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Laura VicenziLaura Vicenzi
Giornalista
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Teatro

Rosencrantz e Guildenstern sono morti

Lunedì 25 maggio, al Ridotto Remondini, in scena l’esito del percorso formativo CL di “Color Teatri”, ispirato alla commedia di Tom Stoppard

Pubblicato il 21-05-2015
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Elena Pavan

Lunedì 25 maggio, al Ridotto Remondini, si potrà assistere all’esito del percorso formativo CL di “Color Teatri”, condotto da Barbara Riebolge. Il titolo dello spettacolo messo in scena dal gruppo di partecipanti sarà Rosencrantz e Guildenstern sono morti, di Tom Stoppard. La rappresentazione verrà proposta in due repliche, alle ore 20.30 e alle ore 22. La storia di riferimento è quella dell’Amleto di Shakespeare, ma nel lavoro del drammaturgo britannico – premio Oscar nel 1999 per la sceneggiatura del film Shakespeare in love e vincitore del Leone d’oro nel 1990, proprio con il film ricavato dalla commedia in questione, una delle sue opere teatrali più famose – il pubblico assiste a quello che succede dietro le quinte: i due buffi e ambigui personaggi, che nascono e trovano la loro dimensione di protagonisti nella convocazione del re di Danimarca, sono confusi dagli eventi del dramma che stanno vivendo e danno l'impressione di essere inconsapevoli del loro ruolo nella vicenda scenica. Nel mezzo di dialoghi tipici del teatro dell’assurdo si ritrovano a riflettere su speculazioni filosofiche e nel tentativo di interpretare il mondo. Rosencrantz e Guildenstern vengono continuamente scambiati e confusi dagli altri personaggi della tragicommedia e addirittura loro stessi sembrano non essere sicuri delle proprie identità. I due sono alla fine identici, interpretati da una pluralità di attori rappresentano ciascun individuo nel momento in cui cerca un senso e uno scopo per ogni avvenimento, anche il meno importante, e si fa interprete della condizione umana; esseri che non sanno chi sono e dove stanno andando, disperatamente cercano le ragioni e il senso del loro esistere. Rosencrantz e Guildenstern non si interrogano solo sul destino e sulla morte ma anche sul ruolo dell’attore e sulla finzione: tutto il dramma, che entra ed esce dall’opera di Shakespeare, gioca sulla confusione tra finzione e realtà, tra irreale e vero, tra teatro e vita.
L’ingresso è libero (è obbligatoria la prenotazione dei posti a sedere alla mail colorteatri@colorcafe.it).

dal film di Tom Stoppard

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