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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Politica

Telefono, Casetta

Le minoranze fanno il pelo e il contropelo al bilancio di previsione dell’amministrazione Finco che sarà discusso domani in consiglio comunale. E spunta il caso della “casetta” di quartiere XXV Aprile

Pubblicato il 18-12-2024
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Brassaï. L’occhio di Parigi

“Aveva una casetta piccolina in Canadà”, recitava una vecchia e celebre canzone di tanti decenni fa. Ma oggi la location della canzone potrebbe trasferirsi in quartiere XXV Aprile a Bassano, perché un’altra “casetta” sale agli onori della cronaca.
È una delle curiosità, se così possiamo definirle, che emergono dal grande calderone del bilancio di previsione triennale 2025-2027 dell’amministrazione Finco che domani sarà discusso e votato nell’ultimo consiglio comunale dell’anno e a cui le minoranze consiliari fanno il pelo e contropelo anticipandone gli aspetti salienti in una conferenza stampa convocata alla Casa Marinali.
Avviso ai naviganti: l’articolo è molto lungo perché di fatto è l’unione di quattro articoli ma l’ho diviso in paragrafi, così potete anche bere un caffè o andare a fare una passeggiata tra un paragrafo e l’altro.

Da sinistra: Paola Tessarolo, Paolo Retinò, Giulia Moro, Roberto Campagnolo, Riccardo Poletto


Il ballo della debuttante

L’incontro delle minoranze con i media locali rappresenta innanzitutto l’occasione per il debutto ufficiale di un nuovo consigliere comunale.
Si tratta di Paola Tessarolo, prima dei non eletti della lista del PD, che domani in consiglio subentrerà tra i banchi di opposizione alla collega di gruppo e già senatrice Rosanna Filippin, che in questo mese di dicembre - come è noto - subentrerà a sua volta alla Camera dei Deputati all’onorevole Enrico Letta, sedendosi tra i seggi del gruppo AVR - A Volte Ritornano.
“Continueremo il buon percorso che abbiamo elaborato insieme per una visione di città”, è la prima dichiarazione della consigliera in pectore.
Prende quindi la parola il capogruppo PD Roberto Campagnolo:
“Parlare del bilancio significa anche fare un bilancio dei primi sei mesi di questa amministrazione. La campagna elettorale del centrodestra è stata condotta con uno slogan: “Cambio di passo”. Non è avvenuto. Sui macrotemi della città - Teatro, Santa Chiara, Piano Mar, Tribunale - non si sa niente. Rapporti con la sanità, Ospedale, liste di attesa: prima del voto c’è stata una discussione importante, poi scemata. Come non si sa nulla sulla Casa di Riposo, sull’ATS e su Etra che ha fatto un aumento da due a tre volte, passato sotto silenzio, per lo smaltimento rifiuti delle attività economiche. Si vuole anche fare il turismo territoriale, ma massacrando il rapporto con i Comuni vicini.”
“L’approccio di questa amministrazione è molto funzionariale, non c’è voglia di sognare, di crederci - continua -. È un bilancio che esce più dagli uffici dei funzionari che non da un’elaborazione politica della maggioranza e all’interno della maggioranza i rapporti tra i due partiti principali non sono ancora ben definiti.”
“Non ci siamo in termini strategici - dichiara Campagnolo -. Il Comune farà ancora ricorso ai mutui ma spalmandoli solo in opere di manutenzione della città. C’è molto poco sul versante dei finanziamenti a fondo perduto. Coi fondi PNRR la gestione dell’amministrazione Pavan è stata disastrosa, ma gli assessori tecnici sono gli stessi.”
“In questa situazione si va molto a restringere lo spazio di manovra del Comune nel campo della spesa corrente - prosegue -. Nel 2025 sono previsti 4 milioni di mutui che si aggiungono ai 6 milioni già esistenti. È un ulteriore indebitamento che va a gravare sulla disponibilità di risorse per la spesa corrente, ma che non va a finanziare nessuna grande opera strategica per la città.”

