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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Politica

Chi se ne è Partito

Il Circolo di Bassano del PD interviene sulla defezione dei due big Roberto Campagnolo e Giovanni Cunico, passati a Italia Viva di Renzi. E a dire bye-bye al partito è anche Denis Foffano, già membro dell'assemblea nazionale del PD

Pubblicato il 23-09-2019
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Dunque i due big del Partito Democratico di Bassano del Grappa non sono più tali. Per il semplice fatto che il Partito Democratico lo hanno abbandonato. Roberto Campagnolo e Giovanni Cunico, nuovamente folgorati sulla via di Renzi, hanno porto i loro gentili saluti al PD e hanno aderito a Italia Viva, la nuova “cosa” renziana. Mettendo i loro ormai ex compagni di partito davanti al fatto compiuto. “Apprendiamo con dispiacere - afferma un comunicato diramato oggi alle redazioni dal Circolo di Bassano del PD - che con l'uscita di Matteo Renzi dal Partito Democratico alcuni esponenti locali abbiano deciso di seguirlo nel suo nuovo soggetto politico.”
“Ci siamo riuniti sabato mattina in assemblea ed abbiamo preso atto delle scelte di alcuni tra i nostri rappresentanti cittadini - commenta il segretario cittadino Luigi Tasca -. A loro i nostri migliori auguri per il prosieguo della loro carriera politica.”
“Nel dispiacere - prosegue Tasca - usciamo confortati che tra il centinaio di iscritti al Circolo di Bassano sono solo in 6/7 ad aver riconsegnato la tessera. Il Circolo PD di Bassano continuerà a perseguire l'idea di un partito plurale e mai personale, un partito che alle primarie del 4 marzo 2019 ha visto più di mille bassanesi affollare i nostri gazebo, una comunità che ha affidato una larga maggioranza a chi ha deciso di rimanere nel PD.”

In questo momento che è comunque di difficoltà per i Dem bassanesi interviene anche Chiara Luisetto, a capo di quella segreteria provinciale del partito che Campagnolo ha accusato di “non aver mai percepito presente nella vita amministrativa della nostra città”, in particolare “nel suo ruolo di contatto anche con i livelli regionale e nazionale del PD”. “Le migliori esperienze amministrative della provincia di Vicenza rimangono nel Partito Democratico - dichiara l'ex sindaco di Nove -. Spiace che per giustificare scelte personali libere e legittime, ci sia chi ricorre a espedienti esterni inesistenti.”
“Il Partito Democratico provinciale - aggiunge Luisetto - è ed è stato vicino agli amministratori e iscritti, vere risorse e cuore della comunità che vogliamo ora ancora di più unita. Il nostro modo di stare nella politica rispetta l'autonomia dei circoli e mai ha voluto e vorrà sostituirsi a chi conosce la propria realtà locale al meglio, a Bassano come a Valdagno o a Campiglia, per imporre candidati a sindaco o strategie, stando invece sempre al fianco di chi ha condotto questi percorsi.” “Avanti dunque - conclude la segretaria provinciale del PD - per costruire una proposta credibile e alternativa alle chiacchiere della Lega.”
Fonti interne al PD bassanese riferiscono che i due “cavalli di razza” Campagnolo e Cunico avrebbero scalpitato, e non poco, per avere un posto di preminenza nella lista del Partito Democratico per le ultime elezioni amministrative, generando un impasse nella corsa a “chi arriva primo” sfociato alla fine nella promozione a capolista della giovane, e assoluta new entry, Chiara Campana. Al di là delle frasi di rito, contatto quindi il segretario cittadino Luigi Tasca e gli chiedo che cosa pensa delle due importanti defezioni alla luce di questo asserito precedente.
“Mi sembra strano e non posso smentirlo. Non aggiungo altro che questo”, è la sua lapidaria risposta. Poi, però, qualcosina la aggiunge. “È stato un momento di amarezza per l'intero circolo, tra gli iscritti - mi dice Tasca -. Escono due persone che hanno avuto incarichi e ruoli importanti e la fiducia da parte del Circolo.”
Ma non c'è due senza tre. Perché a dire bye-bye al Partito Democratico, per aderire a tempo di record a Italia Viva di Renzi, è stato anche Denis Foffano, già da me a suo tempo ribattezzato il caterpillar del PD bassanese e già membro, fino al suo distacco, dell'assemblea nazionale del Partito Democratico in quota alla mozione “renziana” Giachetti-Ascani. “ È un bel momento - commenta Foffano, contattato da Bassanonet -, perché effettivamente si è più liberi di esprimere la volontà riformatrice rispetto a quello che il PD sta facendo nei territori e a livello nazionale, rivendicando tutto quello che si è fatto bene con i governi Renzi e Gentiloni nel tentativo di riformare il Paese.”
Dalla riva sinistra del Brenta per il momento è tutto, a voi la linea.

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