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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Ufficio Complicazioni Affari Semplici
Passaggi stretti e furgoni grossi: cosa succede coi canalizzatori di traffico della Ztl a Bassano nei giorni di mercato? Ve lo raccontiamo noi
Pubblicato il 05-06-2013
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U.C.A.S., ovvero: Ufficio Complicazioni Affari Semplici.
Esiste anche a Bassano del Grappa. Non ha una sede fissa o facilmente rintracciabile, né un dirigente o un responsabile facilmente individuabile. Ma vi assicuro che c'è. Altrimenti non accadrebbero le cose che vi vado a raccontare.
Al centro della questione - ebbene sì - ci sono sempre loro: i canalizzatori di traffico, i mitici paletti color giallo fastidio installati in alcuni varchi elettronici di ingresso alla Ztl in centro storico per obbligare le vetture ad accedere nella Zona a Traffico Limitato entro i limiti dell'inquadratura della telecamera, affinché venga “catturata” la targa del veicolo.

Foto: archivio Bassanonet
Per fare questo - nella fattispecie in via Roma, perché al Terraglio era già presente una barriera spartitraffico - è stata ristretta la carreggiata della corsia obbligatoria d'ingresso. Salvo poi scoprire che in quella “striscetta” di asfalto - ovvero di porfido, nel caso di via Roma - camioncini e grossi furgoni hanno serie difficoltà a passare, se non a rischio di toccare, con il cassone del mezzo, uno dei due paletti canalizzatori.
Il problema si è più volte verificato in concomitanza col mercato settimanale, con gli automezzi degli ambulanti costretti a lente manovre per evitare sgradite ammaccature sulla carrozzeria.
La questione è stata segnalata dai diretti interessati a chi di dovere, ed ecco trovata la fantastica soluzione: nei giorni di mercato, se nella via interessata dall'accesso “incanalato” vengono allestite anche le bancarelle, i paletti vengono rimossi.
Con una procedura alquanto “sofisticata”: alla mattina presto - o addirittura il pomeriggio precedente - vengono aperti e tolti i lucchetti che assicurano i paletti al loro posto, per permetterne la rimozione. L'operazione “apertura lucchetti” è demandata a qualche addetto dell'Ufficio Tecnico comunale o persino - come è accaduto questo pomeriggio, davanti ai nostri occhi - a un agente della Polizia Locale.
Dopodiché, i primi commercianti ambulanti che entrano in mercato (nella fattispecie in via Roma) col furgone sono invitati a togliere via i paletti - per aprire la strada e se stessi e ai loro colleghi - e a coprire con due “tappi” i due buchi rimasti sul selciato per evitare che qualche pedone, mettendoci dentro il piede, si faccia male.
Gli ambulanti “incaricati” della rimozione dell'ostacolo tengono quindi in custodia i paletti medesimi, depositandoli da qualche parte sotto la loro bancarella.
A mercato concluso, ricaricato il furgone, tornano quindi sul varco Ztl, tolgono i “tappi” dai buchi e riposizionano i canalizzatori di traffico al loro posto.
Successivamente interverrà qualcuno, con le apposite chiavi, per ricollocare e richiudere i lucchetti sui due pali e far tornare tutto come prima.
Semplice, no? Come bere un bicchier d'acqua. E non pensiate che quanto sopra scritto sia un esercizio di fiction giornalistica: sto solo riportando quello che mi ha testualmente raccontato un autorevole addetto ai lavori.
Chiavi, lucchetti, tappi, bancarelle: alla faccia delle nuove tecnologie.
Ma non eravamo entrati nell'era delle Smart Cities?
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