Pubblicità

Fondazione The Bank

Pubblicità

Fondazione The Bank

Laura VicenziLaura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it

Magazine

Nel regno di Fortebraccio

Sul palco del teatro Remondini, è andato in scena ieri sera, lunedì 29 agosto, il primo degli appuntamenti di B.Motion dedicati al teatro

Pubblicato il 30-08-2016
Visto 2.600 volte

Sul palco del teatro Remondini, è andato in scena ieri sera, lunedì 29 agosto, il primo degli appuntamenti di B.Motion dedicati al teatro, che indagano, in questa edizione 2016 dell'ultima sezione di OperaEstate Festival Veneto, i “Monsters” che albergano nei grandi classici, usati come pretesti per parlare della follia contemporanea. La Compagnia Fortebraccio Teatro, un gruppo che da anni lavora alla sperimentazione del contemporaneo e alla ricerca di scritture sceniche originali, ha portato in scena Amleto + Die Fortinbrasmachine, ispirato alla celebre tragedia di Shakespeare e alla sua riscrittura creata dal commediografo tedesco Heiner Müller negli anni ’70, intitolata: Die Hamletmachine (La macchina di Amleto).
Nella riscrittura di Roberto Latini (fondatore della Compagnia, regista e interprete dello spettacolo) e Barbara Weigel prosegue il lavorio di scardinamento dei ruoli, il racconto di chi non sta più al gioco e narra la sua storia proiettandola altrove ideato da Müller, e l’Amleto ridiventa territorio di confine. «Io non sono Amleto», proclama Latini nel prologo dello spettacolo, travestito da interprete di kabuki, e iniziando con una sconfessione il suo lavoro sul testo originale di Müller.
Lo spettacolo si snoda strutturato in capitoli, come l’opera a cui si ispira: in scena vanno i personaggi-maschere protagonisti dell’Amleto, “rifrequentati come mitici antenati, una sorta di miti-genoma della nostra cultura”, scrive la Wiegel.

Roberto Latini in Amleto + Die Fortinbrasmachine (fonte Operaestate.it)

Il palcoscenico dominato da un enorme cerchio-aureola cangiante e illuminato – è il simbolo della compagnia –, i protagonisti della vicenda sono circondati da croci (una compare già nel titolo, e poi nei microfoni ad asta intrecciati, nella spada), simboli che sorvegliano il dialogo coi morti che tesse Latini, che guarda anche coi loro occhi all’oggi e al futuro di un’Europa e non solo dove “c’è del marcio”, dove continuano a crescere rigogliose “piante malefiche”. Il Pater noster, un passo della Dichiarazione universale dei diritti umani recitato in Latino, “Fraternité”, gridato tre volte: emblemi della nostra civiltà occidentale che non bastano ad arginare e a sconfiggere questa crescita dolorosa, informe, che pare immortale. Il tempo scorre sul palco scandito da rintocchi, respiri, battiti, atti-azioni in sequenza, ma la tragedia messa in scena appare magicamente sospesa, e non priva di tratti di commedia umana.
«Voglio essere una macchina. Braccia per afferrare gambe per camminare nessun dolore nessun pensiero», scrive Müller in Die Hamletmachine, e Latini, a un certo punto si appende come un trapezista a testa in giù, in un mondo al contrario, dominato dagli arcani. Risaltano suggestivi e a tratti sorprendenti le soluzioni di luci e tecnica, curati da Max Mugnai, e i movimenti di scena suggeriti da Marco Mencacci, Federico Lepri e Lorenzo Martinelli. Latini domina il palcoscenico con corpo e voce, si maschera, si traveste: sulla passerella sospesa compare tra gli altri anche un’Ofelia-Marylin, che con la gonna bianca al vento prova a cantare “Happy… happy“ chissà che cosa, il disco si incanta. Su uno schermo, l’apparizione del volto in lacrime di Rutger Hauer, nella famosa sequenza di Blade runner (film-icona tratto da un racconto di Philip Dick) dove interpreta un androide e dice che “ha visto cose che voi umani... ”, si declina più tardi nel volto coperto da un’armatura di un Amleto ormai vecchio e muto, sulla sedia a rotelle.
C’è un misto di eleganza e di tristezza in questo spettacolo; armonico l’accompagnamento musicale di Gianluca Misiti. La potenza del testo originale tedesco si ammansisce e diventa quasi un canto in questa derivazione di Fortebraccio, padri e patrie assenti forse da troppo tempo, tutti in attesa del ritorno di Polidoro. Applausi.

Messaggi Elettorali

Elena PavanAndrea NardinRenzo MasoloFrancesco RuccoRoberto Ciambetti

Più visti

1

Attualità

12-11-2025

Un assaggio di futuro

Visto 13.783 volte

2

Elezioni Regionali 2025

09-11-2025

A tu per tu con Francesco Rucco

Visto 13.725 volte

3

Attualità

11-11-2025

Il colosso di Bassano

Visto 12.602 volte

4

Elezioni Regionali 2025

10-11-2025

Elena Pavan: “Sono pronta a rimettermi in gioco”

Visto 11.695 volte

5

Attualità

08-11-2025

Emergenza ambientale in Veneto

Visto 10.624 volte

6

Attualità

10-11-2025

Bassano, quorum raggiunto in tutti i quartieri

Visto 10.538 volte

7

Attualità

10-11-2025

PFBA, il CoVePA accusa: “Confermati i nostri calcoli”

Visto 9.377 volte

8

Geopolitica

11-11-2025

Cambio di regime a Caracas?

Visto 3.503 volte

9

Teatro

07-11-2025

In vacanza! A teatro

Visto 3.166 volte

10

Manifestazioni

10-11-2025

Al Bassano Music Park arrivano gli OneRepublic

Visto 2.472 volte

1

Elezioni Regionali 2025

25-10-2025

Financial Times

Visto 20.790 volte

2

Elezioni Regionali 2025

19-10-2025

Fratelli e Sorelle

Visto 20.505 volte

3

Elezioni Regionali 2025

30-10-2025

Quei bravi Tosi

Visto 19.755 volte

4

Elezioni Regionali 2025

02-11-2025

Là nella valle

Visto 19.632 volte

5

Politica

26-10-2025

I nodi al pettine

Visto 16.913 volte

6

Attualità

12-11-2025

Un assaggio di futuro

Visto 13.783 volte

7

Elezioni Regionali 2025

09-11-2025

A tu per tu con Francesco Rucco

Visto 13.725 volte

8

Attualità

11-11-2025

Il colosso di Bassano

Visto 12.602 volte

9

Attualità

21-10-2025

Antenna 5G sotto accusa

Visto 12.185 volte

10

Cronaca

04-11-2025

Nepal, trovato il corpo di Farronato

Visto 12.166 volte