Ultimora
30 Mar 2023 13:45
Paziente ubriaco ferisce infermiera all'ospedale di Vicenza
30 Mar 2023 13:43
Ue, 'lavori sugli stadi non erano nel progetto iniziale'
30 Mar 2023 13:32
Intesa Veneto-Viminale per un numero di emergenza unico
30 Mar 2023 12:15
Accoltella la moglie e fugge, ricercato nel Veronese
30 Mar 2023 11:56
Automobilista perde il controllo e finisce sui binari
30 Mar 2023 10:58
Riapre al pubblico da aprile l'area archeologica di Altino
30 Mar 2023 13:47
Ue, 'lavori sugli stadi non erano nel progetto iniziale'
30 Mar 2023 13:34
Appalti: la Cgil all'attacco del nuovo codice, 'un salto indietro'
30 Mar 2023 13:23
Cgil, il nuovo codice degli appalti è un vero salto indietro
30 Mar 2023 13:27
Wsj nega con veemenza le accuse al reporter arrestato
30 Mar 2023 13:27
Mosca, 'attività reporter Wsj non era giornalismo'
30 Mar 2023 13:11
Ue, 'per il momento progressi positivi dell'Italia sul Pnrr'
Luigi Marcadella
Giornalista
Bassanonet.it
La doccia fredda
Gas intermittente, rincari folli di materie prime ed energia abbatteranno la crescita economica. Il Nordest ritorna ad avere paura
Pubblicato il 01-10-2022
Visto 3.366 volte
L’Eni in giornata ha fatto sapere che i flussi di gas russo destinati all’Italia attraverso il punto di ingresso di Tarvisio sono congelati.
Non è ancora chiaro se lo stop derivi da una diminuzione reale voluta da Gazprom o se invece sia l’Austria a trattenere il gas in transito nel suo territorio.
Si sta avvicinando dunque, con segnali sempre più nitidi, lo scenario di una crisi energetica totale, non solo sul fronte dei prezzi ma anche sulle possibilità di mantenere l’attuale standard di consumi energetici. Un’economia di guerra di cui avevamo anticipato qualche tratto all’inizio del conflitto in Ucraina con Andrea Visentin, l’allora presidente degli industriali bassanesi, caratterizzata da razionamenti, lockdown intermittenti per le aziende energivore e bollette devastanti per imprese e famiglie. L’inverno industriale sarà duro, durissimo, in attesa che l’Italia riconfiguri in parte la sua politica di approvvigionamento energetico.

Gas e inflazione taglieranno di quasi due punti il Pil, che per l’anno venturo dovrebbe registrare solo un modesto +0.1%, a fronte di un 2022 che si chiuderà invece ad un comunque molto positivo +3.4%. L’ultimo rapporto di previsione di Prometeia sconta una riduzione nel consumo di gas ed energia elettrica da parte delle famiglie di circa il 7% entro il 2023, sia per l’aumento del loro prezzo sia per rispettare le regole di austerità organizzate a livello governativo. Sempre Prometeia avverte che nel 2022 il peso dei costi a carico delle aziende per energia elettrica e gas sul valore della produzione arriverà al 2.4%, con punte vicino al 15% per alcuni comparti (nel 2019 l’incidenza media era dell’1.1%).
Sugli effetti devastanti del rincaro delle materie prime e dell’energia si è soffermata anche l’ultima indagine congiunturale di Federmeccanica. «Hanno determinato un impatto significativo sui costi di produzione nel 79% delle imprese che hanno partecipato all’indagine. Per oltre la metà (52%), gli elevati costi di energia e materie prime hanno comportato la riorganizzazione del lavoro e dell’attività produttiva, mentre per due su dieci si è verificata una riduzione dell’attività di investimento. Il 7% rischia di dover interrompere l’attività produttiva. Era il 4% nella scorsa rilevazione».
Nel settore metalmeccanico, il maggior utilizzatore di metalli, a giugno i prezzi alla produzione sono aumentati in termini tendenziali del 14,6%. Dinamiche che stanno ridimensionando i margini di profitto delle imprese in combinato disposto con l’incremento dei costi delle bollette energetiche. Il risultato è che il 68% delle imprese interpellate ha registrato una riduzione del margine operativo lordo. I dati delle due indagini che abbiamo riassunto brevemente sono come sempre relativi ai mesi che abbiamo già vissuto, difficili ma comunque ancora caratterizzati da elementi di normalità. Un futuro prossimo con il gas ad intermittenza cambierebbe in un attimo tutte le percezioni sulla gravità della crisi.
Il Nordest delle imprese ritorna dunque ad avere paura del futuro, forse ancora di più di quanto avvenne nella prima parte della pandemia. Per il nuovo governo a guida Fratelli d’Italia, l’economia e la tenuta del nostro sistema industriale sarà il primo severissimo banco di prova.
Il 30 marzo
- 30-03-2022Pala a muro
- 30-03-2022Burrascom
- 30-03-2022Dirty Game
- 30-03-2021Vietato ai pensanti
- 30-03-2021Facciamo l'appello
- 30-03-2020Virus e chiacchiere
- 30-03-2019I puntini sulle Inco
- 30-03-2019Guido io
- 30-03-2018Vergogna nazionale
- 30-03-2018L'albero di Pasqua
- 30-03-2018Il rettangolo delle Bermude
- 30-03-2017Gardening Territoriale
- 30-03-2015Madonna Mara e Messer Marino
- 30-03-2014Risotto di Asparagi alla ZTL
- 30-03-2014L'Expo in Comune
- 30-03-2014Quattro per Nove
- 30-03-2012L'Ora della Terra: il “Grifone” spegne le luci
- 30-03-2012Emergenza idrica: il Consorzio di Bonifica al capezzale del Brenta
- 30-03-2012“Nun te regghe più” sbanca nel Vicentino
- 30-03-2011Lanzarin: “Bretella Ovest, basta riempirsi la bocca di belle parole”
- 30-03-2011Bitonci al contrattacco sulla Bretella Ovest
- 30-03-2011Nord, Sud, Ovest, Est
- 30-03-2009“Pronti al Via”