Pubblicità

Opera Estate Festival

Pubblicità

Opera Estate Festival

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Uno e Inox

Per la serie: come ne Unesco? Con l’acqua bassa del Brenta, appaiono a occhio nudo sotto il Ponte le travi in acciaio di appoggio intermedio della reticolare di fondazione

Pubblicato il 02-03-2022
Visto 8.946 volte

Pubblicità

Opera Estate Festival

Qualche tempo fa, quando la cronaca bassanese era obnubilata dalle vicissitudini del restauro del Ponte, una notizia del genere avrebbe sollevato polemiche, discussioni e campionati mondiali di commenti ping-pong sui gruppi social locali. Ora invece, obnubilati come siamo da due anni di Covid e da una settimana di guerra in Ucraina, non può che essere relegata alla categoria inferiore delle “piccole curiosità”. Un intervallo leggero di stravaganza cittadina tra le pesanti notizie di questi giorni.
Sto parlando, per l’appunto, del nostro amato Ponte. Che per noi bassanesi, al netto della sofferta pratica per la sua candidatura Unesco, è il Numero Uno. Uno e Inox, dal momento che - come ben sappiamo - il più famoso ponte di legno d’Italia è fatto di legno solamente in parte. Sotto il suo vestito si nasconde infatti la struttura interna delle quattro stilate, elemento distintivo dell’intervento di ricostruzione delle stesse, prevalentemente realizzata in acciaio inossidabile. Maxi travi reticolari di fondazione, sistemi di tiranti, nuove sezioni dei pali dei rostri, travi di appoggio, profili sagomati, plinti, armature e quant’altro: sono le estese componenti inox del ponte cyborg rivestito di legno.
Per un rinfresco della memoria, pubblico qui sotto nella gallery l’immagine tratta dalla relazione illustrativa della proposta migliorativa di progetto di Inco Srl, relativa alla struttura interna delle stilate, dove tutte le parti in bianco sono quelle progettate e realizzate in acciaio. Guardare per credere.

Orbene: nella visione generale del Monumento Nazionale restaurato, che continua ancora ad essere attribuito al genio architettonico di Andrea Palladio, queste avanzate soluzioni ingegneristiche evitano di essere impattanti nella misura in cui non sono visibili a occhio nudo. E in effetti, grazie ai rivestimenti in legno ma anche all’azione coprente dell’acqua del fiume, sono state efficacemente nascoste.
Tuttavia può capitare, in determinate condizioni ambientali, che qualcosa “sfugga” all’operazione-copertura. Lo vediamo nella foto pubblicata sopra: quattro elementi a pelo d’acqua sotto i rostri della stilata che appaiono a occhio nudo generando un singolare effetto pugno-nell’occhio. Si tratta delle estremità delle travi in acciaio inox di appoggio intermedio della reticolare di fondazione, che a loro volta poggiano su micropali in acciaio e in calcestruzzo.
Sono le stesse travi che si vedono nell’altra immagine tratta dalla proposta migliorativa di progetto che pubblichiamo più sotto, alla quale abbiamo aggiunto le frecce in rosso per indicare meglio la loro posizione.
La foto delle moderne “presenze nell’acqua” mi è stata inviata da un nostro affezionato lettore e risale allo scorso gennaio, quando a seguito della mancanza di piogge di questi mesi il livello idrometrico del Brenta era particolarmente basso. Facendo affiorare in questo modo quello che un aspirante Patrimonio dell’Umanità - che secondo i criteri Unesco deve “rappresentare un capolavoro del genio creativo dell’uomo” e “costituire un esempio straordinario di tipologia edilizia e di insieme architettonico” - non dovrebbe far vedere.
Ovviamente il turista medio non sa che quelle intrusioni a pelo d’acqua sono fatte di acciaio. Quello stesso turista che magari ammira il manufatto “palladiano” dal balcone panoramico della Taverna al Ponte, dove con l’acqua bassa le travi di appoggio sotto la quarta stilata, quella più vicina ad Angarano, sono ben visibili.
Ma per l’occhio di un esperto e magari di un futuro inviato dell’Unesco, chiamato a valutare l’integrità storico-architettonica del Ponte cinquecentesco nell’ambito di un’eventuale proposta di candidatura “seriale e transnazionale” del medesimo, sono dettagli che non vanno sottovalutati. Ma questa, come ho specificato prima, altro non è ormai che una piccola curiosità di stravaganza cittadina e, aggiungo, di passato rivangato.
La Pontenovela appartiene a un’altra epoca, quando parlavamo di putrelle e non di Putin.

Pubblicità

Opera Estate Festival

Più visti

1

Attualità

21-06-2025

Bundesliga

Visto 17.474 volte

2

Attualità

21-06-2025

Grazie Well

Visto 10.041 volte

3

Green Economy

18-06-2025

Paolo Nespoli incanta Bassano

Visto 9.418 volte

4

Attualità

19-06-2025

Re.Motion

Visto 9.257 volte

5

Attualità

20-06-2025

Stringimi a te

Visto 9.224 volte

6

Attualità

19-06-2025

Genio Pontieri

Visto 9.004 volte

7

Attualità

19-06-2025

Mini e Maxi

Visto 8.993 volte

8

Attualità

20-06-2025

Giallorossi Alé

Visto 8.915 volte

9

Attualità

22-06-2025

PFAS la cosa giusta

Visto 7.449 volte

10

Teatro

20-06-2025

Marostica: tra Commedia Castellana e Buoni frutti

Visto 3.252 volte

1

Attualità

21-06-2025

Bundesliga

Visto 17.474 volte

2

Attualità

11-06-2025

Aria di Gaza

Visto 11.648 volte

3

Attualità

13-06-2025

Humanum Est

Visto 11.628 volte

4

Attualità

26-05-2025

H demia

Visto 10.859 volte

5

Politica

04-06-2025

La Pedemontata

Visto 10.694 volte

6

Attualità

27-05-2025

Io, Robot

Visto 10.537 volte

7

Cronaca

06-06-2025

Pascoli...movimentati

Visto 10.205 volte

8

Attualità

07-06-2025

Fermi e dinamici

Visto 10.170 volte

9

Politica

05-06-2025

Fratellini d’Italia

Visto 10.141 volte

10

Attualità

14-06-2025

Poste Germaniche

Visto 10.100 volte