Ultimora
19 May 2024 20:28
Precipita parapendio nel bellunese, morto il pilota
19 May 2024 18:25
Le acque di Venezia conquistate dalla Vogalonga,7500 i regatanti
19 May 2024 17:05
Zuncheddu 'felice per Forti, deluso dalle istituzioni'
19 May 2024 16:25
Forti ha chiesto il permesso per vedere la madre
19 May 2024 14:53
Chico Forti arrivato nel carcere di Verona
19 May 2024 14:40
Chico Forti arrivato nel carcere di Verona
20 May 2024 08:21
I leader mondiali coinvolti in incidenti aerei
20 May 2024 07:53
William Lai giura come nuovo presidente di Taiwan
20 May 2024 07:36
PRIME PAGINE | Cade l’elicottero di Raisi, morto il presidente iraniano
20 May 2024 07:07
L'Iran al voto in 50 giorni in un paese già in crisi
Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
A tu per tu con Paolo Ruffilli
Ospite a Marostica della rassegna di incontri con l'autore "Pillole di Letteratura" Ruffilli compie un viaggio nelle stanze della scrittura
Pubblicato il 29-11-2010
Visto 4.296 volte
Paolo Ruffilli www.paoloruffilli.it/ è stato il secondo ospite della rassegna di incontri con l’autore “Pillole di Letteratura”, un ciclo di appuntamenti organizzati presso la biblioteca civica di Marostica dall’Associazione culturale La fucina letteraria e presentati dal professor Gianni Giolo. L’autore è originario Forlì, ha insegnato e abita a Treviso ed è considerato una delle voci più importanti della poesia italiana contemporanea. Ruffilli oltre che poeta è narratore e saggista, traduttore, consulente editoriale, direttore de Le Edizioni del Leone e collabora attivamente con alcuni quotidiani. Ha ottenuto per la sua opera molti riconoscimenti prestigiosi, due fra tutti nel 1987 l’American Poetry Prize per la raccolta “Piccola Colazione” edita da Garzanti e nel 1990 il Premio Montale, con “Diario di Normandia”, Edizioni Amadeus. A Marostica ha presentato una raccolta di racconti intitolata “Preparativi per la partenza” e poi “Le stanze del cielo”, spunti efficaci per parlare della vita narrata e indagata dalla scrittura.
Quale buio, quale vuoto indaga la camera oscura della poesia?
Paolo Ruffilli
La poesia è uno scandaglio nelle profondità più oscure, nei risvolti più segreti, e riesce a rendere intelligibili le parti meno leggibili del nostro io, della coscienza autentica. Non a caso la poesia si fonda sulla messa in scacco di ogni difesa che normalmente usiamo per nasconderci e mascherarci. La poesia vera è quella che svela e rivela, che toglie le maschere, che fa emergere la verità pronunciandola attraverso le parole (parole necessarie e sufficienti, che sono “quelle” e non possono che essere “quelle”). Perché, oltre ogni apparenza, la verità non è nelle cose ma nel linguaggio.
Lei ha affermato in una recente intervista che la poesia non è mai poesia in senso "collettivo". La dimensione individuale, la scelta di un linguaggio che per canoni intrinseci non è comunicazione diretta, comprensibile, immediata, che nega a priori il numero degli “accessi”, a suo parere sono elementi che costituiscono un limite nel mondo odierno o che rappresentano una risorsa preziosa, una sorta di guscio protettivo tale da consentire di intraprendere viaggi immuni dalle mode, dalla contraffazione delle retoriche?
È ciò che ci riguarda individualmente più in profondità che ha valenza collettiva ed universale, e non viceversa. In questo senso, la voce individuale che viene dal più profondo è la garanzia dell’autenticità. È la parola di quello che chiamiamo pratica esoterica, cioè ricerca dell’identità e delle ragioni assolute. Una parola che non può che essere individuale e che non ha niente a che fare con l’individualismo. È una parola che, come si può ben capire, necessita di una conquista personale. E dunque che non può venire da prediche o indottrinamenti o plagi di qualsiasi tipo, mode comprese.
La funzione del poeta è anche quella di interpretare il proprio tempo. Si è conclusa recentemente nel bassanese una rassegna di poesia intitolata “Parole nel caos”, una serie di incontri che ha visto protagonisti poeti e persone che utilizzano il linguaggio poetico per fare chiarezza nel caos che domina il nostro tempo. Poesia dunque che diventa impegno civile e sociale, pronta a farsi strumento per discutere gli eventi della storia, impegnata nel dare forma e voce alle ingiustizie, disponibile all’apertura e al confronto. Lei ha pubblicato di recente per la Marsilio “La gioia e il lutto” dove si parla della morte di un giovane causata dall’Aids. Mettere in torsione la lingua e la parola può servire a comprendere meglio? A “elaborare” per disporre la vita ad una “assimilazione”?
