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Esclusivo. Braghin: “Due innesti e ci salviamo”
Il dg: “Ce ne stanno capitando di tutti i colori ma i conti i fanno alla fine. La mia permanenza? Ho un contratto fino al 2013”.
Pubblicato il 07-11-2011
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L’ultimo turno di campionato descrive bene la cattivasorte che sta accompagnando la stagione del Bassano Calcio. Trasferta ad Andria, profondo sud. La gara è decisiva, una vittoria significherebbe agganciare il treno per evitare la retrocessione e trascinare in basso la stessa formazione pugliese. I bassanesi devono rinunciare a due pezzi da 90 come Porchia, infortunato, e Bonetto, squalificato. Ma stavolta va peggio agli avversari che contano tre defezioni importanti, tutte per squalifica. Ebbene su Andria si abbatte un acquazzone che neanche l’India durante la stagione delle piogge. Nonostante tutto si gioca il primo tempo ma nell’intervallo l’intensità della pioggia si intensifica a tal punto da rendere impraticabile il terreno di gioco. Chiaramente gli squalificati dell’Andria avranno già scontato la pena contro un’altra formazione (Sudtirol) quando il match verrà recuperato. Ma non è finita lì: la cancellazione del volo da Bari costringe la truppa di Jaconi a trasferirsi a Roma in pullman, cenare all’una di notte e ripresentarsi a Fiumicino alle 6 del mattino per imbarcarsi sul primo volo per Venezia. A Bassano la squadra è arrivata solo alle 12 di lunedì.
“Gli addetti allo stadio mi hanno riferito che erano 6 mesi che non pioveva – prova a riderci su Stefano Braghin -. Che ci possiamo fare? Quest’anno va così, evidentemente dobbiamo espiare qualche colpa commessa in passato. La causa principale di questa classifica? Ci sono capitate tante situazioni strane e tutte insieme, come l’ultimo arbitraggio con il Siracusa, ma credo che i 15 infortuni in 10 partite siano l’aspetto principale. Certamente non andiamo in cerca di alibi ma sappiamo che nel calcio c’è una variabile imponderabile che può condizionare nel bene ma anche nel male”.

Il terreno di gioco del "Degli Ulivi" di Andria ad inizio secondo tempo. Si riconoscono Morosini, con la palla, e Guariniello (foto tratta dal web)
Che l’ultimo posto sia generato da perpetuati episodi sfortunati, infortuni, errori sottoporta, calendario poco favorevole (a proposito la Triestina che salirà al “Mercante” domenica prossima sarà incattivita da una beffarda sconfitta casalinga) o altro ha un’importanza relativa. Quello che rimane sono i 6 punti da recuperare al terzetto composto da Piacenza, Spezia e Triestina per cercare di evitare i playout. Oltre che al pieno recupero degli infortunati è imprescindibile il ricorso al mercato di gennaio per potenziare la rosa a disposizione di Osvaldo Jaconi. Il che implicherà uno sforamento del “patto di stabilità” giallorosso: “Io resto convinto che questa squadra possa evitare i playout anche così com’è se solo riuscisse a giocare tre domeniche di fila con tutti gli effettivi a disposizione. In ogni caso si, in modo mirato e senza sprechi rinforzeremo la squadra con gente in grado di fare la differenza. Per quanto riguarda il “patto di stabilità” è comunque uno strumento importante per evitare di fare dei buchi di bilancio che in passato sono costati molto cari. Cercheremo di rimanere dentro alcuni parametri pur prendendo atto che l’inserimento nel girone B ci ha portato a scontrarci con avversari più forti. Questo ha fatto si che quello che avevamo programmato in estate a questo punto non sia più sufficiente e che bisognerà tornare ad investire. Agiremmo con tutte le misure a nostra disposizione, cedendo anche i giocatori che trovano meno spazio, ma certamente è impensabile aspettarsi l’innesto di 5 giocatori e di un nuovo allenatore in una settimana come accaduto nel recente passato. Quel tipo di calcio non è più sostenibile. Verrà il momento in cui ci siederemo attorno ad un tavolo con l’allenatore e decideremo di puntare su un paio di pendine importanti che inseriti nel buon gruppo che già c’è, compresi i giocatori che allo stato attuale non hanno potuto dare il loro contributo perché frenati da guai fisici, ci dovranno portare alla salvezza”. Con queste carte in tavola il direttore è convinto che il Bassano può riuscire ad evitare anche i playout. La constatazione che appena sopra la linea rossa ci siano le blasonate Piacenza, Spezia e Triestina secondo Braghin non cambia troppo le cose: “Chi dice che è impossibile superare queste squadre e mandarle ai playout sbaglia di grosso. Basta ricordare come l’anno scorso la Cremonese abbia strappato in casa sua proprio contro di noi il punto che gli mancava per dirsi aritmeticamente salva a due giornate dalla fine. È tutto molto relativo, anche perché squadre come Virtus Lanciano ma anche il PergoCrema sono partite senza preparazione e bisogna vedere fino a che punto potranno tenere. Anche Portogruaro e Sudtirol andranno verificate sul lungo periodo”. Il direttore generale mette anche freno alle voci che lo darebbero in partenza con destinazione Torino (sponda granata o juventina) al termine della stagione: “Io ho un contratto fino al 2013 e questo è un dato di fatto inconfutabile. A fine stagione ci siederemo intorno ad un tavolo con la proprietà, come facciamo ogni anno, e tireremo le somme. Se saranno soddisfatti del mio operato e ci sarà comunanza di idee c’è tutta la mia disponibilità a continuare a lavorare insieme”.
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