Ultimora
27 Dec 2025 20:39
Detenuto dà un pugno al volto a un agente nel carcere di Verona
27 Dec 2025 19:24
Al Palermo basta Pohjanpalo, col Padova finisce 1-0
27 Dec 2025 15:19
Allegri: 'Leao non sarà convocato contro il Verona'
27 Dec 2025 11:44
L'unità di chirurgia complessa dell'Aoui di Verona compie dieci anni
27 Dec 2025 11:21
A Bassano divelte tre croci per i partigiani uccisi dai nazifascisti
27 Dec 2025 22:38
Serie A, Pisa-Juventus 0-2
27 Dec 2025 20:46
Serie A: in campo Pisa-Juventus 0-0 DIRETTA
27 Dec 2025 20:35
Serie A: in campo Pisa-Juventus DIRETTA
27 Dec 2025 20:00
Serie A: Udinese-Lazio 1-1, pareggia Davis al 95'
27 Dec 2025 19:15
Etna 'stop and go', fontane di lava alte 400 metri da cratere Nord-Est
27 Dec 2025 19:37
Enac, Amazon sospende il progetto di consegne con droni in Italia
Cinema e psicanalisi sono uniti fin dalla loro nascita. Nel 1895 infatti non solo aveva luogo la prima e storica proiezioni dei fratelli Lumiere ma veniva dato alle stampe anche il primo libro di Sigmund Freud sull’isteria. Un legame, questo tra le due scienze, che continua tutt’oggi a mietere successi e interesse. Vi sono diversi modi per le due scienze di convivere attraverso lo schermo: se da una parte si può usare una patologia o un malessere psichico per raccontare il film non solo tramite la trama ma anche attraverso gli estetismi che lo compongono, dall’altra possono essere messe in scena storie e trame che proprio della psicanalisi e dei suoi fondatori trattano
A dangerous method appartiene a quest’ultimo.
David Cronenberg decide infatti di rappresentare la vicenda che riguarda i più grandi psicanalisti nonché tra i fondatori di questa disciplina: Sigmund Freud e Carl Gustav Jung. Tanto pragmatico e chiuso il primo quanto aperto e influenzabile il secondo. Il rapporto tra i due è sicuramente il cardine principale del film, anche se, come spesso accade è l’amore a prendere il sopravvento sulla scena. Sarà proprio l’amore illecito tra Jung e una sua paziente la goccia che farà traboccare l’amicizia e la collaborazione tra l’ebreo Freud e il protestante Jung. Se già la diversità religiosa non c’era riuscita, se le diversità economiche non l’avevano minata a fondo sarà proprio una donna e le relative conseguenze di questo rapporto a mettere fine e a dar sfogo a tutte le passate incongruenze e diversi modi di affrontare il metodo psicanalitico.
Amore che sembra però ossessione, tra Jung e la giovane da lui in cura per problemi isterici (e poi a sua volta famosa psicanalista) Sabina Spielrein. Il rapporto medico-paziente viene quindi travolto dalle attenzioni che i due si rivolgono per la reciproca stima lavorativa ma soprattutto dall’amore che se da una parte riesce a guarire (lei) dall’altra ammala e rende schiavo(lui), marito provato da una moglie devota e malinconica.
La vicenda era già stata trattata con grazia da Roberto Faenza nel suo Prendimi l’anima ma ora con Cronenberg rivive e fa riassaporare l’aria di inizio secolo ‘900 come solo un grande regista riesce a fare. Se l’ossessione amorosa e fisica resta in primo piano, dall’altra l’eleganza e la raffinatezza delle scene e dei costumi non rende cupo e morboso il film, le composizioni tecniche e l’uso dei colori sono infatti utili a rinfrescarlo e a renderlo visivamente ottimo. E se la composizione della trama è da definire classica, è però importante sottolineare come Cronenberg metta in risalto le fonti da cui questa intricata vicenda è venuta alla luce: il rapporto epistolare tra i tre che è stato scoperto e pubblicato solo recentemente permettendo di capire non solo come quegli anni fossero vissuti intensamente ma anche come la psicanalisi ha preso forma e si è evoluta.
Presentato all’ultimo Festival di Venezia annovera tra gli interpreti principali un cast stellare: dal premiato con la Coppa Volpi (per il film di Steve McQueen Shame) Michael Fassbender a Viggo Mortensen, da Keira Knightley che riesce a passare dall’isteria al masochismo con la sua bellezza a Vincent Cassel che interpreta l’amorale Otto Gross.
Il film si regge quindi su questi grandi attori e sulla loro interpretazione, mettendo in scena un film classico, in cui la trama ha il sopravvento sulla tecnica, il particolare sulla storia, l’amore sulle altre vicende.
Il 28 dicembre
- 28-12-2024Frozen - Il regno di ghiaccio
- 28-12-2024Pubbliche Relazioni
- 28-12-2023Libera Nos a Malo
- 28-12-2023A più non Mozzo
- 28-12-2023Rischio ciclabile
- 28-12-2022Sbilancio di previsione
- 28-12-2019Non ci resta che piangere
- 28-12-2019Gran Torino
- 28-12-2018Negozi e negoziati
- 28-12-2017Poletto Maps
- 28-12-2015Romano d'Ezzelino, capodanno “over 65”
- 28-12-2015Hotel San Silvestro
- 28-12-2015Bassano, fino al 6 gennaio autobus urbani gratis
- 28-12-2015“Hemingway e la Grande Guerra”: presentazione ad Asiago
- 28-12-2015Peccato capitale
- 28-12-2012E la Filippin...aspetta la Befana
- 28-12-2012Primarie, atto secondo
- 28-12-2011Finita la cuccagna
- 28-12-2011Contrassegno invalidi: beccato un “furbetto”
- 28-12-2010“Il digitale terrestre? Dal pianto all'insulto”
- 28-12-2010Commessa del “Grifone” sottrae in un anno 350mila euro
- 28-12-2009"Ciao ragazzi, oggi scrivo a voi"
Più visti
Geopolitica
22-12-2025
L’India beneficia della guerra in Ucraina acquistando petrolio russo a prezzi scontati
Visto 9.168 volte
Manifestazioni
22-12-2025
Marostica Summer Festival: arriva la magia di Luca Carboni
Visto 5.185 volte