Moro dalla curiosità

In materia di bilancio Giulia Moro, capogruppo di è il Momento, consegna ai giornalisti un foglio con dei numeri e con degli istogrammi che all’inizio fanno accapponare la pelle ai cronisti presenti.
Ma fortunatamente l’interpretazione dei grafici si rivelerà più semplice del previsto.
La momentanea Giulia parte ricordando come il suo gruppo abbia votato a favore delle linee programmatiche del sindaco Finco, piene di buoni propositi e nelle quali, dice, “avevamo ritrovato tutto il nostro programma elettorale”.
“Le linee programmatiche sono un remix di tante cose belle scritte da altri”, dichiarerà più tardi in un Momento di cinismo.
Ma, Houston, abbiamo un problema:
“Dall’analisi del bilancio emerge l’incoerenza tra le linee programmatiche e il bilancio preventivo.”
La consigliera precisa che questa incoerenza è tutta contenuta nel foglio che ci è stato consegnato, che lei si appresta a spiegarci, e io Moro dalla curiosità.
Nello stampato sono riportate le dichiarazioni delle linee programmatiche del sindaco riferite al sociale (“occhio di riguardo per le fasce più vulnerabili della popolazione”), alle potenziamento dei servizi per le famiglie, alle politiche per i giovani “che sono il futuro della nostra comunità”, alla riorganizzazione della viabilità cittadina e al “futuro più sostenibile”.
I numeri dettagliati e gli istogrammi compresi nel foglio ve li risparmio, ma ecco cosa succede nel bilancio di previsione per le voci sopra riportate.
Per le fasce più vulnerabili e interventi per soggetti a rischio di esclusione sociale la previsione di spesa corrente 2025 scende di 230.000 euro rispetto al 2024.
Per gli interventi per le famiglie c’è invece un aumento di 280.000 euro, ma “i doposcuola comunali non vengono attivati”.
E la spesa corrente sui giovani? Scende di 35.000 euro e rappresenta appena lo 0,1% del bilancio totale. In più previsti 0 euro, e quindi taglio ai finanziamenti, per il servizio Cantieri Giovani che viene pertanto rimosso.
“Per l’assessore Marina Bizzotto, sotto l’albero solo carbone”, commenta Riccardo Poletto.
Viabilità: aumento in spese correnti (manutenzione), crollo da 4 milioni e mezzo a quasi 1 miione e 8 in conto capitale (infrastrutture nuove), 0 interventi in percorsi ciclabili.
Infine lo sviluppo sostenibile e la tutela del territorio e dell’ambiente: appena il 5% della spesa corrente di bilancio, nessun aumento delle spese (0,08% del bilancio) per la “Qualità dell’aria e riduzione dell’inquinamento” e 0 spese correnti e investimenti per il capitolo “Difesa del suolo”.

Sarò sintetico

Non solo perché in questo paragrafo cercherò di comprimere tutto il resto delle questioni evidenziate dalle minoranze sul bilancio di previsione, ma anche perché proprio di erba sintetica si tratta.
È quella del nuovo campo da calcio messo in bilancio da realizzare in quartiere San Vito, ad appena un centinaio di metri dal campo da calcio in erba “normale” già esistente.
Nel consiglio comunale di domani, il capogruppo di Bassano per Tutti - Europa Verde Paolo Retinò presenterà un emendamento che chiede di ridurre il finanziamento di quasi 400.000 euro per il nuovo campo in erba sintetica per destinare 100.000 euro (“la differenza tra la spesa del Comune per la manutenzione delle case popolari e l’IMU che l’Ater paga al Comune”) per il ripristino di alloggi popolari allo stato attuale non agibili “per attutire il grande dramma della crisi abitativa”.
Riccardo Poletto, di Bassano Passione Comune, elenca invece i tre interventi “prioritari” che hanno contraddistinto i primi sei mesi di amministrazione: l’istituzione del Gabinetto del Sindaco con le due nuove figure che costeranno 80.000 euro all’anno per cinque anni; il parcheggio riservato h24 per 365 giorni all’anno delle auto della giunta al Castello degli Ezzelini e il nuovo Regolamento per le “sedute a distanza”, allo scopo di favorire qualche consigliere che lavora lontano, su cui è stato raggiunto un accordo e su cui domani sera “si voterà all’unanimità”.
“Mi viene in mente il titolo del libro di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo: “La casta” - commenta Poletto -. Prima noi, poi il resto. Questo è un dato molto triste, c’è maggiore attenzione per le proprie esigenze rispetto a quelle della città.”
“È un bilancio da favola, comunque”, afferma Giulia Moro, oggi particolarmente tranchant.
Il riferimento è alla terza annualità del bilancio di previsione triennale, il 2027, nella quale è stato messo dentro di tutto: nuovo Teatro (per 16 milioni, di cui 8 di mutuo), ponte ciclopedonale a Sant’Eusebio, nuova scuola Canova, persino l’impianto di risalita tra Prato Santa Caterina e viale dei Martiri che sostituisce gli “ascensori” (“impianto meccanico di risalita”) e tanto altro ancora, per un totale di 49 milioni di euro di opere.
Praticamente, come fanno intendere le opposizioni, è una Mission: Impossible.

