre. Tutto sommato da noi i raccolti fino adesso sono stati salvati, tanto che fra poco si comincerà a raccogliere il mais. Siamo orgogliosi di aver potuto dare un contributo in questo senso con il nostro lavoro, che non conosce sosta da gennaio a dicembre, perché il flusso delle acque va costantemente curato e seguito, 24 ore al giorno.”
“La situazione di quest’anno - prosegue Sonza - dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, che gli invasi sono fondamentali e che bisogna realizzarne degli altri, per tesaurizzare l’acqua nei momenti di abbondanza e rilasciarla quando invece scarseggia”.
Al proposito, il Consorzio caldeggia da tempo un nuovo serbatoio sul torrente Vanoi, affluente del Cismon, che potrebbe avere una funzione sia per prevenire le piene fluviali che, appunto, come scorta idrica.
“E’ un tema che da troppi anni è sul tappeto - sottolinea Sonza - e ci si domanda come mai non sia stato preso ancora in seria considerazione; al proposito sarebbe necessaria una forte spinta da parte delle Organizzazioni Agricole: non possiamo ogni volta subire le criticità, ma bisogna portare avanti le soluzioni, che certo richiedono un grande impegno anche da parte della politica.”
“E’ vero che l’invaso del Vanoi ricadrebbe non solo in Veneto, ma anche in Trentino, per cui non è facile la sua attivazione, ma si deve guardare all’interesse generale e cercare di collaborare in uno spirito di reciproca solidarietà, come mi pare stia avvenendo per altre importanti infrastrutture come l’autostrada Valdastico Nord”, conclude Sonza.
Il provvidenziale flusso d’acqua nelle reti consortili (un sistema che si dirama capillarmente nel territorio, a partire dai grandi canali, passando per le rogge intermedie e fino ai piccoli canaletti che raggiungono i singoli appezzamenti, e che è attivo fin dai tempi della Serenissima) non è importante solo per le colture agrarie, ma anche dal punto di vista ambientale, per garantire la fauna ittica e la flora riparia, nonché sotto l’aspetto igienico-sanitario, essendo spesso i canali consortili recapito di depuratori per cui le acque correnti offrono un benefico effetto di vivificazione.
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