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Alessandro Tich
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Bassanonet.it
L’ultimo samurai
Scintille in consiglio regionale sulla SPV. Silvia Rizzotto (Lega) attacca Andrea Zanoni (PD): “La Pedemontana piace a tutti, tanti saluti all’ultimo combattente solitario”. E lui: “Rizzotto dica la verità e pensi alla voragine da ko per la Regione”
Pubblicato il 11-01-2024
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“Pedemontana promossa dai camionisti, Zanoni destinato a rimanere l’ultimo samurai.”
È il titolo di un comunicato stampa trasmesso oggi in redazione da Silvia Rizzotto, trevigiana di Altivole, consigliera regionale del gruppo Lega-Liga Veneta.
Per chi non segue regolarmente la Pedenovela su Bassanonet, ricordo che Zanoni ovvero Andrea Zanoni, trevigiano di Paese, consigliere regionale del Partito Democratico, è da anni la voce politica più critica a Venezia nei confronti dei costi di costruzione, della convenzione con il concessionario privato, del piano economico-finanziario e di tutti gli altri aspetti che riguardano la realizzazione e la gestione della superstrada a pedaggio.

L’imbocco della galleria di Malo della Superstrada Pedemontana Veneta (archivio Bassanonet)
E adesso che la SPV è completata nei suoi 94,5 chilometri di tracciato da Spresiano-Villorba fino a Montecchio Maggiore (manca solo il raccordo di innesto con la A4 Milano-Venezia), la Lega si mette al volante del carro dei vincitori.
“La Pedemontana piace a tutti: pendolari, lavoratori e, soprattutto, operatori come i camionisti - dichiara Silvia Rizzotto nella nota -. Questa arteria permette di risparmiare molto tempo: un vantaggio importante, perché abbatte i costi per le aziende e permette ai lavoratori, magari, di poter dedicare il maggior tempo risparmiato ad un rientro più celere a casa e quindi al meritato riposo”.
Il riferimento è alle notizie apparse questa mattina sulla stampa regionale che riferiscono degli apprezzamenti nei riguardi dell’infrastruttura da parte soprattutto dei conducenti dei mezzi pesanti, più numerosi lungo l’arteria rispetto alle automobili.
“Pedemontana Veneta, un viaggio da 50 minuti: «Per i camion un sogno»”, intitola oggi il Mattino di Padova.
“Siamo consapevoli - aggiunge la consigliera - che manca ancora un ultimo importante anello per chiudere il cerchio, quello di Montecchio Maggiore. Così come è evidente che anche questa opera, al pari di tutte le altre, ha bisogno di un ritorno economico per potersi ammortizzare.”
“Ma la soddisfazione espressa nella stampa locale di oggi da chi, come i camionisti, lavora tutti i giorni sulle strade, è evidente a tutti - continua l’esponente leghista -. Tutti meno che ad Andrea Zanoni, che tra qualche anno rimarrà solo, come l’ultimo soldato giapponese trovato nelle isole disperse a guerra terminata da decenni.”
“Le bugie però hanno le gambe corte: non è un caso che i Veneti, alle fandonie di qualcuno, preferiscano i fatti, le opere, le infrastrutture - conclude Silvia Rizzotto -. Pertanto, buon viaggio ai camionisti e tanti saluti all’ultimo combattente solitario Zanoni.”
Ma ecco che, dalle isole disperse a guerra terminata da decenni, non si è fatta attendere la risposta del consigliere regionale del PD Andrea Zanoni, affidata ad un comunicato stampa dal titolo “Pedemontana: Rizzotto dica la verità e pensi alla voragine da ko per la Regione e i suoi cittadini”.
“La consigliera Silvia Rizzotto dica la verità ai cittadini sulla voragine finanziaria che la Pedemontana sta già provocando alle casse regionali e che si abbatterà sui cittadini con tagli ai servizi - esordisce la nota del consigliere Dem -. Da buon samurai, peraltro lungi dall'essere l'ultimo come lei mi definisce, non mi stancherò mai di lottare per far luce su questo buco vergognoso.”
Zanoni replica così alle dichiarazioni dell’esponente leghista:
“I numeri, non gli umori e gli stati d’animo ai quali si affida tronfia la collega, dicono che a fronte di un canone annuo medio di 300 milioni di euro, le entrate da pedaggi supereranno difficilmente i 100 milioni di euro l’anno.”
“Basti pensare - aggiunge - che gli introiti della superstrada nel 2023 sono stati pari a 65 milioni di euro, ben lontani dai 300 necessari per non andare in perdita. Stiamo parlando dunque di un possibile buco di circa 200 milioni, da moltiplicare per i 39 anni della concessione.”
Zanoni ricorda a Rizzotto “che pare avere la memoria corta, che a dicembre è già stato votato nel bilancio un buco di 60 milioni di euro causato dalla Pedemontana e che già causerà tagli ai servizi dei veneti, sanità e sicurezza stradale in primis”. “Invece di attaccarmi - conclude il consigliere regionale PD -, la consigliera pensi a come risolvere questo gravissimo problema che rischia di mandare ko la Regione fino al 2064, con un danno per le attuali e future generazioni generato da un madornale errore fatto da Zaia nel 2017 quando, con la terza convenzione, ribaltò il project financing portando il rischio di impresa sul groppone dei veneti.”
Dalla guerra del Giappone, per il momento è tutto.
Monta così la nuova ed ennesima polemica politica sugli abnormi costi pluriennali dell’infrastruttura a carico della Regione Veneto e quindi delle nostre tasche.
E pensare che la Superstrada Pedemontana Veneta, dal punto di vista di chi ne usufruisce, è davvero un’arteria comoda e veloce.
In particolare per noi bassanesi, logisticamente relegati per decenni ai confini dell’impero, rappresenta oramai uno strumento imprescindibile per collegarci direttamente con il resto del mondo.
Tutto ben, insomma: a parte le tariffe-harakiri dei pedaggi.
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