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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

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Penso Positivo

Con il nuovo Dpcm chiudono anche i musei. La direttrice del Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno Moira Mascotto scrive una lettera: “Chiudiamo ma la parola che vogliamo fare nostra è positività”

Pubblicato il 04-11-2020
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Brassaï. L’occhio di Parigi

Chiuso per Dpcm. Con il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in materia di contenimento del contagio da Covid-19 sul territorio nazionale - in vigore da domani, giovedì 5 novembre ed efficace fino a giovedì 3 dicembre - viene disposta la chiusura anche dei musei, delle biblioteche e degli archivi. Ovvero, come recita burocraticamente il Decreto, “sono sospesi le mostre e i servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura di cui all'articolo 101 del Codice dei beni culturali e del paesaggio”. Vale a dire le istituzioni culturali che erano state “risparmiate” dal precedente Dpcm del 24 ottobre.
Come per gli altri settori colpiti dalle disposizioni governative, anche per la chiusura dei luoghi della cultura si sono già levate voci di protesta lungo lo Stivale. In primis quella dell'immancabile Vittorio Sgarbi, che fra le tante cose è anche il presidente della Fondazione Canova Onlus di Possagno, che in un video pubblicato su Facebook ha preso di mira il ministro della Cultura Franceschini per “la sua ridicola ipotesi di chiudere i musei”, proponendo che “in Italia i musei, i luoghi della cultura, le biblioteche, gli archivi diventino servizi pubblici essenziali ai quali addirittura si applicano i livelli delle prestazioni essenziali, come i trasporti e gli ospedali”. Ma c'è anche chi, come si suol dire, fa buon viso a cattiva sorte.
Si tratta della dottoressa Moira Mascotto, direttrice del Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno, che a fronte dell'obbligo di chiusura al pubblico del museo canoviano ha scritto e diffuso una lettera che abbiamo ricevuto in redazione.

La dottoressa Moira Mascotto (archivio Bassanonet)

La riportiamo anche noi, trattandosi della significativa testimonianza di una voce della cultura che lancia un messaggio di positività - parola da lei scelta come “simbolo” - e di fiducia nel futuro, nonostante tutto.

LETTERA DEL DIRETTORE

Il Museo da domani chiude ma la parola che vogliamo fare nostra è positività.

Quelli appena vissuti sono stati giorni di incertezza, giorni che ci hanno visto attendere l’ennesimo decreto e, da domani, anche il Museo Gypsotheca Antonio Canova sospenderà i servizi al pubblico, in presenza.

Dopo il primo lockdown abbiamo riaperto ai visitatori già il 21 maggio, prima con orario ridotto, poi, a partire da agosto, con quello consueto: i numerosi turisti, nonostante il periodo incerto, hanno continuato a credere nella bellezza dell’arte e in questo nostro magico scrigno, perla della Pedemontana del Grappa, luogo che ogni anno attira più di 45.000 visitatori da tutto il mondo.
In questi mesi abbiamo adottato tutte le misure necessarie per garantire un’esperienza di visita in totale sicurezza e ora dobbiamo nuovamente chiudere - anche se, come vedremo, solo fisicamente - le porte del Museo. Una situazione non facile, soprattutto per la nostra istituzione che si sostiene con la bigliettazione dei visitatori.

Il Museo da domani non potrà accogliere utenti, ma la parola che vogliamo fare nostra è positività, pur in questo momento di profonda crisi internazionale. Ed è bello riscoprire insieme l'etimologia di questa parola che usiamo spesso. Crisi deriva dal verbo greco krìno, che significa separare e, in senso più lato, discernere, giudicare, valutare. Nell'uso comune e quotidiano ha assunto un'accezione negativa, ma se ci fermiamo un attimo e riflettiamo sulla sua etimologia, possiamo coglierne una sfumatura positiva. Trasformiamo questa pausa forzata in un momento di crisi che porti con sé riflessione, valutazione, discernimento e si trasformi in un presupposto necessario per migliorare e in qualche modo rinascere.

Ecco che il Museo non sarà accessibile al pubblico, ma continuerà a lavorare.
Continueremo a comunicare Canova e la bellezza della sua arte mantenendo il contatto con voi, i nostri visitatori, che da sempre riservate a questa realtà un grande consenso. Non mancheranno i momenti che condivideremo online, grazie alla nostra forte presenza sui social. Non mancheranno i virtual tour e, per chi lo vorrà, le visite guidate potranno essere a distanza. A giugno era già pronta la nostra offerta formativa rinnovata e ripensata per la Scuola, che ha cambiato le sue esigenze, perché crediamo profondamente che educare all’arte sia educazione nella vita.
Continueremo a lavorare “dietro le quinte” per occuparci della tutela dell’immenso patrimonio canoviano, sviluppando alcuni progetti che hanno bisogno di tempo e cura, molto spazio ed energie per essere portati avanti in maniera responsabile e completa.
Ci dobbiamo inoltre preparare agli eventi del prossimo anno, propedeutici agli anniversari canoviani del 2022: tra due anni, infatti, ricorrerà il bicentenario della morte di Antonio Canova. Stiamo lavorando instancabilmente a mostre, eventi e celebrazioni per dare rilievo a colui che è stato uno dei più grandi artisti di tutte le epoche e che proprio nel piccolo paese di Possagno è nato nel 1757.

Desidero ringraziare tutti coloro che ci sostengono e ci aiutano a raggiungere questi nostri obiettivi: lo staff del Museo, il Consiglio di Amministrazione di Fondazione Canova, il Comitato di Studi, l’Associazione degli Amici del Canova e la nostra Soprintendenza.
Il mio augurio è di poterci incontrare presto nuovamente tra la bellezza dei gessi canoviani conservati in Gypsotheca e della Casa natale, tra l’armonia del giardino e del parco che circondano il nostro complesso museale. Riapriremo il prima possibile perché crediamo nel potere dell’arte e nel significato che essa ha nella vita di tutti noi.

Moira Mascotto

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