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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Dono di natura

I destini della Collezione Luca di animali tassidermizzati donata al Comune di Bassano e la “partita dormiente” del nuovo museo naturalistico: intervista al sindaco Elena Pavan

Pubblicato il 02-08-2022
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Dunque...dove eravamo rimasti?
Ah, sì: alla conferenza stampa dello scorso 19 luglio nella quale è stata annunciata la proposta di progetto ad opera di un’ATI privata per la realizzazione del Genius Center all’ex Polo Museale Santa Chiara ovvero ex caserma Cimberle-Ferrari e già ex convento di Santa Chiara.
Un futuro contenitore di tutto e di più, ma non del nuovo museo naturalistico che costituiva invece l’elemento principale del fu progetto del Polo Museale.

Due esemplari della Collezione Luca esposti al Wild Life Museum di Villa Ca’ Erizzo Luca (foto Alessandro Tich)

Da cui la dichiarazione del sindaco Elena Pavan, resa agli sgoccioli dell’incontro coi giornalisti e passata in secondo piano rispetto a quella che era la notiziona della giornata e cioè il colpo di Genius: “La collocazione del museo naturalistico è una partita dormiente. Per quanto riguarda la collezione degli animali Luca, è escluso che sia qui dentro al Genius Center ma anche alla Mazzini.”
Cosa? Come? Ma non si era detto che…?
Prima di cercare le risposte ai suddetti interrogativi, devo fare un breve riassunto delle puntate precedenti. Fra tutte le telenovele amministrative di Bassano, la Polonovela ha infatti il suo perché.

C’era una volta, dunque, il Polo Museale Santa Chiara.
Un progetto ormai finito alle ortiche e il cui primo stralcio - quello che era in costruzione e che ha lasciato il “cratere” in mezzo al cantiere interrotto - doveva per l’appunto ospitare il futuro Museo di Storia Naturale della città. Un allestimento che avrebbe dovuto mettere insieme le storiche collezioni della attuale Sezione Naturalistica del Museo Civico e la famosa Collezione Luca degli animali tassidermizzati, destinata dalla Fondazione Luca al Comune di Bassano del Grappa a seguito di un atto di donazione risalente ai primi anni 2000 (sindaco Bizzotto) e che poneva come condizione che la collezione “venga esposta e valorizzata in un ambiente adeguato”.
All’epoca il dottor Renato Luca si era interessato per un sostanzioso contributo di Fondazione Cariverona da destinare al Comune di Bassano a sostegno delle spese di gestione e conservazione degli animali, ma per le lungaggini del progetto senza fine poi la cosa non andò in porto. Come ben sappiamo, la stessa Fondazione Cariverona avrebbe poi disposto l’erogazione di un contributo di 10 milioni di euro al Comune di Bassano ma per la costruzione del primo stralcio del Polo Museale, a fronte di una spesa complessiva di 11.541.000 euro.
Ma nel maggio 2020, con lettera trasmessa al sindaco Pavan, Fondazione Cariverona comunicava il ritiro della somma residua del contributo ancora da erogare, pari a 5 milioni e 600mila euro, per il perdurante stallo del cantiere che aveva indotto la fondazione bancaria a provvedere a un “ripensamento nella distribuzione dei contributi”.
Era l’atto del de profundis per il vecchio progetto del Polo Museale e l’inizio del nuovo corso pensato dall’amministrazione.
Qui si arriva alle notizie più recenti e di più fresca memoria: il ben pagato affidamento alle due società di consulenza Mesa Srl e GrisDainese Srl dello studio di “concept museale e progettuale” del cosiddetto Hub Urbano per la Cultura e l’Innovazione. Una versione riveduta ed ampliata del Polo che fu, con le ipotesi progettuali di riutilizzo non solo dell’ex convento di Santa Chiara ma anche dell’asse comprendente la Scuola Mazzini e il Giardino Parolini.
Nel concept progettuale di GrisDainese per la “ex Scuola Mazzini” è stata prospettata la destinazione d’uso di futura sede del nuovo Museo di Storia Naturale: una collocazione diversa e al passo coi tempi delle collezioni naturalistiche originariamente previste all’ormai ex Polo Santa Chiara.
Come da notizie dei giorni scorsi - conferenza stampa del 19 luglio, appunto -, del grande Hub concepito da Mesa e GrisDainese dovrebbe al momento vedere la luce solo la parte relativa all’area ex Santa Chiara, dove è intenzione dell’amministrazione far sorgere il Genius Center.
La questione dei destini del museo naturalistico rimane invece “dormiente”. Letargo prolungato. E la Scuola Mazzini, indicata dai consulenti come futuro contenitore museale di erbari, fossili, zebre e leoni? Una cosa è certa perché l’ha dichiarata il sindaco, quasi di sfuggita: lì la Collezione Luca degli animali tassidermizzati, attualmente esposta al Wild Life Museum di Villa Ca’ Erizzo Luca, non avrà posto.
Sulla questione la Fondazione Luca al momento non prende posizione e non rilascia dichiarazioni. Ne parla invece il sindaco Elena Pavan, nell’intervista che segue.

