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Non ci sono campi in C nazionale in cui vincere senza i due registi titolari. Non a Montebelluna almeno, finalista promozione lo scorso giugno. Il basket ha logiche ferree e privi di una guida sicura e affidabile ad alto livello non si fa mai strada. Una legge che vale anche per Bassano, su cui la maledizione del play (che l'anno scorso non c'era e adesso invece che c'è è rotto) sta gravando da oltre un anno condizionando passato, presente e futuro dei giallorossi. Orfano di Mirko Camazzola e di Davide Pietrobon, lungodegenti di infermeria e degli under Girardi e Spagnolo, coach Campagnolo si presenta con soli sei uomini spendibili a referto e una panchina prosciugata di rotazioni che chiama scelte obbligate e senza alternative a centrocampo. Quasi impossibile con queste premesse tenere botta dinanzi al Monte e al suo roster ricco e variegato con esterni micidiali dal perimetro e capaci di sopperire col talento e il mestiere a un dinamismo limitato. Così Bassano che organizza la sua resistenza sulla proverbiale intensità difensiva che è il marchio di fabbrica di Campagnolo, spreme quasi tutto nella sua metà campo smarrendo alla distanza lucidità offensiva. Sicchè il 13-10 di partenza si dilata sino a toccare il Grande Freddo del -20, prima dell'ultimo quarto di cuore e orgoglio in cui i giallorossi risalgono arrampicandosi fino al -4 della speranza col pallone della rinascita che muore sul doppio ferro in cui Gallea lo spedisce con lo 0/2 dalla lunetta che mortifica i sogni di clamorosa rimonta dal burrone del ventello al -2 dell'ultimo minuto buono a riaprire i giochi. Tosetto e D'Incà, 13 punti a testa e l'apprezzabile esordio di Bordignon, tuttavia non leniscono l'amarezza della falsa partenza che impone un sollecito riscatto già domenica al PalAngarano alle 18 con Gorizia, bruciato al debutto all'overtime da Trieste. Anche perchè la formula del torneo (la prima promossa di diritto) e il calendario in salita che già al terzo giro colloca Oderzo in esterna esclude nuove battute di arresto a stretto giro di posta. Il ko inatteso al pronti via di qualche altra grande (Padova cade coi forlivesi di Bertinoro, la stessa Oderzo si salva soltanto al supplementare nel derby con San Vendemiano) non può consolare Bassano che deve reagire all'istante per non dover lacrimare sulla rituale pessima uscita dai blocchi di ogni anno.
Bassano inciampa all'esordio. Resti un episodio e non diventi abitudine
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