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Alessandro Tich
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L'incrollabile Filippin
La decisione del ministro di concedere due anni vita al Tribunale di Bassano, per il solo arretrato civile, altro non è che la conferma della sua soppressione. Ma a leggere le dichiarazioni della senatrice del PD, sembra quasi una vittoria
Pubblicato il 06-09-2013
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Cari lettori di Bassanonet, non è colpa nostra. Per altri due anni - a Dio piacendo, ovviamente - dovremo continuare ad aggiornarvi periodicamente sull'estenuante storia senza fine del Tribunale di Bassano del Grappa, al quale oggi il ministro della Giustizia Anna Maria Cancelieri ha deciso di non staccare ancora la spina, mantenendolo in vita, assieme ad altri 7 Tribunali soppressi dalla legge di riforma della geografia giudiziaria, fino a settembre 2015 per consentire “lo smaltimento dell'arretrato dei procedimenti civili pendenti alla data del 13 settembre 2013”.
Dopodiché, per la sede giudiziaria bassanese, sarà la fine definitiva.
Lo dice a chiare lettere il comunicato ufficiale emesso oggi dal Ministero della Giustizia: “La riforma entrerà in vigore il prossimo 14 settembre, senza alcun ripristino di Tribunali soppressi, ma consentendo che i soli processi civili pendenti presso le sedi soppresse sopra indicate siano trattati in tali sedi, e ciò al fine di accelerare la loro definizione.”

La senatrice del PD Rosanna Filippin (foto: archivio Bassanonet)
E' vero: in due anni possono cambiare tanti governi e può succedere ancora tutto e il contrario di tutto. Ma quando un apparato gigantesco come quello dell'Amministrazione giudiziaria comincia a muoversi in una certa direzione, farlo tornare indietro è una missione impossibile. E, comunque sia, l'accorpamento col Tribunale di Vicenza è già cosa fatta: perché dal 14 settembre le cause penali e le nuove cause civili - entrambe non comprese nel decreto di proroga del ministro - saranno di competenza della sede giudiziaria del capoluogo berico.
Ne vedremo sicuramente ancora delle belle. Ad esempio il “doppio trasloco” degli uffici giudiziari di via Marinali: prima dall'attuale sede vecchia a quella nuova della Cittadella della Giustizia, che nel frattempo sarà inaugurata, e poi da quest'ultima nella sede accorpante del Tribunale vicentino.
Sempre che - per motivi di costi di trasloco e di gestione e visto che comunque il Tribunale di Bassano funzionerà a mezzo servizio - non si decida di restare negli attuali locali fino alla deadline del 2015, lasciando vuota la “Cittadella” in attesa di un nuovo destino. Staremo a vedere: fatto sta che gli ultimi sviluppi “ministeriali” della vicenda altro non sono, per il nostro Tribunale, che la cronaca di una morte annunciata.
Eppure, a fronte di questa condanna posticipata a due anni, c'è chi continua ancora a dimostrare un'incrollabile fiducia definendo il rinvio della chiusura del Palazzo di Giustizia nientemeno che “un sospiro di sollievo per Bassano”.
E' il caso della senatrice del Partito Democratico Rosanna Filippin, che questa sera ha bruciato tutti sul tempo trasmettendo per prima un commento alle redazioni.
“La decisione di non chiudere il Tribunale di Bassano il 13 settembre ma prorogare di altri due anni la sua vita per consentire lo smaltimento delle cause civili - dichiara Filippin - è una prima risposta positiva alla battaglia della città e mia personale per mantenere il nostro indispensabile presidio di giustizia.”
“Certo - prosegue la parlamentare del PD -, questa scelta non chiude la questione. Anzi, da qui parte un mio impegno ancor più pressante in favore del sistema-giustizia non solo di Bassano del Grappa ma di tutto il Veneto. E' fondamentale far comprendere al Ministero che dirottare sulle sedi giudiziarie principali tutte le cause penali e le future cause civili rischia di congestionare il sistema giudiziario, invece che renderlo più efficiente.”
“A livello regionale - prosegue la senatrice - è indispensabile ripensare l'organizzazione e il lavoro dei tribunali, perché il rischio serio della riforma è che siano i cittadini e le imprese a pagare, trovandosi di fronte ad una giustizia ancora più lenta e meno efficiente, e di conseguenza, più costosa. Per questo con il risultato di oggi riparte il mio impegno politico con ancora più forza e convinzione, ci sono due anni di tempo per dimostrare ai tecnici del ministero che alcuni correttivi alla riforma sono indispensabili.”
“Quanto al Tribunale di Bassano - prosegue - sappiamo che questa non è la soluzione auspicata ma non si può negare che la battaglia che ho condotto assieme ad altri colleghi ha portato un primo, fondamentale frutto: a dispetto dell'ipotesi iniziale la sede bassanese non verrà chiusa. Ora è indispensabile continuare a fare squadra, sia con le altri sedi giudiziarie, sia a livello di istituzioni venete: lo ripeto forte e chiaro, è necessario ripensare il sistema giudiziario della nostra Regione, perché solo così eviteremo un congestionamento generale del sistema giustizia.”
“Oggi possiamo tirare un sospiro di sollievo per il Tribunale di Bassano - conclude Filippin - ma da domani l'impegno riprende senza sosta per garantire ai vicentini e ai veneti tutti giustizia in tempi rapidi razionalizzando al massimo la spesa pubblica.”
“Risposta positiva”, “impegno ancora più pressante”, “fondamentale frutto”, “sospiro di sollievo”: detto così, lo smacco del governo nei confronti di Bassano - per quanto prorogato a nuova scadenza - sembra quasi una vittoria.
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