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Quando una serie è più efficace della realtà
La seconda giornata di B.Motion Teatro, la sezione di Operaestate Festival dedicata ai linguaggi del contemporaneo, prenderà il via questa sera, giovedì 26 agosto, al Teatro Remondini, dove sarà in scena la compagnia Sotterraneo con Diario linguistico della Pangea.
Il diario di cui si tratta è un diario linguistico, nato dalla selezione di decine di parole tratte da lingue straniere che indicano concetti complessi, universali, e che non esistono in altri idiomi. Nel mondo esistono numerose “parole intraducibili”: ad esempio, nella lingua parlata dagli Inuit in Canada la parola “iktsuarpok” significa “il senso di aspettativa che ti spinge ad affacciarti ripetutamente alla porta per vedere se qualcuno sta arrivando”; in giapponese “tsundoku” significa “impilare un libro appena comprato insieme agli altri libri che prima o poi leggerai”; in lingua bantu (gruppo di lingue africane subsahariane) la parola “ubuntu” significa “posso essere una persona solo attraverso gli altri e con gli altri”.
Sotterraneo ha selezionato decine di questi vocaboli e ha dialogato online con altrettanti parlanti madrelingua sul significato e l’uso di queste parole nella cultura di provenienza, raccogliendo così brevi “lezioni di intraducibilità” che sono poi divenute la traccia per uno spettacolo che mette in scena le parole stesse: un piccolo dizionario in forma di drammaturgia atipica.

Pangea, di Sotterraneo, foto di Francesca Cappi
L’intero spettacolo inoltre è attraversato dall’impossibilità di dar corpo ad alcuni concetti a causa delle limitazioni Covid: ma da pure restrizioni esse si trasformano in una risorsa scenica in grado di mettere in campo un pensiero sulle relazioni umane e l’incomunicabilità, ora che l’umanità è posta di fronte alla necessità di cooperare davvero su scala globale. L’appuntamento è fissato per le ore 21.
Si proseguirà poi alle ore 22.30, in Sala da Ponte, con lo spettacolo selezionato da In-Box, la rete di teatri, festival e soggetti istituzionali che sceglie e promuove alcune delle esperienze produttive più interessanti della scena emergente italiana. Dalla selezione 2021, viene presentata la compagnia Les Moustaches con La difficilissima storia della vita di Ciccio Speranza, già finalista al Premio Scenario nel 2019 e premiato al Roma Fringe Festival 2020.
Ciccio Speranza è un ragazzo nel corpo, ma leggero nell’anima, anima talmente delicata che potrebbe sembrare quella di una graziosa principessa. Vive in una vecchia catapecchia di provincia dove si sente soffocare e ha un sogno troppo grande per poter rimanere in un cassetto: vuole danzare. Ma in questa sperduta provincia di un’Italia sperduta, la famiglia Speranza vive da generazioni le stesse lunghissime giornate: il padre di Ciccio, è violento e greve, il fratello ha l’apertura mentale di una persona che va a Bangkok e pretende di mangiare pasta, patate e cozze. Solo nella sua fragilità, Ciccio vuole scappare da quel luogo che mai ha sentito come casa: attraverso il suo linguaggio gutturale, il suo corpo grassissimo e il suo sogno impacciato, il protagonista, in tutù rosa, non smetterà mai di danzare, raccontando la sua vita così come la desidera.
Ma Ciccio appartiene a un mondo lontano, senza alcuna possibilità di esaudire il proprio sogno; il suo destino è segnato, il suo carattere è condizionato, la sua vita è soffocata da un ambiente troppo stretto.
Per informazioni e dettagli sugli spettacoli: www.operaestate.it. Si consiglia la prenotazione.
Il 30 aprile
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