Pubblicità

Connessioni Contemporanee

Pubblicità

Connessioni Contemporanee

Laura VicenziLaura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it

Interviste

A tu per tu con Bepi De Marzi

Conversando con il Maestro De Marzi, Direttore de I Crodaioli, una voce fuori dal coro

Pubblicato il 11-08-2010
Visto 6.487 volte

Pubblicità

Connessioni Contemporanee

A Bassano di recente c’è stata una lunga giornata interamente dedicata al canto corale. Lei e i Crodaioli in estate preferite cercare il silenzio, un “letargo” che attende una maggiore disponibilità all’ascolto

Letargo non mi piace proprio: si va in letargo per dormire e per non vedere ciò che accade intorno. Noi Crodaioli non abbiamo mai fatto concerti d’estate proprio per non diventare i menestrelli dei vacanzieri. Poi, cantiamo tanto lungo gli altri undici mesi! Io, personalmente, detesto l’idea della vacanza.

il Maestro Bepi De Marzi


Quante parole in tv in questi due mesi estivi! Più “politics” che Politica, e “spettegolamenti” travestiti (in abito da sera si chiamano gossip)... le voci buone nascoste da questi schermi e specchi deformi fanno fatica a farsi sentire

La politica è morta da tempo, da quando quel tizio con i tacchi e i capelli finti è “entrato in politica per evitare la galera”, come si legge ovunque, specialmente nei commenti dei giornali esteri. Il degrado della società italiana è ormai inarrestabile. C’è una pigra assuefazione. Nessuno che si vergogni o che protesti per il druido che alle domande risponde con il dito medio.

Nel dibattito sul tema della coralità lei ha sempre sostenuto che il suo desiderio è quello di far nascere in tutti la voglia di cantare, di far esprimere una sorta di comunione nel canto, e ha affermato che le piacciono poco le ritualità del cantare la commozione alle cerimonie o sui palchi “a comando”

Tutto il mondo credeva che l’Italia fosse la terra del canto. Ma basta entrare nelle nostre chiese per capire che il canto d’insieme è stato mortificato anche nella liturgia cattolica. Sui palchi dei comizi ci sono gli altoparlanti per la musica registrata. Se manca la corrente nessuno canta più. E si comincia dalla scuola materna, dove si ammaestrano i bambini nei canti d’imitazione discografica.

Bassano a settembre attende l’Adunata degli alpini del Triveneto. Al di là dell’evento un’occasione di incontro per un corpo che fa dell’azione solidale la sua bandiera

Certo, la solidarietà! Gli alpini sono l’immagine della generosità e della fraternità. Quanto alla bandiera... anche tra gli alpini, specialmente quelli trevigiani, c’è purtroppo chi la vorrebbe mettere al cesso, come raccomanda il solito druido. Ci sarà poi la solita politicante esibizionista che, non ho mai capito perché, verrà ospitata sul palco d’onore.

Nei servizi dei notiziari regionali ultimamente sembra quasi che la montagna si chiami solo Cortina. Ci piacerebbe sentire anche pronunciare altri nomi, li chiediamo a chi la canta da sempre

Cortina non è più montagna da molto tempo perché è un’appendice volgare di Milano e Roma. Il Pelmo e l’Antelao, che sentono e vedono passare le auto rombanti dei miliardari, pare che urlino nel cuore “Ecco i Vip: vere inutili persone”.

Lei di recente da Arzignano si è trasferito a Vicenza, in un quartiere fuori città, e del suo gesto di “esilio” si è parlato e scritto molto. La scelta di non allontanarsi poi di tanto è dovuta, oltre ai motivi personali, anche alla speranza di cambiamento, all’amore per la nostra terra?

Del cambiamento ho perso la speranza. Il mio gesto è stato dettato solo dalla disperazione. Come ho detto, il degrado sociale è inarrestabile. La nostra vera identità veneta, che anche nel mondo è stata sempre individuata nella fraternità, nella serenità laboriosa, nella fede, nell’accoglienza e nella condivisione, nell’amore per la terra, nel rispetto delle memorie, nell’armonia delle tradizioni genuine, è stata violentata e progressivamente mutata in espressioni inutili e vergognose. Hanno sostituito il girotondo con i giochi padani! Chi vorrebbe il dialetto a scuola dimostra di non conoscerlo, e usa questo pretesto a fini esclusivamente elettorali. Chi poi si esprime in dialetto nei consigli comunali non si accorge di cadere nel grottesco, nel ridicolo. Ma ottiene l’approvazione di chi ha smesso di pensare. Che malinconia!

Pubblicità

Connessioni Contemporanee

Più visti

1

Attualità

10-09-2025

No Other Nove

Visto 12.668 volte

2

Politica

09-09-2025

Gaza-Bastogne-Gaza

Visto 10.284 volte

3

Attualità

11-09-2025

La resa dei conti

Visto 9.670 volte

4

Attualità

12-09-2025

I Ragazzi del 15-18

Visto 9.477 volte

5

Attualità

09-09-2025

Centro e lode

Visto 9.414 volte

6

Elezioni Regionali 2025

13-09-2025

Onda Civic

Visto 8.258 volte

7

Cronaca

15-09-2025

Avviso sindacale

Visto 4.063 volte

8

Interviste

13-09-2025

Adolescenza: un'età fragile, a volte interrotta

Visto 3.471 volte

9

Teatro

09-09-2025

Terre di ceramica, tra storia e teatro

Visto 3.309 volte

10

Attualità

15-09-2025

Insalata di polpo

Visto 3.157 volte

1

Politica

19-08-2025

Scuola di polizzia

Visto 14.196 volte

2

Attualità

10-09-2025

No Other Nove

Visto 12.668 volte

3

Attualità

22-08-2025

Odore di rivolta

Visto 11.870 volte

4

Attualità

18-08-2025

Si avvicina il bel tempo di Connessioni contemporanee

Visto 11.185 volte

5

Politica

04-09-2025

Fratelli d’Itaser

Visto 11.088 volte

6

Politica

23-08-2025

Non ci resta che taser

Visto 11.060 volte

7

Attualità

21-08-2025

Il nostro tempo libero: fatto in serie?

Visto 11.034 volte

8

Politica

29-08-2025

Fuga di Gaz

Visto 10.939 volte

9

Attualità

08-09-2025

Cristo si è fermato a Pove

Visto 10.761 volte

10

Politica

03-09-2025

Se il progetto non Thiene

Visto 10.750 volte

Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente

4-11-18 Settembre 2025

3 appuntamenti in sala Martinovich a Bassano per parlare di Serie TV, Intelligenza Artificiale e dinamiche giovanili