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Bassano? Presente!

Grande partecipazione alla manifestazione sul Ponte degli Alpini a favore della riapertura del Tribunale in città. Un successo insperato, nonostante la latitanza dei parlamentari. Il governatore Zaia: “Questa è la madre di tutte le battaglie”

Pubblicato il 23-11-2013
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Elena Pavan

Questa volta il Ponte di Bassano è pieno, anzi stracolmo. E' la prima volta che c'è così tanta gente a una manifestazione a sostegno del Tribunale, e questa è già la notizia.
Il governatore del Veneto Luca Zaia, gran direttore d'orchestra anche con gli organi di informazione, chiede al microfono ai rappresentanti dei Comuni nelle prime file di abbassare i cartelli per non coprire la visuale sullo sfondo e invita fotografi e cameramen a salire sul palco per immortalare l'immagine della folla sul monumento palladiano.
Zaia ha ragione: il colpo d'occhio, come testimonia la nostra foto pubblicata qui sopra, è davvero notevole. Persino gli avvocati - gente che non si commuove nemmeno di fronte a un atto di pignoramento - hanno gli occhi increduli e quasi lucidi dall'emozione di fronte al fiume di persone convenute sopra il fiume per testimoniare la loro vicinanza alla causa. E se fosse intervenuta almeno una parte degli oltre 70 parlamentari veneti invitati alla manifestazione, avremmo avuto il tutto esaurito.

Il pubblico assiepato sul Ponte per manifestare a favore del Tribunale (foto Alessandro Tich)

Ma della folta pattuglia dei rappresentanti eletti nella nostra regione alla Camera e al Senato, come già scritto nel precedente articolo, se ne sono presentati soltanto cinque: onore al merito.
“C'è una sola nota dolente - afferma al riguardo la presidente del consiglio comunale Tamara Bizzotto, referente del Comune per l'organizzazione dell'evento e speaker ufficiale della manifestazione -. Io avevo detto che quella di oggi era una chiamata alle armi. I soldati ci sono tutti, in prima linea i sindaci, che ci sono sempre stati. Ma non ci sono le penne bianche. Mancano i generali, i parlamentari che avevamo invitato oggi a Bassano, esclusi quei pochi che sono qui presenti e che meritano il nostro applauso.”
Applauso riservato anche al sindaco Cimatti, quando oltre alla politica chiama alla responsabilità gli esperti del ministero incaricati di monitorare gli effetti dell'attuazione della riforma della geografia giudiziaria, spronandoli ad uscire dalle stanze del loro tavolo tecnico per constatare di persona le assurde conseguenze dell'accorpamento con Vicenza: “I membri della Commissione si dovrebbero vergognare se non vengono qui ad analizzare i dati.”
Il presidente dell'Ordine degli Avvocati Francesco Savio riassume in un minuto lo stato dell'arte urbanistico e finanziario della city giudiziaria bassanese: “Un'area di 11.400 m2, di cui 5000 per il completamento della Cittadella della Giustizia, costata 20 milioni di cui 12 per l'ultimo stralcio. Il governo decide di accorpare i tribunali per risparmiare 19 milioni di euro e ne butta via 12 solo qui a Bassano.” “Lanciamo un messaggio chiaro a tutti i parlamentari veneti: che si assumano la loro responsabilità - incalza, innalzando il gradimento del pubblico, l'avv. Savio -. Sono stati eletti in Veneto per le esigenze del popolo veneto. Diciamo “no” a una situazione che chiede un continuo contributo della nostra regione allo Stato. Giustizia, scuola e sanità non devono avere tagli. Siamo stanchi.”
La necessità di garantire il ripristino del Tribunale di Bassano tramite il parere della Commissione Giustizia è ribadita dal veneziano Emanuele Cozzolino, “cittadino eletto” del MoVimento 5 Stelle alla Camera dei Deputati. Che lancia una frecciata ai parlamentari assenti dei partiti di maggioranza: “Vi diranno che se il Tribunale sarà riaperto sarà anche merito loro, ma non sono qua.”
Erika Stefani, senatrice della Lega Nord, trissinese, membro della Commissione Giustizia del Senato, parla anche a nome delle altre tre colleghe del Carroccio presenti: “La senatrice Bisinella ha il problema della sede distaccata di Castelfranco, la senatrice Munerato di quella di Adria, la senatrice Bellot della sede di Pieve di Cadore, e siamo tutte qui per il Tribunale di Bassano. Anche se oggi al Senato c'è la discussione sulla Legge di Stabilità. Le beghe le lasciamo a Roma, noi siamo qua per il territorio.”
E in merito al parere della Commissione Giustizia sul Tribunale di Bassano - sul quale ieri la collega di Commissione, Rosanna Filippin del Pd, aveva annunciato “una bozza di accordo condivisa tra le forze politiche” - la senatrice Stefani commenta: “Martedì la Commissione si riunisce, vediamo come andrà.”
“Questo iter si sta perdendo da inizio legislatura - aggiunge -, con ipotesi di proroghe e correttivi che alimentano le speranze e ci prendono in giro. A fine la luglio la Commissione Giustizia aveva varato il disegno di legge di proroga della riforma, che non è mai arrivato in aula. L'ufficio di presidenza non lo ha calendarizzato.” E il ministro della Giustizia? La Stefani ne ha anche per lei: “Visto che la Cancellieri ascolta le esigenze dei cittadini ai quali telefona, ascolti le esigenze dei cittadini!”. Ovazione totale.
Con il pubblico surriscaldato dal discorso della determinata Erika (una “scoperta” per i bassanesi presenti) per Luca Zaia - consumato oratore regional-popolare - far vibrare le corde degli indignados della giustizia è a questo punto un gioco da ragazzi.
“Questa è la madre di tutte le battaglie - incalza il governatore -. Noi siamo qui è tutta la regione è con noi, 5 milioni di “no” alla soppressione del Tribunale di Bassano. Noi scegliamo l'efficienza contro l'inefficienza. La difesa del Tribunale è la difesa della giustizia vera, e non a favore solo dei ricchi che hanno i soldi per prolungare le cause, pagare avvocati per fare ricorsi e controricorsi. Qualche zavorra ce la dobbiamo togliere dalle palle.” Consenso generale.
“Dico ai parlamentari: aiutate il Veneto a mantenere il Tribunale di Bassano - dichiara ancora Zaia -. Un segnale positivo è stata la sentenza del Tar sullo spostamento dei fascicoli, poi c'è anche la proposta del referendum. Ma contiamo di ottenere il risultato prima del referendum, per evitare costi inutili. Solo i pessimisti non hanno fortuna, e con una giornata così non possiamo che essere ottimisti.”
E' il messaggio conclusivo prima del rompete le righe. Il pubblico si dissolve lentamente mentre Zaia prende la macchina in direzione della Valbrenta. Destinazione Oliero: per un incontro con i lavoratori in presidio permanente della ex Lametal.

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