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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

E.R. - Politica in prima linea

Al San Bassiano incontro promosso da Elena Donazzan “per dare risposte ai rumors” sull'Ospedale. Il dirigente regionale della Sanità Mantoan: “Non saranno ridotti posti letto o reparti”. E sui timori di accorpamento a Santorso...

Pubblicato il 16-03-2015
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Brassaï. L’occhio di Parigi

Che si convochi un incontro per spiegare qual è il ruolo e soprattutto quali siano le prospettive dell'Ospedale di Bassano, nell'ambito della programmazione sanitaria regionale, è cosa buona e giusta.
Che lo si faccia a poco più di un mese dall'inizio della campagna elettorale per le regionali - e oltretutto con l'intervento non dell'assessore regionale alla Sanità Luca Coletto, ma della sua collega di giunta Elena Donazzan - suscita perlomeno qualche interrogativo.
Ma tant'è: ed è stata anzi la stessa Elena Donazzan, che si è fatta parte diligente allo scopo presso la direzione della Sanità alla Regione Veneto, a promuovere l'incontro che si svolge nella sala convegni dell'Ospedale San Bassiano.

Il tavolo dei lavori nella sala convegni dell'Ospedale San Bassiano (foto Alessandro Tich)

Sul tavolo dei relatori - oltre all'assessore regionale al Lavoro, Formazione, Istruzione e Trasporti - siedono il direttore generale dell'Azienda Ulss n. 3 Fernando Antonio Compostella, il presidente della Conferenza dei Sindaci dell'Ulss n.3 Riccardo Poletto e il dirigente dell'Area Sanità e Sociale della Regione Veneto Domenico Mantoan.
Tra le file del pubblico siedono invece i camici bianchi di primari, dirigenti medici e infermieri, sindaci del comprensorio, categorie economiche e associazioni. Molto defilata, in piedi in fondo alla sala, c'è anche Daniela Carraro, direttore generale dell'Ulss 4 - Alto Vicentino, ovvero l'Ulss dell'Ospedale di Santorso. Spettatrice interessata, e poi capirete il perché.
Il realtà la Donazzan, Compostella e Poletto parlano poco, lasciando lo spazio di protagonista dell'appuntamento a Mantoan: il super-tecnico della Sanità regionale che ha in mano numeri, dati e tabelle.
Il DG Compostella si limita a introdurre l'incontro, che definisce “una chiacchierata”, dando per acquisiti ai presenti - che sono in buona parte addetti ai lavori - i risultati dell'Ulss n. 3, ovvero “di un'azienda sana, con risultati e indicatori estremamente validi”.
“E' importante fare il punto della situazione - afferma Riccardo Poletto - in vista della prossima tornata amministrativa. Indipendentemente da chi vincerà, è importante garantire la continuità in tema sanitario, che in questo territorio è molto sentito e molto partecipato.”
Mentre Elena Donazzan, prima di dare la parola al dirigente regionale, spiega di aver proposto di fare questo incontro “per dare risposte sui rumors”.
Quali rumors? Non vengono chiariti esplicitamente, ma li conosciamo tutti perché, in effetti, sono le voci e le preoccupazioni di sempre: il timore che l'Ospedale di Bassano venga ulteriormente depauperato dalle schede sanitarie regionali, nonché il sospetto che possa essere accorpato all'Ospedale di Santorso, importante “competitor” a pochi chilometri di distanza, anche nell'ipotesi ultima che vengano costituite due sole Ulss o un'unica Ulss per tutta la provincia di Vicenza.
“Non ho ben capito quali siano questi rumors”, esordisce Domenico Mantoan.
“Parto da un dato di fatto - prosegue -. Dopo 15 anni, questa Regione si è data nel 2012 un Piano Socio Sanitario. Abbiamo stabilito 3,5 posti letto per 1000 abitanti. Abbiamo riorganizzato gli ospedali sul modello “hub” e “spoke”, con 5 ospedali Hub per le alte specialità, riferite per ciascuno a un bacino di un milione di abitanti. Per questa provincia l'ospedale Hub è il San Bortolo di Vicenza. Gli ospedali Spoke riguardano invece le specialità di medio livello per un bacino di circa 200mila abitanti, in collegamento funzionale tra di loro, con la logica della rete tra reparti e con l'ospedale Hub di riferimento per le alte specialità.”
