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San Bassiano premia Sammy
Il 19 gennaio alla cerimonia per il Santo Patrono il “Premio Città di Bassano” sarà consegnato a Sammy Basso, conosciutissimo testimonial della Progeria, la sindrome da invecchiamento precoce. Comunicati anche i nomi degli altri premiati
Pubblicato il 14-01-2015
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Mi immagino già che quando prenderà il microfono sul palco per il discorso di rito dopo aver ricevuto il premio, dirà qualche battuta delle sue.
Perché Sammy Basso è fatto così: una ventata di spontanea e spiritosa positività. Già, proprio lui. Il ragazzo più longevo al mondo affetto da Progeria, la rarissima malattia altresì chiamata “Sindrome di Hutchinson-Gilford” che provoca l'invecchiamento precoce dell'organismo. Ma anche una patologia, che fino a qualche anno fa garantiva solo pochi anni di vita, contro la quale si può lottare: un percorso di ricerca e di speranza di cui Sammy è diventato il più celebre testimonial.
Dal 2005 è attiva sul territorio - diventando un punto di riferimento nazionale ed europeo - l'Associazione Italiana Progeria Sammy Basso (A.I.Pro.Sa.B.), fondata dal giovane di Campagnari di Tezze sul Brenta coi suoi genitori allo scopo di far conoscere la Progeria e di raccogliere fondi per la ricerca scientifica sulla malattia. Il resto è storia recente. Diplomatosi al Liceo Scientifico Da Ponte di Bassano e iscrittosi a distanza all'Università di Padova, Sammy Basso è amministratore del Network Italiano sulle Laminopatie (famiglia di malattie genetiche rare di cui la Progeria, proprio grazie all'attività dell'A.I.Pro.Sa.B., è la più conosciuta) in collaborazione con l'Istituto di Genetica Molecolare del CNR di Bologna.

Sammy Basso (foto: archivio Bassanonet)
E' stato anche recentemente protagonista del docu-film “Il Viaggio di Sammy”, prodotto nientemeno che da National Geographic assieme alla società televisiva Stand by Me. Un racconto filmato che ha immortalato il suo “tour mozzafiato” della scorsa estate, dopo la maturità, da un lato all'altro degli Stati Uniti, dove peraltro Sammy aveva già messo piede, ma vedendo l'America - come ha spiegato in una bella intervista a “Vanity Fair” - solo “dalle finestre di un ospedale” dove era stato per le cure. Ed è tutta un'altra America quella che ha esplorato, seguito dalle telecamere: Chicago, Route 66, St.Louis, Albuquerque e la Monument Valley, Las Vegas, Los Angeles, Santa Monica.
Ha fatto il “battitore” a una partita di baseball, si è commosso ad una Messa Gospel, ha incontrato Matt Groening, il creatore dei Simpson.
Alle celebrità, del resto, lui è abituato. Aveva scritto una lettera a Papa Francesco e il Pontefice, nell'ottobre del 2013, lo ha chiamato a casa. Ma era di mattina e Sammy era a scuola. Così la mamma, al telefono, ha chiesto emozionatissima a Papa Bergoglio se poteva richiamare in serata. Cosa che, come riportammo quella stessa sera in un nostro cliccatissimo articolo, è regolarmente avvenuta.
Oggi Sammy Basso riconquista, doverosamente, gli onori della cronaca.
Come annunciato infatti in conferenza stampa dal sindaco Riccardo Poletto, è stato assegnato a lui il “Premio Città di Bassano del Grappa”: il riconoscimento dell'Amministrazione ai concittadini benemeriti, a nome di tutta la città, che sarà consegnato alla tradizionale cerimonia di San Bassiano, in occasione della festa del Patrono, lunedì prossimo 19 gennaio (inizio ore 17) in Sala da Ponte.
E' vero che il premiato non è “bassanese” bensì tedaroto ma, come sottolinea il sindaco, “è un bassanese di adozione le cui iniziative hanno contribuito a consolidare e aumentare la capacità dei bassanesi di essere solidali”.
Un riscontro confermato dal fatto che diverse manifestazioni per la raccolta di fondi per la ricerca sulla malattia si sono svolte nella nostra città: dalla "Cena sul Ponte" dei Ristoratori Bassanesi all'annuale contributo dei Macellai di Bassano tra gli stand in piazza di "Profumi&Sapori".
Sempre alla cerimonia di San Bassiano il prestigioso “Premio Cultura Città di Bassano” andrà invece al professor Vittorio Andolfato, insegnante di generazioni di bassanesi al Liceo Brocchi e, fra le tante altre cose, fondatore dell'associazione “Babele” per l'aiuto agli stranieri nell'integrazione col territorio di accoglienza e presidente dell'associazione “26 settembre” impegnata “nel ricordo del periodo della Resistenza e nella riproposizione dei valori della Costituzione”. “Un grandissimo diffusore di cultura - afferma Poletto -. Il suo impegno per la diffusione della cultura e dell'intercultura è pari soltanto alla sua discrezione.” E in effetti vedere il prof. Andolfato - persona schiva, cortese e riservata, ma che non le manda mai comunque a dire - sotto le luci della ribalta e dei riflettori, non sarà cosa da tutti i giorni.
Infine i tre “Premi San Bassiano”, che da alcuni anni hanno sostituito le targhe di benemerenza della città: andranno rispettivamente alla storica e stimata sezione AIA (Associazione Italiana Arbitri) di Bassano del Grappa; a Villa San Giuseppe, già “casa dei Gesuiti”, data oggi in comodato d'uso gratuito dalla congregazione religiosa ad alcune cooperative cittadine per l'accompagnamento sociale alle persone in difficoltà e infine alla redazione bassanese de “Il Gazzettino”, convertitasi dal cartaceo all'online, chiusa da lunedì scorso dopo 93 anni di presenza in città.
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