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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Speriamo che sia femmina

Cerimonia di intitolazione della rotatoria di intersezione tra le vie Ca’Rezzonico, Ca’ Baroncello e Parolini “alle levatrici e alle ostetriche”. Spezzata una lancia a favore della toponomastica al femminile

Pubblicato il 18-11-2024
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Rieccoci qua, tutti insieme trafficatamente, alla rotatoria di Ca’ Baroncello a Bassano, la strategica rotonda di intersezione tra le vie Ca’ Rezzonico, Ca’ Baroncello e Parolini.
Mi ricordo ancora il taglio del nastro del 12 novembre di due anni fa, dopo un percorso di realizzazione della rotatoria che è stato un vero e proprio parto: già prevista nel Piano della Mobilità Sostenibile del 2011, ancora sotto l’amministrazione Cimatti, era stata progettata ed approvata nel 2013, poi stralciata nel 2014, successivamente riprogettata ed approvata nel 2018 ma non messa in gara, quindi ulteriormente corretta nel progetto e messa in gara, costruita nel 2021 dall’amministrazione Pavan e finalmente inaugurata nel 2022.
E poiché di vero e proprio parto si è trattato, anche la sua intitolazione appare essere perfettamente sul pezzo.

Foto Alessandro Tich

Da oggi infatti quella di Ca’ Baroncello si chiama ufficialmente “rotatoria delle levatrici e delle ostetriche”.
L’intitolazione è stata approvata dalla giunta comunale, su iniziativa e proposta della Commissione Pari Opportunità (CPO per gli amici) uscente, visto che con l’insediamento della nuova amministrazione dovrà essere nominata anche la nuova CPO.
È quindi l’atto conclusivo e insieme celebrativo dell’attività quinquennale, terminata la scorsa primavera, svolta per la comunità dalla Commissione durante il mandato dell’amministrazione Pavan.

Alla cerimonia per lo scoprimento della targa di intitolazione partecipa un nutrito gruppo di persone.
A fare gli onori di casa è l’assessore alle Politiche Sociali Francesca Busa, che in quanto già direttore dei Servizi Socio-sanitari dell’Ulss 7 Pedemontana, e poiché il nuovo nome della rotatoria ricorda un insostituibile servizio di sostegno alle donne in maternità, dimostra di sentirsi “a casa” veramente.
Sono presenti tra il pubblico i suoi due colleghi di giunta Mariano Scotton e Marina Bizzotto, più il jolly di maggioranza Gianni Castellan.
Non mancano inoltre all’appuntamento diverse componenti della Commissione Pari Opportunità uscente, con la presidente Loredana Zarpellon, e un gruppo di ostetriche dell’Ulss 7 che lavorano sia nei consultori sul territorio che al reparto di Ostetricia all’Ospedale.
C’è anche l’avvocato Veronica Grillo, rappresentante dell’Associazione Toponomastica Femminile, sodalizio attivo a livello nazionale con lo scopo di restituire la memoria e promuovere la visibilità delle donne nei nomi delle vie e di tutti gli altri spazi pubblici dei Comuni d’Italia.
E così, lo scoprimento della targa dedicata alle levatrici e alle ostetriche diventa anche l’occasione per spezzare una lancia a favore della toponomastica al femminile e della sensibilizzazione dell’amministrazione comunale e della popolazione al riguardo.
In questo senso i primi destinatari sono i giovani, grazie anche all’attività svolta dalla CPO con le scuole.
E non a caso, intervengono all’inaugurazione anche le studentesse e gli studenti di due classi (una prima e una quarta) del Liceo Brocchi, assieme alla prof Antonella Carullo.
Si aggiungono al gruppone i tre cronisti, più un operatore, di stampa e Tv.
Tutti quanti però non ci stanno nella ristretta circonferenza della aiuola interna della rotatoria, con tutte le auto e i camion che passerebbero rischiosamente attorno come un accerchiamento degli Apache.
I discorsi inaugurali si tengono pertanto nel vicino, ampio e soprattutto sicuro parcheggio di fianco al distaccamento della Polizia Stradale.

