Pubblicità

Fondazione The Bank

Pubblicità

Fondazione The Bank

Luigi MarcadellaLuigi Marcadella
Giornalista
Bassanonet.it

Imprese

Previsioni di settembre: weak economy

Economia debole: pesano le incertezze legate ai tassi alti e agli investimenti delle imprese. I nodi tedeschi e cinesi

Pubblicato il 21-08-2023
Visto 6.404 volte

Pubblicità

Fondazione The Bank

Puntuali come quelle del meteo per il weekend, a fine agosto, sul calare dell’estate, arrivano immancabili anche le previsioni per l’economia di settembre.
È un esercizio, questo delle previsioni, generalmente molto pericoloso: negli ultimi anni sono arrivate all’improvviso sull’economia mondiale una pandemia prima e una guerra poco distante dall’Europa dopo che hanno completamente stravolto tutti i piani delle imprese.
Cigni neri permettendo, all’orizzonte ci sono tre grandi questioni in grado di impattare direttamente e pesantemente sulla nostra economia vicentina e bassanese: l’inflazione che rimane alta, la frenata dell’economia tedesca e di quella cinese.

Calano gli investimenti e rallenta la ripresa: questa la previsione dell'economia veneta a partire dall'autunno.


Famiglie, tassi alti e investimenti delle imprese.
L’inflazione sta decelerando ma resta ancora elevata, soprattutto sui beni di prima necessità, come gli alimentari. Esaurito il risparmio accumulato durante la pandemia, soprattutto per le fasce di reddito più deboli ci si avvia ad autunno-inverno segnato da uno scenario di importante riduzione del potere d’acquisto. Sul versante produttivo, ciò che preoccupa maggiormente gli imprenditori è un orizzonte finanziario caratterizzato ancora da tassi di interesse alti, in grado progressivamente di “congelare” gli investimenti delle imprese e i loro piani di innovazione e ristrutturazione. Lo stop agli investimenti delle imprese, Italia ma anche nell’eurozona, penalizza in prima battuta tutta quella larghissima fetta di aziende – grandi e piccole – metalmeccaniche del Nordest, specializzate in macchinari e attrezzature industriali.

La frenata della Germania.
L’economia tedesca è debole e non è in grado di trainare il resto della manifattura europea. In Germania pesano il calo della domanda interna, le incertezze sul fondamentale settore dell’automotive e il rallentamento dei rapporti commerciali con la Cina. A livello regionale, l’economia tedesca rappresenta il mercato più importante per la manifattura del Veneto e del Nordest, diventata negli anni parte integrante delle sue catene produttive globale e non più solo terzista della grande industria automobilistica. Secondo gli ultimi dati dell’Istat, l’export italiano verso la Germania è calato di quasi 800 milioni di euro nell’ultimo anno, l’1% di una gigantesca torta che vale 80 miliardi di euro. In prospettiva, la frenata tedesca potrebbe rendersi ancora più forte nella domanda nei settori della meccanica, della chimica, del legno e del tessile. Martin Wansleben, presidente dell’Unione delle Camere di Commercio ed Industria tedesche, nelle settimane scorse ha reso noto un significativo sondaggio su un campione di 21 mila aziende. Solo il 28% delle imprese ha comunicato di avere pianificato nuovi investimenti e addirittura il 24% ha annunciato di voler ridurre la quota aziendale di investimenti.

I dubbi sulla Cina.
La più grande fabbrica del mondo, la Cina, non cresce più come vorrebbe. Prevedibile o meno questo scenario, la crescita debole dell’economia cinese causa a catena rallentamenti anche in altre economie globali. Sul fronte interno, il primo grande dubbio sulla stabilità dell’economia cinese riguarda il mercato immobiliare, vedasi il (quasi) default del colosso domestico Evergrande. Molti osservatori spiegano così la questione: “hanno costruito edifici e case per un mercato che semplicemente non c’è”. Si tenga presente che il primo partner commerciale della Germania è la Cina, con quasi 300 miliardi di interscambio commerciale. E a sua volta la Germania è il più importante partner commerciale dell’Italia (nel 2022 l’interscambio tra i due Paesi ha raggiunto il livello record di 168 miliardi di euro). Pesa anche la nuova fase delle relazioni internazionali: il governo tedesco ha dichiarato che la Cina è cambiata e dovrà cambiare anche la politica economica e commerciale della Germania.

La resilienza delle imprese del Veneto.
Con un export primo della classe in Europa, caratterizzato da un doppio binario: nuovi mercati e consolidamento delle relazioni commerciali in quelli maturi, l’economia manifatturiera veneta saprà far fronte anche alla debolezza dell’economia tedesca?

Pubblicità

Fondazione The Bank

Più visti

1

Attualità

01-12-2025

Birreria Trenti chiude dopo 69 anni

Visto 13.969 volte

2

Geopolitica

01-12-2025

La Germania e la minaccia dei droni

Visto 9.289 volte

3

Attualità

01-12-2025

ULSS 7 Pedemontana, intesa con la Mayo Clinic

Visto 9.087 volte

4

Attualità

03-12-2025

Ministero e Alpini, accordo sui Campi Scuola

Visto 8.768 volte

5

Attualità

06-12-2025

Mussolente celebra le sue eccellenze

Visto 6.078 volte

6

Imprese

01-12-2025

L’Oro della Stampa a Nicole Tassotti

Visto 5.249 volte

7

Incontri

04-12-2025

Scavo nella Storia, all'Aperilibro

Visto 3.618 volte

8

Libri

02-12-2025

Diario estremo: vite a nudo

Visto 3.594 volte

9

Musica

03-12-2025

Nella luce, con Angelini e D'Erasmo

Visto 3.528 volte

10
1
2

Politica

22-11-2025

Una poltrona per cinque

Visto 23.636 volte

3

Attualità

12-11-2025

Un assaggio di futuro

Visto 21.348 volte

4

Politica

19-11-2025

La profezia dell’asteroide

Visto 20.939 volte

5

Politica

10-11-2025

Elena Pavan: “Sono pronta a rimettermi in gioco”

Visto 20.817 volte

6

Politica

17-11-2025

Sim Scalabrin

Visto 20.608 volte

8

Politica

09-11-2025

A tu per tu con Francesco Rucco

Visto 20.328 volte

9

Politica

18-11-2025

PD effe

Visto 20.014 volte

10