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Mondiale per club, la finale secondo Luis Enrique e Maresca
Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Calcio in libreria
Il Mondiale in finale, dopo l’ 11 luglio resteranno le immagini e le parole. Ritrovare le emozioni del calcio nelle librerie bassanesi
Pubblicato il 11-07-2010
Visto 3.117 volte
E dopo i Mondiali? C’è chi soffrirà di solitudine, di astinenza da schermi in verde, ma niente paura, resteranno a tenerci compagnia le immagini e le parole. Tante parole, alcune del resto anche ben scritte. Sbirciando tra gli scaffali delle librerie del bassanese si possono scoprire cose interessanti ed inedite sul mondo del calcio: già nel lontano 1821 il grande poeta Giacomo Leopardi dedicò un'ode a Carlo Didimi di Treia, una stella del gioco del pallone che all'epoca era una sorta di incrocio tra la pallavolo e il tennis; autori come Pier Paolo Pasolini e Umberto Saba hanno scritto grandi pagine dedicate a questo sport, Pasolini in particolare era anche un bravo calciatore e negli anni settanta profeticamente scriveva: «Il calcio è l'ultima rappresentazione sacra del nostro tempo. È rito nel fondo, anche se è evasione. Mentre altre rappresentazioni sacre, persino la messa, sono in declino, il calcio è l'unica rimastaci. Il calcio è lo spettacolo che ha sostituito il teatro». Anche al giorno d’oggi l’interesse del mondo della letteratura per questo gioco che solo gioco non è, è chiaro e evidente: sono appena uscite, tempisticamente ineccepibili, alcune raccolte di racconti dedicati a questo sport con firme autorevoli, alcune insospettabili. Curiosando in libreria si può trovare ad esempio “Ho parato un rigore a Pelé”, Giulio Perrone Editore, una raccolta di conversazioni realizzate da Giuseppe Aloe, Giorgio Nisini e Paolo Di Paolo con tredici scrittori contemporanei di diverse generazioni, alla stesura hanno partecipato Gianrico Carofiglio, Raffaele La Capria, Antonio Tabucchi, Ugo Riccarelli, Antonio Pascale, Raul Montanari, Gian Paolo Serino, Gianluca Morozzi, Errico Buonanno, Walter Mauro, Roberto Perrone, Alberto Garlini e Dario Voltolini. Sugli scaffali si trova poi “Per segnare bisogna tirare in porta. Tredici storie per tredici calciatori editore”, Spartaco Editore collana Dissensi, una raccolta che contiene dichiarazioni d'amore, storie di passione, ricordi, racconti ideati da scrittori, giornalisti, artisti, personaggi televisivi e radiofonici i cui protagonisti sono miti e meteore del rettangolo verde: da Zoff a Rivera, da Lalas a Di Bartolomei, da Sergio Volpi a Lavezzi, da Mancini a Sandro e Valentino Mazzola, da Pulici a Héctor Adolfo Enrique detto El Negro fino a Pelusa Maradona, da Boninsegna a Pep Guardiola.
Sbirciando le classifiche di vendita nazionali appare poi evidente che l'interesse degli scrittori per il calcio è solo una faccia della medaglia, dall'altra parte va registrata la “passione” di calciatori, arbitri e affini per la scrittura: Diego Armando Maradona impera con “Io sono El Diego: autobiografia confessione, fuori e dentro il campo, del più discusso asso del pallone”; tra le pubblicazioni dei campioni storici di casa nostra si possono trovare quella di Paolo Rossi che ha intitolato la propria storia “Ho fatto piangere il Brasile”, o l’autobiografia sotto forma di intervista a Roberto Baggio, “Una porta nel cielo”; più recenti i due libri di Gigi Buffon “Numero 1” e “Buffon. Il mondo tra le mani”. Continuando la ricerca e volendo esagerare con la sana overdose di pallone, si può salire/scendere in allenamento dalle pile di volumi di Francesco Totti, una penna indubbiamente feconda, solo per concludere che a volte è meglio che restino le immagini.

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