Casetta in Canadà

E la “casetta” che ho citato all’inizio?
Beh, quella ve l’ho lasciata per ultima.
Si tratta di quella che Retinò chiama ironicamente “la casetta di Giangregorio”.
La questione è collegata con l’ecopiazzola di quartiere XXV Aprile.
Come ricorderete, perché ne abbiamo scritto, lo scorso settembre l’amministrazione comunale aveva annunciato in conferenza stampa che nella stessa area di verde pubblico dove è stata costruita la piazzola dei compattatori sorgeranno, come opere di compensazione, “nuovi servizi e nuove strutture per i residenti”.
Ovvero un progetto di riqualificazione complessiva del parco con sistemazione di percorsi pedonali e ciclabili, illuminati e con arredo urbano; ristrutturazione del campo da basket; realizzazione di un’area/percorso con attrezzature sportive; costruzione della nuova “casa di quartiere” per incontri, feste e sagre.
Il tutto per un impegno economico a carico del Comune stimato in circa 400.000 euro.
In quella occasione, il presidente del Consiglio di Quartiere Nicola Giangregorio aveva plaudito “alla riqualificazione del parco che diventerà un centro di ritrovo condiviso con le famiglie”.
Ebbene: come rivela Campagnolo, nel bilancio di previsione 2025 la riqualificazione del parco del XXV Aprile non c’è.
C’è però la “casetta di legno” e cioè la nuova “casa di quartiere”, per una spesa messa a bilancio di ben 190.000 euro.
“Il Consiglio di Quartiere XXV Aprile ha già una sede, mentre altri quartieri non ce l’hanno o sono in affitto - osserva il capogruppo PD -. È stata data priorità a quest’opera ed è un favore al presidente del Consiglio di Quartiere che è anche il segretario di Fratelli d’Italia.”
Non solo: sulla casa di quartiere, diversamente da altre voci di bilancio, saranno investiti soldi da fonte “certa”.
“Servirebbe un’operazione chiarezza sulle diverse fonti di finanziamento - commenta Giulia Moro -. Per vari interventi, come ad esempio la sistemazione dei soffitti della Vittorelli, le risorse necessarie dovranno provenire “da alienazioni” del patrimonio comunale, che sono voci incerte perché devi vendere per avere i soldi. Per la casetta saranno invece utilizzati fondi sicuri, attinti dagli oneri di urbanizzazione.”
Poi la Moro va idealmente da Pittarello e si toglie un sasso dalla scarpa:
“In consiglio comunale avevamo proposto una mozione che chiedeva di indicare in bilancio i capitoli di spesa riservati ai quartieri. La mozione è stata respinta. Ora si vanno a spendere 190.000 euro per un solo quartiere quando altri quartieri non hanno spazio o sono in affitto.”
Ma, come avrebbe detto il sommo Dante, vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole. Per l’amministrazione Finco, il parco del XXV Aprile può aspettare mentre la casa del quartiere s’ha da fare.
Insomma: se E.T. l’extra-terrestre ritornasse sulla terra e trovasse accoglienza in quartiere XXV Aprile, magari scambiando la nuova ecopiazzola per una base spaziale, potrebbe pronunciare con pieno diritto le seguenti parole:
“Telefono, Casetta”.

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