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Rinascimento in bianco e nero

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Laura VicenziLaura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it

Magazine

Un viaggio "tessuto" su fili di seta

Marostica dal 23 ottobre propone un viaggio d'avventura e di conoscenza interamente dedicato alla “Via della Seta"

Pubblicato il 14-10-2010
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Dal 23 ottobre Marostica propone un viaggio avventuroso ed appassionante sulla “Via della Seta”. Al di là dell'approfondimento storico-culturale che propone, l'occasione è speciale anche per fuggire per qualche attimo ai tam tam di un'informazione che parla solo di un Oriente perennemente armato e minaccioso, mafioso e contraffatore, un trattamento che molti stanno riservando anche al nostro Sud, e per far riaffiorare dalle tinte fosco-smog le immagini a colori del "Celeste Impero". Il progetto, patrocinato dalla Regione, dalla Provincia di Vicenza e dal Comune di Marostica e realizzato attraverso una concertazione di collaborazioni che vede partecipi la Biblioteca, la Consulta delle Associazioni e molte realtà culturali ed economiche del territorio, si pone come obiettivi la volontà di riscoprire il significato culturale della Via della Seta, l'impegno ad approfondire le figure importanti di Marco Polo, uno dei più grandi esploratori di tutti i tempi, e di Padre Matteo Ricci, del quale ricorre quest’anno il quarto centenario dalla morte, e poi, non ultima, la volontà di valorizzare l’identità veneta attraverso lo studio di un'attività come quella della produzione serica, un settore economico che ha avuto una grande rilevanza nella civiltà rurale locale.
La "Via della Seta", l'espressione è stata coniata da un geografo e geologo tedesco, è un percorso lungo 8000 chilometri di itinerari terrestri, fluviali e marittimi sui quali si snodavano in passato i commerci tra l’Occidente e l’Impero Cinese, un canale di idee e culture che parte dal Medio Oriente per dirigersi a Bagdad, proseguire per Samarcanda e Bukhara, aggirare a nord o a sud facendo tappa nelle città-oasi il deserto del Taklamakan e quindi raggiungere quello che era definito il "Celeste Impero della Cina". E' stata proprio l’attrazione irresistibile esercitata dalla seta, tessile costosissimo e ricercato la cui origine è rimasta a lungo avvolta dal mistero, ad aprire in passato la strada al commercio di spezie, profumi, metalli preziosi ed altre merci rare e preziose dell’Oriente. Venezia e Lucca furono città-fulcro della produzione della seta in Italia, per quanto ci riguarda più da vicino la lavorazione della seta ha occupato un posto di grande rilievo nella storia economica e sociale del vicentino e del trevigiano e ha dato vita a tradizioni sopravvissute sino ad un recente passato. La coltivazione del gelso, l’allevamento del baco e la lavorazione del filato erano particolarmente diffusi e radicati nella Pedemontana: i “cavalieri” come venivano chiamati i bachi all’epoca, erano alimentati dal gran numero di filari di gelsi che costeggiavano rogge e canali. L'invito a ricercare i percorsi d’acqua legati alla coltura del gelso e alla lavorazione della seta, a riscoprire gli importanti mercati che permisero lo sviluppo del commercio e dell’esportazione dei manufatti, a far conoscere i valori di tradizioni popolari radicate nella comunità che ancora oggi fanno parte della nostra identità culturale sono solo alcuni degli spunti che scaturiscono dalle numerose iniziative che propone il progetto. In programma sono annunciati un importante convegno che avrà luogo nella giornata di sabato 23 ottobre dal titolo "Dalla via della seta nella Cina di Marco Polo e di Matteo Ricci, alla lavorazione della serica nel Pedemonte Veneto", evento coordinato da Maria Angela Cuman e Luigi Fontana ed organizzato a cura dell’UCIIM di Marostica e dell’Associazione “Mondo Rurale” in collaborazione con l’Istituto per le ricerche di Storia sociale e religiosa di Vicenza; ci saranno poi una mostra particolare, allestita presso le sale del Castello Inferiore di Marostica intitolata "Seta, il filo d’oro dal Celeste Impero alle Terre Venete"; uno speciale Annullo Postale in collaborazione con il Gruppo Filatelico; e poi ancora un concerto serale dedicato alle stagioni dell'anno e della vita e molti altri interessanti eventi collaterali che si susseguiranno fino al 7 novembre: una serie di incontri e di letture, visite guidate a Comacchio e Ravenna e alle ex filande del trevigiano, un reading letterario a tema a cura della Fucina Letteraria. Un viaggio in parole e immagini interamente "tessuto" su fili di seta.

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