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“Quando parliamo di “caste” sarebbe bene accendere i riflettori sulla gestione della Pubblica Amministrazione nel nostro Paese ed il trattamento economico riservato alle figure dirigenziali apicali. I dati OCSE ci impongono un cambio di rotta netto e deciso, verso una migliore gestione delle risorse pubbliche, per evitare intollerabili sprechi di denaro dei contribuenti italiani.”
Così commenta l’on. Sergio Berlato (PdL/PPE) i dati forniti dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico sulle retribuzioni dei dirigenti della Pubblica Amministrazione nel nostro Paese, che risultano essere il triplo rispetto alla media dei paesi dell’area OCSE.
“Tutti i giorni siamo costretti ad assistere al dramma di famiglie sul lastrico e imprese che gettano la spugna per mancanza di risorse da investire nello sviluppo - prosegue Berlato - e in questa situazione, leggere che un dirigente statale italiano percepisce 3 volte rispetto la media degli altri Paesi dell’area Ocse, compresa Germania e Francia, è uno schiaffo in faccia ai contribuenti.”
“Paghiamo tasse sempre più alte ed abbiamo servizi sempre più scarsi - continua Berlato -. L’amministrazione pubblica è percepita, a ragione, come una macchina pesante e complessa che invece di risolvere problemi ai cittadini li crea.”
“Considerata l’inefficienza del sistema - conclude Berlato - ed anche quanto emerso dall’ultimo rapporto OLAF (Ufficio europeo lotta antifrode) sulla corruzione nella Pubblica Amministrazione, che costa ai cittadini italiani 60 miliardi di euro ogni anno, non è assolutamente giustificabile il perpetuarsi di una simile gestione della cosa pubblica. Occorre una radicale riforma della P.A. e delle rendite di posizione di cui hanno goduto i rappresentanti di quella che può essere definita una “casta” di cui pochi parlano.”
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