Pubblicità

Fondazione The Bank

Pubblicità

Fondazione The Bank

Laura VicenziLaura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it

Magazine

Modalità lettura - n.10

L'Europa è kaputt? Lo sguardo disincantato, crudele e poetico, rivolto sugli uomini e la loro storia, di Curzio Malaparte

Pubblicato il 23-04-2017
Visto 1.786 volte

Pubblicità

Fondazione The Bank

In tempi di crisi per l'Europa che conosciamo, di abbandoni di Stati membri, di trepidanti elezioni nazionali e della nascita, altrove, di madri e padri di tutte le bombe, scegliere di leggere Kaputt, di Curzio Malaparte, non è un tuffo nel passato, un'incursione di quelle che sanno di doveroso nella memoria: risponde forse al bisogno interiore di cercare dei punti fermi per riallineare le prospettive e di fare i conti con un'assunzione di responsabilità non inferta da terzi poco credibili, ma fraterna – quella che si avverte sulla pelle, da spettatori/lettori, seduti davanti a chi ha saputo raccontare la lotta dell'uomo con la bestia (mai l'animale) che ha in sé.


In Kaputt (tascabili Adelphi, 2014, pp. 476, euro 13), che Curzio Malaparte iniziò a scrivere nel 1941 in Ucraina, poi in Polonia, in Finlandia, e che terminò a Capri, nel 1943, lo scrittore mette in scena un “viaggio al termine della notte” tra gli spettri di un’Europa in guerra, «e anch’io» – afferma Malaparte – «ero certo uno spettro, lo spettro opaco di un’età remota, forse felice, di un’età morta, forse, forse felice».
È un viaggio visionario, vissuto a volo d’uccello, narrato in più lingue e dominato da mostri, tutti a sembianza umane, il più terribile dei quali è trasfigurato nel volto della disfatta del vivere civile, quello narrato in questo non-romanzo da Malaparte. Da una parte au côté de Guermantes, per il suo stato di interlocutore colto e privilegiato, ospite dei potenti delle corti europee e degli alti gerarchi militari, dall’altra a lottare nella neve e nel fango come può fare uno scrittore, che vive sulla pelle degli altri le vicende e le sofferenze che racconta, Malaparte dà voce a orrori che trasformano in statue di ghiaccio uomini e animali e a gesti di profonda umanità, di quelli che costellano sempre i momenti dell’esistenza la cui cifra è l’intensità, il vivere l’attimo: tutto si confonde in questo libro scritto magnificamente, e anche per questo crudele e forte come pochi.
Malaparte, che fu imprigionato a Regina Coeli e deportato a Lipari, nelle Eolie, per la sua propensione a pensare e a scrivere da “cane sciolto”, svolse il suo doppio compito di ufficiale del Regio Esercito e di corrispondente di guerra italiano al seguito delle truppe tedesche in Ucraina, in Polonia, in Finlandia e dopo la caduta di Mussolini tornò in Italia, a Roma e poi a Napoli. Il suo sguardo attento, tra i capitoli, si sofferma sull’agire dei popoli (russi, polacchi, francesi, spagnoli) ma principalmente guarda all’agire dei Tedeschi, nel tentativo di capire, di spiegare – di questi racconta soprattutto la grande paura della debolezza e della libertà – e con disincanto e spirito critico anche al comportamento degli Italiani: «Io ho perso l’abitudine di agire […] Sono un italiano. Non sappiamo più agire, non sappiamo più assumere alcuna responsabilità, dopo venti anni di schiavitù. Ho anch’io, come tutti gli italiani, la schiena spezzata. In questi venti anni abbiamo speso tutta la nostra energia per sopravvivere. Non siamo più buoni a nulla. Non sappiamo che applaudire».
È un continente-carogna, una giumenta morta, che eppure profuma di patria, quello che percorre Malaparte in quegli anni, seguendo pietosamente, da innamorato, un mito dell’Europa lontano anni luce dalle logiche dell’economia e della finanza che ne imbastiranno i confini nei tempi a venire.
La guerra in questo libro è un paesaggio, uno scenario che più che esplodere implode.

Pubblicità

Fondazione The Bank

Più visti

1

Attualità

28-11-2025

Finco: “Accordo positivo sulla Polizia Locale”

Visto 10.721 volte

2

Attualità

01-12-2025

Birreria Trenti chiude dopo 69 anni

Visto 9.891 volte

3

Attualità

28-11-2025

Canova, il gigante ritrovato

Visto 9.674 volte

4

Politica

27-11-2025

PPE Parolini, Campagnolo e Poletto chiedono chiarezza

Visto 8.514 volte

5

Geopolitica

01-12-2025

La Germania e la minaccia dei droni

Visto 5.867 volte

6

Attualità

01-12-2025

ULSS 7 Pedemontana, intesa con la Mayo Clinic

Visto 5.748 volte

7

Associazioni

28-11-2025

Liberamenti: si accende la terza edizione

Visto 3.557 volte

8

Imprese

01-12-2025

L’Oro della Stampa a Nicole Tassotti

Visto 3.409 volte

9

Sociale

26-11-2025

Il Dono che Crea Successo

Visto 2.509 volte

10

Manifestazioni

26-11-2025

Il Natale prende vita a Marostica

Visto 2.453 volte

1
2

Politica

22-11-2025

Una poltrona per cinque

Visto 23.388 volte

3

Attualità

12-11-2025

Un assaggio di futuro

Visto 21.290 volte

4

Politica

19-11-2025

La profezia dell’asteroide

Visto 20.742 volte

5

Politica

10-11-2025

Elena Pavan: “Sono pronta a rimettermi in gioco”

Visto 20.609 volte

6

Politica

17-11-2025

Sim Scalabrin

Visto 20.416 volte

8

Politica

09-11-2025

A tu per tu con Francesco Rucco

Visto 20.124 volte

9

Politica

18-11-2025

PD effe

Visto 19.813 volte

10