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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Bassano Jazz Festival cala la cinquina
Cinque grandi concerti, dal 10 al 14 luglio al Castello degli Ezzelini, per il programma jazz di Operaestate Festival. Fondamentale, da quest'anno, la collaborazione con il Panic Jazz Club di Marostica
Pubblicato il 03-07-2012
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Mentre parla dell'edizione 2012 del Bassano Jazz Festival, uno dei tanti “festival nel festival” del cartellone di Operaestate, l'assessore Carlo Ferraro s'illumina d'immenso. E ne ha ben donde: i cinque concerti in programma al Castello degli Ezzelini dal 10 al 14 luglio (inizio ore 21.30) propongono infatti una cinquina di nomi che fanno titillare il cuore degli appassionati.
Ma la vera notizia è un'altra. Da quest'anno infatti la kermesse jazzistica del festival bassanese si avvale della collaborazione con il Panic Jazz Club: il locale di Marostica ormai entrato, e non certo da oggi, nel novero dei club di riferimento del jazz nazionale. E il risultato si vede dal programma, che vedrà esibirsi sul palco del castello quattro big del panorama jazz internazionale - Jonh Scofield, Brad Melhdau, Uri Caine e Joshua Redman - più la chicca del PAF Trio, (Paolo Fresu, Antonello Salis e Furio Di Castri), rinomato supergruppo made in Italy.
“Operaestate apre una nuova collaborazione con il Panic Jazz Club - annuncia l'assessore in conferenza stampa -, uno dei presìdi tra i più qualificati e importanti del nostro territorio e non solo, per la qualità degli eventi che sanno organizzare.”

Joshua Redman, uno dei superbig del programma di Bassano Jazz Festival
Qualità che, per l'occasione, è abbinata anche al sicuro richiamo per il pubblico. Nessuna proposta di élite, o sperimentalismi per pochi intimi: il jazz che sarà suonato sul colle intende soddisfare gli esperti del genere ma anche incuriosire ed attirare i neofiti.
L'ouverture sarà affidata alla John Scofield Hollowbody Band (martedì 10 luglio), formazione che mette assieme un poker d'assi del calibro di John Scofield, Kurt Rosenwinkel, Ben Street e Bill Stewart.
Secondo appuntamento (mercoledì 11 luglio) con il Brad Mehldau Trio, la formazione classica del noto pianista statunitense.
Terzo concerto, giovedì 12 luglio: sul palco Uri Caine, pianista considerato tra i più importanti interpreti del jazz contemporaneo, affiancato dal bassista John Hébert e dal batterista Ben Perowsky.
Il trio PAF sarà di scena venerdì 13 luglio, spinto dal carisma del guru della tromba Paolo Fresu, artista con 350 dischi alle spalle e una media di oltre 200 concerti all'anno in giro per il globo.
Gran finale, sabato 14 luglio, con Joshua Redman & The Plus: un'occasione per assistere alla performance di quello che è considerato il più grande sassofonista jazz al mondo, accompagnato da Ethan Iverson, Reed Anderson e Dave King.
“Cinque concerti degni di Umbria Jazz - afferma Ferraro -, con nomi di qualità assoluta.”
“Anima e passione. E' quello che ci spinge a fare queste cose - aggiunge Luca Berton, il big boss del Panic di Marostica -. E' una passione che ci porta a spendere un mucio de schei, ma che viene ripagata da grandi soddisfazioni. Mi basta vedere Steve Coleman che si mette la maglietta del Panic in teatro a New York, e che poi ci manda anche la foto!”.
E così, per il Bassano Jazz Festival, il Panic Club ci mette il know-how e i suoi incredibili contatti nel mondo del jazz internazionale, e Operaestate ci aggiunge l'organizzazione e la suggestiva location: un binomio che già in partenza sembra funzionare.
Ma l'incontenibile Berton pensa già avanti, e sogna per il futuro anche “delle serate gratuite, per avvicinare il pubblico” ricordando proprio il suo primo impatto, in un pomeriggio di molti anni fa, con Umbria Jazz, quando “a quell'ora nessuno ancora suonava ma si respirava musica in tutta la città”.
“E' proprio uno degli obiettivi di Operaestate - rimarca l'assessore Ferraro - formare e costruire un pubblico che abbia anche il coraggio di andare oltre, seguendo anche spettacoli più innovativi e sperimentali, come già accade per B.Motion.”
Se son rose, fioriranno. Intanto c'è da seguire il programma di quest'anno, con musica da ascoltare ma anche da ballare, secondo il credo assoluto di Luca Berton: “Il jazz non è nato come noia, è nato come festa”.
Nel palinsesto originario del Bassano Jazz Festival, già stampato nelle locandine, era previsto anche il concerto del leggendario Al Jarreau, in programma il 18 luglio, proposto da un'organizzazione esterna ma comunque inserito nella kermesse di Operaestate per l'arrivo in città di una delle più grandi voci pop e R&B statunitensi.
Arrivo che, però, purtroppo non ci sarà. “Abbiamo avuto conferma proprio questa mattina - comunica l'assessore Ferraro - che nel tour di Al Jarreau sono saltate due date, e una di queste è Bassano.” Questo sì, è davvero un gran peccato.
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