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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
A.A.A. turismo cercasi
In netto calo nel 2012, rispetto all'anno precedente, gli arrivi e le presenze turistiche a Bassano del Grappa. E i riscontri di questa estate non sono positivi. Bassano è davvero una città a vocazione turistica?
Pubblicato il 29-08-2013
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L'anno magico del turismo a Bassano del Grappa? E' stato il 2008, con oltre 85mila arrivi (“ogni volta che il cliente prende alloggio nella struttura ricettiva”) e oltre 237mila presenze (“numero di notti trascorse consecutivamente dal cliente nella stessa struttura ricettiva”).
Per forza: il 2008 è stato l'anno dell'Adunata Nazionale degli Alpini.
E anche se le penne nere pernottano volentieri in tende e camper, moltissimi soci dell'ANA - soprattutto quelli provenienti dalle regioni più lontane - non rinunciano a “prendersi la stanza” in occasione dell'importante e affollatissimo avvenimento. Prova ne sia che a Bassano nel 2008, per l'unica volta negli ultimi nove anni, le presenze turistiche nelle più “economiche” strutture extra-alberghiere (bed&breakfast, affittacamere e affini) sono state più numerose, e con amplissimo margine, delle presenze nelle strutture alberghiere: 148.405 contro 88.894.
Un gruppo di turisti inglesi, musicisti dell'orchestra giovanile "The High Peak String" che si esibisce questa sera ad Asiago, oggi sul Ponte di Bassano (foto Alessandro Tich)
Ma in mancanza di eventi eccezionali come la sfilata degli alpini di tutta Italia, come regge il turismo in riva al Brenta? Reagisce in modo stazionario: con una media di registrazioni annuali nelle strutture ricettive che si attesta - negli ultimi otto anni - tra le 120mila e le 130mila presenze, con una permanenza media nella nostra città di poco più di due giorni (2,3 nel 2012).
Il dato emerge dall'Annuario Statistico 2012 del Comune di Bassano, che tra le varie voci analizzate comprende anche quella del turismo, riferita ai dati ISTAT-Regione Veneto e dell'Ufficio Statistica della Provincia di Vicenza.
Il mese più gradito dai turisti per pernottare nella città del Grappa è maggio (5472 arrivi e 13.573 presenze l'anno scorso) seguito a ruota da aprile, settembre e giugno. Fanalini di coda, i quattro mesi invernali.
Di fronte, tuttavia, ai diversi interventi e contributi su questo portale alla discussione su Bassano come “città a vocazione turistica”, i numeri riferiti all'anno 2012 fanno quantomeno riflettere, essendo quasi tutti segnati in rosso e col segno meno.
Rispetto al 2011, complessivamente, gli arrivi in città (in tutto 51.343) sono infatti calati del 6,5% e le presenze (in tutto 120.147) del 10,3%.
Il settore alberghiero bassanese ha registrato una riduzione di clienti, con -6% di arrivi e -6,4% di presenze. In caduta libera i pernottamenti negli alberghi a 4 stelle (-12,4% arrivi, -15,8% presenze) a fronte del +1,6% di arrivi e +4,9 di presenze negli hotel da 1 a 3 stelle. Non è andata meglio per gli esercizi extra-alberghieri, con un calo complessivo dell'11,1% degli arrivi e del 16,8% delle presenze.
Ai freddi ma indicativi dati dell'Annuario Statistico 2012 si aggiungono i recenti aggiornamenti sull'andamento turistico dell'anno in corso forniti dal presidente mandamentale della categoria Albergatori Roberto Astuni, secondo le cui rilevazioni “l'andamento dei mesi estivi, soprattutto il mese di agosto non hanno riportato a Bassano aumenti di flussi turistici” ed “è crollata completamente la presenza di turisti italiani”, con “il “vuoto” lasciato dagli italiani che è stato colmato dai “soliti” tedeschi in gran parte ciclisti”.
Insomma, siamo alle solite: come ebbe a dire tempo fa il presidente di Confcommercio Bassano Luca Maria Chenet, in tema di potenzialità turistiche “abbiamo il petrolio sotto i nostri piedi”. Un giacimento di risorse ambientali, paesaggistiche, escursionistiche, artistiche, culturali ed enogastronomiche che potrebbero fare di Bassano e del suo territorio una meta privilegiata del sempre più gettonato (in Europa) turismo sostenibile.
Ma la trivella della promozione e dell'organizzazione turistica non sta ancora girando a regime, e il petrolio è ancora lungi dall'essere individuato, se è vero che la città sembra ancora chiusa da un invisibile tappo che le impedisce di volare - turisticamente parlando - come meriterebbe. Né il tanto sbandierato progetto turistico di eccellenza della Regione Veneto “Pedemontana Collina Veneta”, lanciato nei primi mesi dell'anno scorso e presentato in pompa magna a Bassano dall'assessore regionale al Turismo Marino Finozzi, sembra aver prodotto effetti di sorta: i suoi concreti risultati in città, dati di “arrivi” e “presenze” alla mano, risultano a tutt'oggi non pervenuti.
Basterà una ciclabile del Brenta da completare fino a Bassano, come sostiene il presidente Astuni, per risollevare le sorti del settore dell'ospitalità cittadina, e di tutto l'indotto che ne consegue? Si accettano scommesse.
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