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Trevisan Pavan Tatatan
Dopo il comizio di Salvini, bordate reciproche tra i candidati sindaci del M5S e del centrodestra. Trevisan sulla Lega: “Sono sovvertitori”. Pavan: “Ansia da prestazione che si prepara a svelare l'accordo Trevisan-Vernillo”
Pubblicato il 15-05-2019
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Fino adesso Bruno Trevisan, sotto il profilo della comunicazione ai media, era rimasto zitto zitto quatto quatto. Qualcosa in queste settimane l'ha detta, ma è stato nulla al confronto del continuo ping-pong di dichiarazioni di e tra Angelo Vernillo ed Elena Pavan. Ma ora il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle a Bassano, colonnello in riserva dell'aviazione dell'Esercito Italiano, pilota di elicotteri, ha fatto improvvisamente partire i suoi missili aria-terra. L'occasione è stata data dal comizio di lunedì sera di Matteo Salvini in piazza Libertà dove più volte, per voce del vicepremier ma anche dei ministri Stefani e Fontana, sono partiti attacchi e accuse ai 5 Stelle, colpevoli agli occhi del Carroccio di favorire il continuo rinvio dell'approvazione della legge sull'autonomia.
Con un comunicato stampa trasmesso ieri in redazione, Trevisan infatti commenta: “Salvini e Zaia sono venuti in città con i soliti slogan anti-immigrati e con la solita richiesta di autonomia”.
“Gli Stati Uniti d’America, nazione prospera e democratica, sono nati con gli immigrati ed hanno adottato come forma di Stato una Repubblica Federale ispirata alla “Serenissima Repubblica”. Forma di Stato tuttora in vigore - prosegue nella nota il candidato sindaco M5S -. “E pluribus unum”, il motto riferito all’integrazione delle originarie 13 colonie in un’unica nazione, consente di essere cittadini di un grande Paese e di avere un governo del territorio con servizi pubblici locali su misura, ripartendo le funzioni centrali.”

“La Repubblica Federale - continua Trevisan - deve essere la sola a tassare per spendere con cura. Qui siamo di fronte a dei sovvertitori. Vogliono un Federalismo al contrario. “Ex uno plures”, spezzano ciò che è unito. È la terza volta che le Regioni ricche vogliono distinguersi dalle Regioni povere per avere più soldi, senza il disturbo di chiederlo ai propri cittadini con l’invenzione del “residuo fiscale”, cioè dividi spese e entrate fra territori dello Stato. Così non funziona!”
L'aspirante sindaco pentastellato se la prende inoltre con Salvini che all'Adunata Nazionale di Milano ha indossato un cappello alpino e al comizio bassanese del giorno dopo ha parlato degli Alpini come esempio di “ordine, regole, sacrificio, lealtà, onore, disciplina e rispetto”. Il colonnello-candidato cita il ministro della Difesa Elisabetta Trenta (del Movimento 5 Stelle) che ha bacchettato il vicepremier leghista dichiarando: “Il cappello d'alpino, per rispetto, lo può mettere solo un Alpino.” “I nostri nonni - prosegue Trevisan, citando un passo del discorso del ministro dell'Interno a Bassano - hanno dato la vita per la patria. Fino a non molto tempo fa, Salvini non era d’accordo. Si dimentica pure che Bassano è “medaglia d’oro al valor militare” per aver dato con il “sacrificio” dei suoi martiri il proprio contributo alla liberazione dell’Italia. A ricordarglielo gli studenti con i loro insegnanti che l'altra sera hanno manifestato pacificamente in viale dei Martiri.” “Il 25 aprile - aggiunge - è giorno di festa per tutti, a ricordo della fine di una guerra ed ad un inizio di consapevolezza generale di libertà, di diritti civili con la fondazione di uno Stato moderno in forma di Repubblica Democratica.”
Il candidato 5 Stelle ha successivamente rincarato la dose nelle dichiarazioni pubblicate oggi sul quotidiano locale. “Salvini e Zaia - si legge nel GdV - sono venuti a Bassano per rimproverare ai 5 Stelle la mancanza di procedimenti di legge ai fini di una Regione autonoma. Pensino piuttosto alla nostra sanità, che sta andando a rotoli.”
“Quale fiducia - afferma Trevisan nell'articolo - si può avere in questa Lega, che chiede autonomia ma non sa gestire ciò che di autonomo ha già?”.
Affermazioni di adesione ai principi grillini, oggi quanto mai ai ferri corti con gli “alleati” di governo della Lega, o prove tecniche di apparentamento col centrosinistra a un eventuale ballottaggio?
La seconda ipotesi, a quanto pare, è quella che sta prendendo piede in queste ore.
Almeno nelle dichiarazioni della leghista e candidata sindaco del centrodestra Elena Pavan, che in una nota di replica - e altrettanto al fulmicotone - trasmessa nel pomeriggio in redazione afferma su Trevisan: “Prima di attaccare me e le liste che mi sostengono dovrebbe spiegare ai bassanesi perché si sta già schierando con il PD locale, visto che il Movimento 5 Stelle lo considera da sempre il suo vero antagonista a livello nazionale.”
“Capisco che Bruno Trevisan sia nervoso perché mentre lui sentenzia sul nulla noi riempiamo le piazze - continua Pavan -. Capisco che abbia la frustrazione di non aver portato a Bassano nessuno dei suoi leader nazionali con cui governiamo il Paese, dimostrando di non contare nulla. Capisco anche che debba rispolverare la vecchia retorica antileghista ed antifascista che più che grillina è comunista e giustizialista.”
“Ma come spiegherà ai suoi elettori - punge l'aspirante prima cittadina - che il suo movimento sta con noi a Roma e contro di noi a Bassano?”
“La confusione regna sovrana da quelle parti - incalza la first lady del centrodestra - e questa intemerata uscita dimostra un’ansia da prestazione che si prepara a svelare l’accordo Trevisan-Vernillo il cui unico obiettivo non è né Bassano né una nuova idea di città, ma la solita e vecchia logica di spartizione. Logica di potere più che di politica amministrativa. Del resto sappiamo che Trevisan è passato con disinvoltura dalla Margherita, a Italia dei Valori e ora ai Pentastellati in cerca di spazio personale.” “Premesso tutto questo - conclude Elena Pavan -, sono orgogliosa di rappresentare una coalizione ampia che non rappresenta solo la Lega o i partiti, ma la Bassano che vuole segnare la discontinuità col passato ed un’idea moderna e competitiva di città. I cittadini lo sanno e trovano una casa che li rappresenti in noi. La Bassano dei moderati, del buon senso, della buona amministrazione sta qui. Non nelle battute al vetriolo di Trevisan.”
Trevisan Pavan Tatatan. Raffiche incrociate verso il bersaglio del 26 maggio.
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