“Sotto i 3,5 posti letto per 1000 abitanti non si può andare - dichiara il dirigente -. Il Veneto è la Regione in Europa con il più basso numero di posti letto per abitanti. Lo abbiamo deciso ancora 20 anni fa, implementando il sistema sanitario sul territorio. Non sarà possibile tagliare ulteriormente posti letto o ospedali.” “Questo è il vostro ospedale - rassicura Mantoan -. Non saranno ridotti i posti letto e non saranno ridotti i reparti. Semmai, in base alle esigenze, sarà dato qualcosa in più. Bisogna lavorare sull'organizzazione del territorio, non sulle paure.”
In merito alla paventata dismissione dell'Ulss di Bassano a favore della costituzione di un'unica Ulss provinciale o di due Ulss vicentine (una delle quale vedrebbe accorpate Santorso e Bassano), il dirigente della Regione dichiara: “Le Ulss grandi sono impossibili da gestire. L'ho sempre detto alla giunta e al consiglio regionale.”
Ma chiarisce subito che questo è solamente “un suo parere personale”.
Invece di pensare ad allargare le Ulss, sottolinea Mantoan, “bisogna lavorare nel perfezionare un modello”. Modello “che premia le Aziende in utile” e in cui ”gli utili rimangono alle aziende e li reinvestono.”
E' un formidabile assist per il DG dell'Ulss n.3 Compostella: “Nel 2014 - annuncia - la nostra Azienda ha avuto un utile di circa 4,2 milioni di euro. Questi utili, che non possono essere destinati alla spesa corrente ma agli investimenti, ci consentiranno nel 2015 di effettuare un piano di investimenti di circa 9 milioni. Erano anni che non si facevano investimenti di tale entità.”
“La preoccupazione del territorio sul futuro - incalza il direttore generale - è una paura che nasce dalla “sindrome da tribunale”. Ma la decisione della chiusura del tribunale è stata ministeriale, mentre il futuro degli Ospedali di Bassano e di Asiago viene deciso nell'ambito della Regione. Oggi abbiamo avuto l'indicazione chiara sulle intenzioni della Regione, decisore del futuro dei nostri ospedali. Per i servizi socio sanitari della nostra azienda, il futuro è solido.”
Dichiarazioni e rassicurazioni che, per quanto reiterate, vengono accolte dal pubblico presente con positiva freddezza.
L'unico applauso dell'uditorio scatta nella fase delle domande dal pubblico, dopo l'intervento della presidente di Confcommercio Bassano Teresa Cadore, la quale afferma che i timori non nascono da “sindrome da tribunale” ma “da una sindrome molto più ampia e complessa, in tempi in cui le risorse calano e molti reparti sono sotto pressione, per motivi economici, di orari e di risorse umane, ai limiti del fisiologico.”
Ma quello che in definitiva emerge dalle risposte di Mantoan e Compostella, i due chiamati in causa dalle domande del pubblico (del resto la Donazzan, non essendo l'assessore alla Sanità, che poteva dire?) è che i timori, di qualsiasi natura, sono infondati. Ancora, alla domanda di un partecipante “sul raggruppamento di Bassano con Santorso, di cui si vocifera”, Mantoan replica e ribadisce: “Non ho detto che l'ampliamento delle Ulss non verrà fatto. Ritengo che per il nostro sistema allargare le Ulss è un errore. Dopodiché lo decide la politica.”
Appunto: è la politica che decide. E il prossimo 1 giugno (si vota infatti il 31 maggio, consentendo così anche agli alpini di recarsi alle urne) alla presidenza della Regione potrebbe essere riconfermato Zaia oppure a Palazzo Balbi a Venezia potrebbe arrivare un nuovo padrone di casa.
Nel qual caso il dottor Mantoan - per lo spoils system, e come da lui stesso annunciato - potrebbe non più essere il dirigente dell'Area Sanità regionale. Con tutte le conseguenze tecnico-politiche del caso.
Ed Elena Donazzan - riprendendo quanto affermato dal sindaco Poletto, per il quale nella Sanità “è importante garantire la continuità” indipendentemente da chi vincerà le elezioni - pronuncia la seguente frase, che va letta fra le righe: “Sulla continuità avrei molto da dire.”
Morale della favola: l'incontro alla sala convegni del San Bassiano, per quanto munifico di ottimistiche affermazioni, si conclude con un esito interlocutorio.
Su tutti, il commento ad alta voce che intercettiamo nell'androne dell'ospedale in un colloquio tra due eminenti medici, appena usciti dall'incontro medesimo e di rientro nei rispettivi reparti: “I dixe sempre 'e stesse robe...

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