Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
4-11-18 Settembre 2025
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Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Primo piano
Pubblicato il 11-06-2013
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Dopo un pomeriggio e un preserale dedicati all’illustrazione, la sera di sabato 22 giugno Palomar accoglierà sul suo palco a Palazzo Bonaguro Cosimo Argentina.
L’autore tarantino-lombardo – Argentina è nato a Taranto e vive in Brianza, dove insegna in una scuola secondaria superiore – al Piccolo Festival presenterà il suo nuovo romanzo intitolato Per sempre carnivori, edito da minimum fax.
Dopo Vicolo dell’acciaio, un libro che tratta un tema molto di attualità (attualità tardiva, all’italiana) – la vita grama di tanta parte di una città che vive all’ombra della grande fabbrica produttrice e distruttrice (l’Ilva di Taranto) – Argentina torna a occuparsi di scuola, comunemente intesa come contenitore di gioventù e di belle speranze, e a voler narrare l’ambiente in equilibrio precario che ruota dentro e intorno alle aule italiane.
scatto dell'artista russo Dimitri Tsykalov
Lo fa dando voce ancora una volta al tema della delusione, lasciando solo un lumicino di speranza e mettendo in scena alcuni personaggi, degli inetti, che raccontano esistenze marginali tenute in piedi dal collante composto da qualche avventura delirante e da ore trascorse a lallare di donne e di sesso e di calcio, ubriacandosi al bar. Sullo sfondo c’è l’Italia dell’emarginazione: la periferia è tarantina in questo caso, ma rappresenta un non luogo che riassume tante altre periferie. Leone Polonia, il narratore, Mako e il dentuso, sono tre giovani professori in bilico che raccontano con crudezza una vita ritmata da un “lavoro che non è più missione ma (quando c’è) mezzo di sussistenza; e poi la mancanza di prospettive; la violenza in tutte le sue forme”, scrivono nella loro recensione i lettori di Palomar. I protagonisti e i personaggi del libro di Argentina si nutrono di carne – la loro, e quella altrui – è c’è una propensione naturale a mangiarla al sangue difficile da sconfiggere, nell’uomo che pure nega il cannibale che si porta dentro, nell’essere umano… con la testa monca.
L’appuntamento è per le ore 21.15 a Palazzo Bonaguro.