Dopo aver ringraziato tutti i presenti, ciascuno per il proprio ruolo, l’assessore Francesca Busa sottolinea “la figura professionale speciale” delle ostetriche “sia per la parte dei consultori, e quindi territoriale, che per quella ospedaliera del reparto maternità”.
La rotatoria, prosegue l’esponente della giunta comunale, diventa così “un luogo della memoria” per ricordare “l’importanza nella storia, sin dall’antichità, di queste figure che sono state sempre vicine alle donne negli eventi nascita e sono di estrema importanza nella nostra comunità, con la capacità di entrare nelle famiglie con grande empatia.”
“Come amministrazione abbiamo accettato di buon grado questa intitolazione - conferma l’assessore Busa -, anche per colmare il gap di intitolazioni tra maschile e femminile, orientato più al maschile per un radicato cliché culturale.”
“Questa intitolazione è il frutto di un percorso con la Commissione uscente molto importante - dichiara la presidente della CPO Loredana Zarpellon -. Non è stata scelta una donna già famosa di suo, ma una categoria di donne molto importanti per le famiglie.”
“Un tempo si chiamavano levatrici e accompagnavano le donne sia prima del parto che nel post gravidanza - aggiunge la presidente -. Anche oggi accompagnano le mamme, prima e dopo. Vogliamo far capire ai cittadini il loro ruolo molto importante.”
Musica per le orecchie della rappresentante dell’Associazione Toponomastica Femminile Veronica Grillo.
“È stata un’idea veramente meravigliosa - afferma -. La nostra associazione ha rilasciato un parere scritto per la motivazione dell’intitolazione della rotatoria.”
L’avvocato Grillo informa inoltre che la sua associazione ha effettuato un censimento su tutto il territorio nazionale, Regione per Regione e Comune per Comune, sulle intitolazioni alle donne di luoghi e strade, che in partenza erano limitate ad appena il 2% dell’intera toponomastica nazionale, ma “grazie all’impegno di tante persone” questa percentuale è poi aumentata.
A margine del suo intervento la stampa le chiede “aumentata di quanto”.
“È arrivata al 7%”, ci risponde.
La referente dell’Associazione Toponomastica Femminile ci fornisce poi anche il dato di Bassano del Grappa: di 635 intitolazioni, escluse quelle “neutre”, 580 sono riferite a nomi maschili e 18 a nomi femminili, in gran parte di sante e religiose.
Sono pochi, ma corrispondono comunque al 12% del totale, ben oltre la media nazionale.
Ma con la rotatoria di Ca’ Baroncello, il dato va aggiornato: da oggi le intitolazioni a Bassano sono 636, di cui 19 femminili.
Concludono gli interventi sei studenti, quattro ragazze e due ragazzi, del Brocchi che leggono le loro riflessioni elaborate a scuola, in particolare sul rispetto per le donne.
È il momento più significativo della cerimonia.

Si passa quindi al momento fatidico dello scoprimento della targa della rotatoria.
Come ho già scritto, nella aiuola interna della rotonda non ci stiamo tutti e quindi il compito viene svolto da una delegazione di cinque persone: l’assessore Busa, la presidente della CPO Zarpellon, la rappresentante dell’Associazione Toponomastica Femminile Grillo e due ostetriche, più la stampa e la Tv al seguito che devono immortalare il momento.
Per consentire l’operazione, quattro agenti della Polizia Locale chiudono temporaneamente la rotatoria fermando il traffico nelle diverse direzioni.
Viene tolto il velo e compare la targa con lo stemma della Città di Bassano del Grappa e con la scritta:
“Rotatoria delle levatrici e delle ostetriche, donne che negli anni hanno aiutato altre donne a partorire e le bambine e i bambini a crescere.”
Tra scoprimento e foto e riprese di rito, il tutto dura sì e no un paio di minuti.
Ma è un tempo sufficiente a generare lunghe code di auto da tutte le direzioni: in particolare su via Ca’ Rezzonico, in direzione di Bassano centro, la successione degli automezzi in fila si allunga a perdita d’occhio.
Ma valeva la pena rendere onore all’altra metà del cielo, seppur bloccando provvisoriamente l’altra metà del traffico.
Nel nome delle ostetriche e delle levatrici, l’inaugurazione di oggi lancia dunque un messaggio per la prossima intitolazione di una via o di qualcos’altro a Bassano, come dal titolo del celebre film di Mario Monicelli:
Speriamo che sia femmina.

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