Le parole, in un certo loro uso, servono a mettere in luce e a far chiarezza, e non solo le parole della poesia. Ma la poesia ha un modo suo di portare alla luce ciò che sta nell’ombra o addirittura nel buio. E lo fa sempre, quando è davvero poesia, indipendentemente da ciò di cui parla, facendo “suonare” quel che dice attraverso la musica. La poesia, in questo senso, è sempre “impegnata” e lo è anche quando non agita questioni sociali o temi storici. Qualsiasi argomento è buono per la poesia. Perché la poesia è esistenzialmente radicale, cioè risale dall’abisso di un’esistenza.
Molte sue raccolte sono state tradotte e pubblicate all’estero. È possibile una traduzione della poesia? Quando si legge in lingua non originale è spesso bypassato senza indignazione il tradimento del chiaroscurale, la fedeltà al testo e alle intenzioni è una promessa pressoché impossibile da mantenere
La poesia, come accennavo, è musica. Dunque, il problema della traduzione non riguarda tanto i significati ma la musica. Una traduzione letterale senza musica è l’assassinio della poesia. L’operazione del tradurre è certamente non facile, ma non è impossibile. Si tratta di sapere come procedere, ricostituendo la musica. Perché è la musica che dà valore ai significati. Nei confronti dei miei traduttori, ho sempre insistito su questo e li ho sempre spinti a ricostituire una musica nelle loro lingue anche a costo di tradimenti. È quello che faccio io stesso quando traduco poeti stranieri in italiano.
Lei è anche consulente editoriale e dirige la collana di poesia delle Edizioni del Leone a Venezia: cosa pensa della diffusione dei libri di poesia autoprodotti? Gli e-book oggi ad esempio permettono corse in fuga e appollaiamenti virtuali tra le bancarelle del mercato: si tratta di vie lecite per sfuggire ai meccanismi complessi di un’editoria forse distratta o è in ballo il rischio della diffusione di prodotti solo ben confezionati, perline colorate di autoterapia, più che gioiellini di poesia?
Dipende, naturalmente. Tutto è relativo e una maggiore libertà di “pubblicazione” non è necessariamente un fatto positivo, soprattutto per gli autori e per la loro poesia. Perché la poesia, come pratica esoterica, è un attraversamento arduo e duro. Necessità di molte lotte, di molti ostacoli da superare (sono le difficoltà che uno incontra, paradossalmente, ad aiutarlo a cercare la soluzione vincente che poi diventa generale ed universale). C’è una poesia che conta e vale per chi la scrive e va benissimo appunto come autoterapia, ma può non contare e valere per gli altri, i possibili lettori.
Il 20 maggio
- 20-05-2022Maria, Mario e Marin
- 20-05-2022Albe e Tremonti
- 20-05-2021Colonne Sonore
- 20-05-2021Meteo permettendo
- 20-05-2021Discesa Buchi
- 20-05-2019Auto in pasticceria
- 20-05-2018Il deflusso
- 20-05-2018Santini elettorale
- 20-05-2017Sette idee di Rosà
- 20-05-2017L'AperiQuadro
- 20-05-2016Museo, habemus direttore
- 20-05-2016Sammy, Giovanni e Giacomo
- 20-05-2014“Rispetto a molte persone Grillo è un moderato”
- 20-05-2014Silvia, The Day After
- 20-05-2014Maria Nives, la grappa e l'Expo
- 20-05-2014Finozzi a Olivo: “La tappa del Giro investimento col maggior ritorno assicurato”
- 20-05-2014Comitato Tappa Giro d'Italia. Olivo: “Dilettanti allo sbaraglio”
- 20-05-2014Piantatela!
- 20-05-2014E la Lega “copre” i 5 Stelle
- 20-05-2013Marostica: economia a 5 Stelle
- 20-05-2013Rossano Veneto: candidati sindaci a confronto
- 20-05-2013Marostica Più: “Meno burocrazia e più appalti alle aziende del territorio”
- 20-05-2013 “Ricordando Giovanni Falcone”: commemorazione a Bassano
- 20-05-2013Scettro punta sul “nuovo polo scolastico”
- 20-05-2013Penna nera bassanese al vertice dell'ANA
- 20-05-2013Colpo di ladri
- 20-05-2011Primo vagito per il Living Lab Prealpe
- 20-05-2011Nitrati, no grazie
Pubblicità