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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Politica

Regionale e nazionale

Il tour di Flavio Tosi, candidato governatore, fa tappa a Bassano. "Il 1° giugno decreterà la fine del centrodestra attuale e la scomparsa di Forza Italia". "Da noi la vera alternativa, un progetto politico nazionale che partirà dal Veneto"

Pubblicato il 16-05-2015
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Brassaï. L’occhio di Parigi

“In giro per il Veneto capita che qualcuno mi dica: “se voto te rischio di far perdere Zaia”. E io gli dico: “fatti venire in mente una cosa importante che Zaia abbia fatto in questi cinque anni nel Veneto”. Non ci sono risposte.”
Chi lo afferma è Flavio Tosi, ex segretario regionale della Lega Nord prima della sua espulsione dal partito, tuttora sindaco di Verona e candidato governatore alle regionali col sostegno di sei liste di area centrodestra (Lista Tosi per il Veneto, Il Veneto del fare con Flavio Tosi, Unione Nord-Est, Razza Piave-Veneto Stato, Area Popolare, Famiglia Pensionati con Tosi).
E lo dice a Bassano del Grappa, invitato dall'area moderata bassanese a un incontro per la campagna elettorale all'hotel Palladio. Area moderata in stile “vecchia guardia”: promotore e presentatore dell'appuntamento è infatti il sempreverde Luigi D'Agrò.

Il candidato governatore Flavio Tosi a Bassano (foto Alessandro Tich)

“Chi ha paura che il centrodestra perda, ha sbagliato tempo e chi parla di “voto utile” dice un'idiozia - esordisce D'Agrò prima di lasciare la parola all'atteso ospite -. La scelta di Tosi è una scelta politica e non una “distrazione di voto”. E' l'alternativa agli ultimi cinque anni di ordinaria amministrazione nel Veneto, di fronte a un momento di straordinaria difficoltà.”
Flavio Tosi concorda: “E' vero, Zaia ha fatto solo ordinaria amministrazione, portando avanti scelte prese prima di lui e bloccando altre. La Pedemontana è di fatto ferma, la Via del Mare è ferma, la Nogara-Mare è ferma. Anche nel recente scandalo per i finanziamenti regionali ad alcune cooperative sociali che non svolgevano le attività per cui erano state finanziate, su cui non entro nel merito, Zaia non c'era, o se c'era dormiva. E la Regione blocca 62 milioni per le cooperative. Bisogna discernere, perché il blocco danneggia le cooperative sociali vere, che fanno il loro lavoro. Se uno ha senso di responsabilità ferma le procedure sospette di irregolarità, non l'intero sistema. Noi abbiamo l'abitudine di governare, e di prendere responsabilità.”
“La partita è regionale, ma anche nazionale - continua il candidato governatore, passando sul piano squisitamente politico -. Il 1° giugno decreterà la fine del centrodestra attuale e la scomparsa di Forza Italia. Berlusconi lo sa: se vince Zaia ha vinto Salvini, se perde Zaia perde anche lui. E alla fine Forza Italia si troverà con zero governatori.”
“Cosa dobbiamo fare noi? Matteo Renzi ha uno schema di governo di potere ben preciso, basato sul centralismo, sullo statalismo e sull'aumento della spesa pubblica e delle tasse - prosegue Tosi -. Ma persegue un governo di potere in maniera estremamente lucida. Andando avanti a colpi di fiducia, la maggioranza la trova sempre grazie anche ai disperati, e mi riferisco ai grillini, che sanno che dopo questa legislatura in Parlamento non torneranno più. Lo scopo principale della riforma del Senato è che non ci sarà più un Senato, trasformato in una succursale della Camera. E l'Italicum, a sua volta, è una riforma della Camera.”
“Dell'Italicum - prosegue l'aspirante governatore del Veneto, che punta molto tuttavia sulla prospettiva nazionale - non ci piace che non ci siano ancora le preferenze, se non in piccola parte perché i partiti presenteranno comunque 100 capilista bloccati. Un aspetto positivo comunque c'è: ed è il maggioritario. Alla Camera ci saranno due blocchi, e non più coalizioni, e quindi governabilità, secondo il modello repubblicano democratico.”
“L'altro disegno - incalza l'ex leader veneto della Lega, ormai per lui lontana anni luce - è quello di Salvini. E' il disegno di chi sa di perdere, ma è a capo di quella che oggi è la coalizione di centrodestra. Compare dappertutto in televisione e dice cose che sa che sono impossibili, come quella di uscire dall'euro. Ma sono cose che gli garantiscono un 15% di consensi. E' uno che ha consensi, ma perde. Noi dobbiamo creare la vera alternativa.”
“Dal 1° giugno in poi, e prima delle prossime elezioni politiche - dichiara Tosi - dobbiamo riorganizzarci come centrodestra, partendo da qua. E' dal Veneto che nasce l'alternativa, è una questione anche nazionale.”
Ma, riguardo il voto regionale, avverte: “Il dato rilevante e decisivo è l'affluenza. La nostra corsa è per un grande risultato, ma è atteso un astensionismo impressionante. La vera campagna elettorale inizia adesso, è il momento di convincere gli elettori ad andare a votare. Oltre il 50% degli elettori non sa se andrà a votare, e per chi votare. E' l'elettorato deluso dallo schema Renzi-Salvini che possiamo recuperare. Noi abbiamo la fiducia di un progetto politico nazionale che parte dal Veneto e che bisogna spiegare alla gente.”
E sempre sull'appuntamento con le urne del 31 magio, Tosi rispedisce al mittente i sondaggi, che vedono attualmente Zaia in testa, “pubblicati da quotidiani compiacenti” e rimarca: “Abbiamo liste competitive, che rappresentano davvero la comunità veneta”. Ma senza mai perdere di vista il vero obiettivo: “Un'alternativa politica cattolica, liberale e democratica che noi faremo partire dal 1° giugno.”

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