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Fluad, “morte sospetta” all'Ulss 15 di Cittadella
Deceduta una donna 86enne vaccinata contro l'influenza. E' la seconda “morte sospetta” nel Veneto correlata all'uso del vaccino antinfluenzale in due giorni. Ma la Regione invita la popolazione a “non cedere all'emotività del momento”
Pubblicato il 02-12-2014
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L'Azienda Ulss 15 Alta Padovana di Cittadella ha comunicato oggi il decesso di una paziente di 86 anni che era stata vaccinata contro l'influenza con il Fluad, il vaccino antinfluenzale correlato alle “morti sospette” registrate in questi giorni in tutta Italia.
La stessa Azienda Ulss 15 ha precisato che l'anziana “presentava rilevanti patologie pregresse”. Il caso è stato prontamente segnalato al sistema di farmacovigilanza nazionale. Si tratta della seconda “morte sospetta” in Veneto nel giro di due giorni, dopo il decesso di una donna di 82 anni a Padova, sette giorni dopo la somministrazione del vaccino antinfluenzale.
La donna padovana, tuttavia - come reso noto oggi dagli uffici della Sanità regionale al termine delle verifiche effettuate dal Settore Igiene Pubblica e Prevenzione con l'Ulss 16 di Padova -, “non aveva ricevuto il Fluad, ma un altro tipo di vaccino”.

I tecnici della Regione hanno ribadito che “il nesso di casualità tra la vaccinazione e il decesso, come negli altri casi, è tutto da verificare e da dimostrare”, stante anche il fatto che anche in questo caso “la paziente era affetta da importanti patologie pregresse”. Riguardo al decesso nell'Alta Padovana, inoltre, le autorità sanitarie regionali rimarcano che “non è possibile allo stato attuale specificare nessun nesso di causalità e rimane pertanto solo la concordanza temporale”.
Sempre oggi l'Assessorato alla Sanità della Regione ha evidenziato che “in 15 anni in Veneto sono state registrate 17 segnalazioni avverse associate al vaccino antinfluenzale Fluad su un totale di 419 notifiche relative a tutti i vaccini erogati e utilizzati per la campagna antinfluenzale nel periodo 1998-2013.”
“L’unica segnalazione “grave” relativa al Fluad, ritenuta all’epoca possibile - continua la nota stampa regionale -, riguarda un caso di ageusia e anosmia (disturbi dell’olfatto e del gusto) insorto nel 2001 in una donna di 39 anni due giorni dopo l’iniezione di Fluad acquistato in farmacia, che non risultava del tutto regredito al follow-up a 3 anni. Nella stragrande maggioranza la tipologia di eventi comprende reazioni in sede di iniezione e altre manifestazioni come orticaria, artralgia, cefalea. Tutte risolte al follow-up.”
“Riguardo al Fluad, salito alle cronache di questi giorni - aggiungono i vertici sanitari regionali - il tasso di segnalazioni di eventi avversi è variato da un minimo dello 0,15 per 10.000 dosi nel 2010 a un massimo di 0,48 per 10.000 nel 2012. Nella campagna dell’anno scorso il tasso per 10.000 è stato dello 0,34 per 10.000. Le 17 segnalazioni avverse collegate al Fluad in questi anni hanno riguardato tutte soggetti adulti, in 14 casi di età superiore ai 65 anni, negli altri 3 di età compresa tra 38 e 64 anni.”
Si tratta di dati collegati all’utilizzo del vaccino Fluad nella Regione Veneto, inseriti nella rete nazionale di Farmacovigilanza entro il 4 novembre scorso e inviati al Canale Verde dal Centro Regionale sul Farmaco dell’Unità di Farmacovigilanza dell’Università di Verona.
L'assessore veneto alla Sanità Luca Coletto, a seguito delle notizie delle ultime ore, invita la popolazione a “non cedere all'emotività del momento”.
“I vaccini antinfluenzali, Fluad compreso - dichiara Coletto -, sono assolutamente sicuri e ben testati e sarebbe un errore gravissimo non vaccinarsi più sull’onda dell’emotività. Non dimentichiamo mai che in Italia ogni anno le complicanze dell’influenza uccidono davvero 8.000 persone. Le 419 notifiche di reazioni avverse segnalate in 15 anni in Veneto non mi sembrano davvero un buon motivo per esporsi a un rischio tale. Lo dico con convinzione e lo dico da assessore della prima Regione d’Italia ad aver introdotto, tanti anni fa, la non obbligatorietà di alcun tipo di vaccino.”
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