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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Tribunale Passione Comune
Cosa ci fa un solitario Angelo Vernillo con un telefonino e un selfie stick davanti al cancello chiuso della Cittadella della Giustizia di via Marinali?
Pubblicato il 13-05-2024
Visto 17.851 volte
E così, egregi lettori, anche in questa campagna elettorale per le amministrative bassanesi 2024 ho visto cose che noi umani non potremmo immaginarci.
Ho visto navi da combattimento in fiamme al largo del centrodestra e ho visto i raggi B dei lampeggianti del camper coi manifesti di Roberto Marin, temporaneamente parcheggiato in piazzale Cadorna prima di partire per il giro dei quartieri cittadini. Ho superato i bastioni di Orione sul Ponte di Bassano, cercando di farmi largo tra una massa di Alpini nel sabato prima dell’Adunata per raggiungere una conferenza stampa di Italia Viva in sala Angarano.
Ma ho visto anche Angelo Vernillo parlare da solo a un telefonino appoggiato ad un selfie stick davanti alle porte di Tannhäuser, chiuse a chiave, della Cittadella della Giustizia in via Marinali.
Foto Alessandro Tich
La visione del solitario Vernillo - che faccio in tempo anche a fotografare - è casuale, avendo incrociato la scena a pochi passi dalla redazione di Bassanonet.
Lo avvicino dopo che ha finito di parlare a distanza al telefono, chiedendogli lumi su cosa stia facendo.
Elementare, Watson: Vernillo, capogruppo consiliare uscente e candidato consigliere della lista Bassano Passione Comune, ha appena registrato un video elettorale in cui interviene sulla questione del Tribunale della Pedemontana.
Mi spiega che sta realizzando una serie di video di 30 secondi sui principali temi della città e quello sul Tribunale è uno di questi.
E allora, visto che già ci siamo, gli chiedo anche di sintetizzarmi il suo pensiero al riguardo.
“Io cinque anni fa, da candidato sindaco, avevo detto che se fossi stato eletto le prime telefonate che avrei fatto sarebbero state due - mi risponde -. La prima per la questione dell’Ospedale San Bassiano, chiedendo quindi un incontro con l’assessore regionale e con la direzione sanitaria. E la seconda sarebbe stata a Roma per capire che cosa fare di questo nuovo stabile, perché noi abbiamo bisogno di riaprire il Tribunale, ma di riaprire il Tribunale della Pedemontana.”
“È stata l’amministrazione Poletto che ha rimesso in moto il coordinamento di tutti quanti - continua -. Siamo stati un po’ fermi in questi anni, ma l’impulso di qualsiasi persona che arriverà in via Matteotti dovrà andare in questa direzione. Ci è stato detto che doveva arrivare il ministro Nordio, non l’abbiamo ancora visto.”
In realtà, secondo l’analisi del vostro umile cronista, proprio “fermi fermi” in questi anni non siamo stati, visto il rapporto diretto instaurato tra l’amministrazione Pavan e il sottosegretario leghista alla Giustizia Andrea Ostellari, foriero dei quattro incontri dell’anno scorso in città con lo stesso Ostellari per perorare la causa del Tribunale pedemontano.
Ma è anche vero, come ho avuto già modo di scrivere più volte, che dopo quella fase di Ostellarismo continuato il progetto giudiziario pedemontano è rimasto ancora al palo.
Per cui domando ad Angelo Vernillo quale messaggio abbia voluto lanciare ai cittadini tramite video autoprodotto con selfie stick.
“Che bisogna riaprire il Tribunale della Pedemontana - replica -. E bisogna fare degli atti concreti. Bisogna essere ancora più incisivi, ancora più uniti e bisogna essere pronti anche tecnicamente a dare le risposte, perché abbiamo sentito di visite di tecnici del Ministero che non sono andate proprio così bene come ce la vogliono raccontare. E quindi bisogna essere bravi anche dal punto di vista tecnico e l’impegno deve essere un impegno reale, non a parole.”
L’incontro casuale con intervista fuori programma davanti alle porte di Tannhäuser della Cittadella della Giustizia termina qui.
Ho visto cose e mi sa che, prima dell’8 e 9 giugno e molto probabilmente anche prima del 23 se andremo al ballottaggio, ne vedrò ancora.
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