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Invecchiamento e infiammazioni non vanno sempre a braccetto
Prosegue il ricco programma di B.Motion, la sezione dedicata ai linguaggi del contemporaneo di Operaestate Festival, che fino al 27 agosto esplora la nuova scena teatrale italiana.
La giornata inizia alle 17.30 nella Sala degli Specchi al Palazzo Sturm, con il secondo appuntamento in prima nazionale del focus dedicato alla drammaturgia contemporanea tedesca, realizzato in collaborazione con Goethe-Institut Mailand e Marsilio editore.

La drammaturga e scrittrice tedesca di origine russa, Sasha Marianna Salzmann, scrive nel 2016 Gli Aristocratici, uno studio sulla sottile coltre di civiltà in una società disumanizzata. Vincitrice di numerosi premi e riconoscimenti, la scrittrice arriva a Bassano, dove il suo testo, tradotto da Monica Marotta, verrà messo in scena in forma di lettura da Federica Rosellini. Gli Aristocratici vede protagonisti una giovane donna, Sasha e un giovane uomo, Shura, all’interno di un attico, mentre sotto di loro si stagliano scene di una città distrutta dalla guerra e divisa su due fronti, cosi come i due giovani, ora divisi, ora nemici.
La giornata prosegue con La vaga grazia di Eva Geatti, in scena alle ore 19.00 al CSC San Bonaventura, ispirato al romanzo Il Monte Analogo di Renè Daumal, l’unico romanzo al mondo – si dice – a concludersi con una virgola. La vicenda narra un viaggio e s’interrompe proprio mentre gli alpinisti intravedono il primo campo base, non sappiamo quindi come si conclude la ricerca che per ognuno sarà unica, non riducibile, un movimento del tutto intimo. Eva Geatti ha iniziato a lavorare a questo progetto nell’aprile 2021 con cinque giovani attori: Adriana Bardi, Andrea Beghetto, Carolina Bisioli, Roberto Leandro Pau, Patrick Platolino. In scena anche il concerto di sintetizzatori realizzato dal vivo da Dario Moroldo, a guidare i performer in un viaggio iniziatico e difficile verso l’autenticità dell’essere. Lo spettacolo sarà presentato in versione accessibile al pubblico ipovedente e non vedente, grazie all'audiodescri¬zione poetica realizzata da Camilla Guarino e Giuseppe Comuniello. Accompagna il lavoro anche una mappa tatti¬le della scena, che riproduce i segni tracciati su palco che guidano l'azione dei performer.
La serata termina con LOVe ME di Licia Lanera, in scena alle 21.30 al Teatro Remondini. Fondatrice nel 2006 dell’omonima Compagnia, Licia Lanera, è attrice e regista pluripremiata e presenta in questa occasione un estratto della Medea di Antonio Tarantino accanto all’inedito La scena.
LOVe ME è uno spettacolo che mette insieme due pezzi scritti da Antonio Tarantino: l’inedito La Scena e Medea. L’autore descrive gli ultimi come pochi sanno fare, senza retorica, senza tabù, con violenza e ama-ra ironia. La lingua che mette in bocca ai suoi protagonisti è una lingua cruda, che non subisce epurazioni, baluardo puro di aggressività e marginalità.
Nella stazione di Modena, su di una scala che collega il binario al sottopasso, giace privo di sensi, uno straniero: la folla lo calpesta con le sue enormi valigie.
In un locale a Bari vecchia uno straniero serve ai tavoli, indossa una maglietta su cui è scritto Gucci, al collo porta un crocifisso enorme di oro. Entrambe le cose, maglietta e collier, sono falsi.
Scoppia un temporale improvviso nel centro di Roma e dopo qualche secondo una grande quantità di stranieri è pronta a venderti un ombrello. Mazzi di rose, ciabatte, pelli colorate, odori acri, occhi imploranti, barbe scure, urla. “LOVe ME è uno spettacolo che parla di stranieri, di la¬vavetri, tutti intrappolati in ebeti e feroci luoghi comuni.”
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