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Il sindaco di Bassano del Grappa approfitta del riflettori della cerimonia di San Bassiano, in Sala da Ponte, per annunciare alla foltissima platea la notizia “dell'ultima ora”: la Fondazione Cariverona ha disposto un contributo di 1 milione di euro per il restauro del Ponte degli Alpini. Che aggiunto ai soldi già in cascina (tra cui 500mila euro già vincolati a bilancio, 300mila euro da vincoli su oneri entranti e 200mila euro circa da donazioni, più i 700mila euro recentemente deliberati dalla Regione) rendono ora il finanziamento dell'opera il minor problema. L'Amministrazione comunale, dunque, non ha più alibi: i soldi ci sono, e il restauro s'ha da fare.
“Per quanto riguarda il Ponte degli Alpini - conferma il sindaco - abbiamo deciso fin da subito di affrontare l’importante sfida del restauro e del consolidamento in collaborazione con un ente di assoluto prestigio come l’Università di Padova, che ci ha permesso di approfondire ulteriormente le problematiche dell’antico manufatto e di stabilire una programmazione in grado di definire tutti i passaggi necessari per restituire al simbolo per eccellenza della nostra città bellezza e funzionalità. Pochi giorni fa, lo scorso 13 gennaio, abbiamo ospitato un primo summit di esperti internazionali, il prof. Claudio Modena, dell’Università di Padova, il prof. Giovanni Carbonara dell’Università La Sapienza di Roma e il prof. Toshikazu Hanazato dell’Università di Tokio, che ha dato il via a una interessante dialettica tra metodologie di lavoro orientale ed occidentale e a un confronto scientifico sul nostro Ponte destinato a fare scuola, così che le azioni studiate e realizzate a Bassano avranno una proiezione a livello internazionale.”
L'intervento del sindaco Riccardo Poletto alla cerimonia di San Bassiano (foto Alessandro Tich)
“Il Ponte - aggiunge - è patrimonio non solo di tutti i bassanesi, ma delle tantissime persone che, nel mondo, amano Bassano e si considerano, pur a distanza, parte della nostra città, è dunque importante che tutto ciò che lo riguarda sia proposto nel modo più ampio e diffuso possibile.”
Ma non è l'unica lieta novella: “Finalmente - rimarca Poletto - oggi possiamo ribadire una buona notizia. Grazie anche al lavoro continuo ed importante della precedente Amministrazione, che abbiamo proseguito e accelerato, attraverso numerosi contatti personali, è stato raggiunto un accordo tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Regione del Veneto. Il Tempio Ossario della nostra Città è stato ufficialmente inserito nelle opere nazionali sulle quali si interverrà in occasione delle celebrazioni per il centenario della fine della Grande Guerra.” “Questo - commenta - è un risultato molto importante, perché l'essere stati inseriti in quell'elenco significa assicurare anche uno stanziamento economico adeguato per poter finalmente concludere i lavori di recupero e ristrutturazione del Tempio e consentirne la riapertura al pubblico nei tempi il più possibile brevi. Questa svolta positiva ci rasserena alla vigilia di importanti appuntamenti che attendono il nostro territorio in occasione del Centenario della Grande Guerra, appuntamenti che cercheremo di vivere pienamente condividendo con il più ampio numero di persone il ricordo e la ricostruzione di quanto accadde e il monito di diffondere e mantenere la pace.”
Accento posto anche sul ruolo di Bassano nel territorio: “Venendo sul piano delle amministrazioni locali - specifica il sindaco - è ormai evidente a tutti che il cambiamento richiesto, a questo livello, quello delle città, va nella direzione delle più ampia collaborazione tra Comuni e della unificazione di attività e servizi. Bassano è una città importante, per dimensioni, per storia, per collocazione geografica, non può quindi non mettersi al servizio del comprensorio, comprensorio fatto di altri comuni con dimensioni diversificate, ma tutti uniti dalla necessità, e sono convinto di poter dire anche dalla volontà, di operare sempre più insieme. Al fine di poter fare meglio, spendendo meno, anzi riuscendo ad accedere a maggiori finanziamenti.”
“Non bisogna su questa strada perdere tempo - prosegue - ed infatti siamo subito partiti con un percorso che ci porterà entro quest’anno a poter gestire, ed offrire al territorio, un servizio di Polizia Locale associato tra più comuni. La sfida è riuscire nei prossimi mesi e anni a condividere altri servizi e altre attività. Senza dimenticare che questa propensione non è sconociuta al passato amministrativo di Bassano, basti pensare, a titolo di esempio, a quanto il cartellone di Operaestate si sia allargato non solo in quanto a proposte culturali quanto anche a un numero sempre maggiore di comuni che grazie alla nostra attività riescono ad offrire occasioni di crescita culturale ed artistica altrimenti di difficile realizzazione.”
La nota dolente, nel discorso del primo cittadino, riguarda il Tribunale.
“Non nascondiamocelo - dichiara - e non cerchiamo di indorare una pillola amara: la chiusura del Tribunale di Bassano del Grappa e la soppressione dell’Ordine degli Avvocati sono stati una pesante sconfitta, non solo per la nostra città, ma per tutto il Veneto e, permettetemi di dirlo, per il sistema giudiziario italiano. Il paradosso che ci ha imposto la trasformazione da modello virtuoso a ultimi della classe non ci appartiene e non vogliamo accettarlo, perché questa non è giustizia.”
“Ho sempre sostenuto e lo ribadisco oggi - sottolinea Poletto - che la nostra battaglia non finisce qui e che proseguirà a sostegno di un Tribunale della Pedemontana che restituisca efficienza ed efficacia all’azione giudiziaria nel Veneto e in Italia. Non voglio in questa sede dilungarmi sulla scelleratezza di questa scelta né sulle sue ampie paternità, certo è che le sue drammatiche conseguenze sono sotto gli occhi di tutti e molto chiari sono i dati relativi al peggioramento che il sistema giudiziario ha fatto registrare dopo la chiusura della sede di via Marinali. Una sede nuova, completa, costosa e vuota..”
“Quale sarà il suo destino - incalza il sindaco - ancora non possiamo saperlo, decisi come siamo a non gettare la spugna e a proseguire la nostra battaglia affinché l’edificio, progettato come sede di uffici giudiziari, possa rispettare la sua destinazione.”
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