Sindaco Pavan, lei ha dichiarato che “per quanto riguarda la collezione degli animali Luca, è escluso che sia qui dentro al Genius Center ma anche alla Mazzini.” Questa affermazione da che convincimento o da che fatti deriva?
Questa affermazione mi sono permessa di farla perché arriva dalla Fondazione Luca stessa, nel senso che il dialogo con la Fondazione Luca è sempre stato mantenuto nei vari momenti delle varie progettualità, anche quando era stato revocato il finanziamento per il Polo Museale. Successivamente, dopo la revoca, avevamo coinvolto sia Vimar Bonfanti che Fondazione Luca per fare un po’ il punto della situazione. È stato dato l’incarico ai progettisti per ripensare tutto quel brano ampio di città lungo l’asse di viale delle Fosse e all’esito di quella progettualità avevamo incontrato questi soggetti e condiviso con loro dei ragionamenti. Proprio in quel contesto, sul suggerimento di Michele Lanzinger e dei progettisti di collocare il Museo Naturalistico all’interno della Scuola Mazzini, era stato riferito che probabilmente era una cosa non scontata nel risultato ed anche molto impegnativa, anche economicamente, viste le condizioni in cui versa la Scuola Mazzini. Tanto che è stata espressa anche un’altra ipotesi proprio direttamente dalla Fondazione Luca, ovverosia quella di collocare il Museo Naturalistico in un altro palazzo della città, in particolare il Bonaguro.

Da quegli intendimenti ad oggi cosa c’è stato?
Intanto si è sviluppato il progetto relativo all’ex Polo Santa Chiara. Nel senso che la progettualità complessiva di Mesa, GrisDainese e Lanzinger è veramente imponente e quindi è impensabile riuscire ad affrontarla nel suo insieme. Quindi si è sviluppato il progetto relativo al sito che costituisce il problema più antico di quell’asta e si è lavorato sull’ex Polo Santa Chiara con questa nuova declinazione. Nel frattempo ci siamo dati appuntamento a fine estate con la Fondazione Luca proprio per proseguire un ragionamento con loro sul Museo Naturalistico che giustamente e naturalmente coinvolge anche tutto il nostro grande patrimonio di Parolini e di Brocchi.

Lei ha detto in conferenza stampa che quella del nuovo museo naturalistico “è una partita dormiente”. Ma il sonnifero da dove arriva?
No, è dormiente nel senso che la carne al fuoco in città è veramente tanta. E credo che cercare di fare troppe cose tutte assieme porti a non farne nessuna. Quindi l’approccio è molto pratico e molto concreto e cerchiamo intanto di sciogliere alcuni nodi. Tutti insieme penso sia impossibile perché ci vorrebbe il doppio degli assessori, il doppio dei dipendenti comunali e cento volte le risorse a disposizione.

Alla fin fine, entro questa legislatura cosa avremo? La posa della prima pietra del Genius Center?
Quello ci auspichiamo assolutamente di sì. Si potrebbero cominciare i lavori da qui ad un anno. Su questo ci tengo particolarmente e la speranza è quella che si possa realizzare una prima parte anche visibile prima della primavera 2024. E poi chiaramente esprimeremo anche un’idea e una progettualità come maggioranza, in accordo con la Fondazione Luca, sulla soluzione da dare al Museo Naturalistico.

E qui entra in gioco, egregi lettori, una partita nella partita: quella dei destini, non ancora definiti ma comunque delineati, della Scuola Mazzini.
È l’argomento della seconda parte della mia intervista al sindaco Pavan.
Un tema troppo importante per essere inserito in mezzo alle altre questioni e che pertanto merita un articolo a sé stante.
Ne riparliamo domani.

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