Pubblicità

Test

Pubblicità

Natale 2025

Luigi MarcadellaLuigi Marcadella
Giornalista
Bassanonet.it

Imprese

Previsioni di settembre: weak economy

Economia debole: pesano le incertezze legate ai tassi alti e agli investimenti delle imprese. I nodi tedeschi e cinesi

Pubblicato il 21-08-2023
Visto 6.414 volte

Pubblicità

Natale 2025

Puntuali come quelle del meteo per il weekend, a fine agosto, sul calare dell’estate, arrivano immancabili anche le previsioni per l’economia di settembre.
È un esercizio, questo delle previsioni, generalmente molto pericoloso: negli ultimi anni sono arrivate all’improvviso sull’economia mondiale una pandemia prima e una guerra poco distante dall’Europa dopo che hanno completamente stravolto tutti i piani delle imprese.
Cigni neri permettendo, all’orizzonte ci sono tre grandi questioni in grado di impattare direttamente e pesantemente sulla nostra economia vicentina e bassanese: l’inflazione che rimane alta, la frenata dell’economia tedesca e di quella cinese.

Calano gli investimenti e rallenta la ripresa: questa la previsione dell'economia veneta a partire dall'autunno.


Famiglie, tassi alti e investimenti delle imprese.
L’inflazione sta decelerando ma resta ancora elevata, soprattutto sui beni di prima necessità, come gli alimentari. Esaurito il risparmio accumulato durante la pandemia, soprattutto per le fasce di reddito più deboli ci si avvia ad autunno-inverno segnato da uno scenario di importante riduzione del potere d’acquisto. Sul versante produttivo, ciò che preoccupa maggiormente gli imprenditori è un orizzonte finanziario caratterizzato ancora da tassi di interesse alti, in grado progressivamente di “congelare” gli investimenti delle imprese e i loro piani di innovazione e ristrutturazione. Lo stop agli investimenti delle imprese, Italia ma anche nell’eurozona, penalizza in prima battuta tutta quella larghissima fetta di aziende – grandi e piccole – metalmeccaniche del Nordest, specializzate in macchinari e attrezzature industriali.

La frenata della Germania.
L’economia tedesca è debole e non è in grado di trainare il resto della manifattura europea. In Germania pesano il calo della domanda interna, le incertezze sul fondamentale settore dell’automotive e il rallentamento dei rapporti commerciali con la Cina. A livello regionale, l’economia tedesca rappresenta il mercato più importante per la manifattura del Veneto e del Nordest, diventata negli anni parte integrante delle sue catene produttive globale e non più solo terzista della grande industria automobilistica. Secondo gli ultimi dati dell’Istat, l’export italiano verso la Germania è calato di quasi 800 milioni di euro nell’ultimo anno, l’1% di una gigantesca torta che vale 80 miliardi di euro. In prospettiva, la frenata tedesca potrebbe rendersi ancora più forte nella domanda nei settori della meccanica, della chimica, del legno e del tessile. Martin Wansleben, presidente dell’Unione delle Camere di Commercio ed Industria tedesche, nelle settimane scorse ha reso noto un significativo sondaggio su un campione di 21 mila aziende. Solo il 28% delle imprese ha comunicato di avere pianificato nuovi investimenti e addirittura il 24% ha annunciato di voler ridurre la quota aziendale di investimenti.

I dubbi sulla Cina.
La più grande fabbrica del mondo, la Cina, non cresce più come vorrebbe. Prevedibile o meno questo scenario, la crescita debole dell’economia cinese causa a catena rallentamenti anche in altre economie globali. Sul fronte interno, il primo grande dubbio sulla stabilità dell’economia cinese riguarda il mercato immobiliare, vedasi il (quasi) default del colosso domestico Evergrande. Molti osservatori spiegano così la questione: “hanno costruito edifici e case per un mercato che semplicemente non c’è”. Si tenga presente che il primo partner commerciale della Germania è la Cina, con quasi 300 miliardi di interscambio commerciale. E a sua volta la Germania è il più importante partner commerciale dell’Italia (nel 2022 l’interscambio tra i due Paesi ha raggiunto il livello record di 168 miliardi di euro). Pesa anche la nuova fase delle relazioni internazionali: il governo tedesco ha dichiarato che la Cina è cambiata e dovrà cambiare anche la politica economica e commerciale della Germania.

La resilienza delle imprese del Veneto.
Con un export primo della classe in Europa, caratterizzato da un doppio binario: nuovi mercati e consolidamento delle relazioni commerciali in quelli maturi, l’economia manifatturiera veneta saprà far fronte anche alla debolezza dell’economia tedesca?

Pubblicità

Natale 2025

Più visti

2

Attualità

16-12-2025

Santa Croce Campione Green a Bassano

Visto 8.788 volte

3

Attualità

16-12-2025

Consorzio, elezioni concluse

Visto 8.096 volte

4

Attualità

16-12-2025

Ecocentro di Cassola, chiusura scongiurata

Visto 7.691 volte

5

Libri

14-12-2025

Modalità lettura 4 - n.12

Visto 3.662 volte

6

Attualità

20-12-2025

Verso la riapertura del Caffè Italia

Visto 3.338 volte

7

Incontri

16-12-2025

Narcisismo 2.0: un manuale per riconoscere la manipolazione

Visto 3.152 volte

8

Incontri

18-12-2025

Sarebbe bellissimo a Villa Angaran San Giuseppe

Visto 2.809 volte

9

Attualità

20-12-2025

Scacco al degrado

Visto 2.472 volte

10

Calcio

14-12-2025

Rimpianti giallorossi

Visto 2.463 volte

1

Politica

22-11-2025

Una poltrona per cinque

Visto 24.008 volte

2

Politica

24-11-2025

Il principe Alberto

Visto 17.955 volte

3

Attualità

01-12-2025

Birreria Trenti chiude dopo 69 anni

Visto 14.523 volte

4

Attualità

11-12-2025

Aperto a Bassano l’Emporio Solidale “Ulivo”

Visto 12.450 volte

5

Attualità

28-11-2025

Finco: “Accordo positivo sulla Polizia Locale”

Visto 10.915 volte

6

Attualità

28-11-2025

Canova, il gigante ritrovato

Visto 9.893 volte

7

Attualità

06-12-2025

Mussolente celebra le sue eccellenze

Visto 9.787 volte

8

Geopolitica

01-12-2025

La Germania e la minaccia dei droni

Visto 9.424 volte

9

Attualità

12-12-2025

Premio Architettura Bassano: proclamati i vincitori 2025

Visto 9.286 volte