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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

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Lotto per mille

Riattribuito a Lorenzo Lotto il “San Girolamo” conservato al Museo di Bassano e definito nel '90 da Sgarbi “una crosta”. La direttrice Casarin: “Con l'attribuzione aumentato il valore delle collezioni nel loro insieme”

Pubblicato il 02-10-2018
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Può capitare, talvolta, che i tesori di casa si ritrovino in cantina. La circostanza vale anche per i musei, nel momento in cui un'opera di valore viene ripescata dal patrimonio conservato nei depositi. Ed è quello che è accaduto al Museo Civico di Bassano, dove risorge a nuova gloria a seguito di riattribuzione il “San Girolamo”: dipinto di Lorenzo Lotto, pittore veneziano, uno degli artisti del '500 italiano più rivalutati nel XX secolo. Proprio l'attribuzione dell'opera, un olio su tela realizzato attorno al 1527, a colui che figura come uno dei principali esponenti del Rinascimento veneziano del primo Cinquecento è stata al centro di una querelle protrattasi per quasi un trentennio.
Il “San Girolamo”, proveniente dalla collezione privata Emma Zocca, venne acquistato nel 1978 per 20 milioni di lire dal Comune di Bassano del Grappa grazie all'allora direttore dei Musei Civici Fernando Rigon e col sostegno della Soprintendenza alle Belle Arti di Venezia. Un acquisto che si concretizzò all'epoca con tutti i crismi: a segnalare al direttore Rigon la disponibilità del dipinto lottesco era stato nientemeno che Lionello Puppi, recentemente scomparso, uno tra i massimi storici dell'arte del nostro Paese.
L'ulteriore benestare scientifico all'operazione era stato dato da Gianvittorio Dillon, altro studioso di primissimo piano nel campo dell'arte. Il quadro venne collocato in esposizione al pubblico in uno dei corridoi della Pinacoteca al primo piano del Museo Civico, diventando uno dei tanti top player delle collezioni permanenti museali.

Fernando Rigon, Giovanni Cunico e Chiara Casarin con i due San Girolami conservati a Bassano: l'incisione di Dürer e il dipinto riattribuito a Lotto (foto Alessandro Tich)

Finché, nel 1990, non è arrivato a Bassano Vittorio Sgarbi, che si dichiarò contrario all'attribuzione lottesca criticando pesantemente l'acquisto del dipinto, da lui definito testualmente “una crosta”. L'alone di incertezza suscitato dalla accesa polemica sgarbiana, con conseguente dibattito tra gli addetti ai lavori, si sarebbe protratto anche negli anni successivi.
Al punto che nel 2005 l'allora direttrice dei Musei Civici Giuliana Ericani decise di rimuovere il “San Girolamo” dalle sale museali per relegarlo nelle segrete stanze dei depositi di via Museo. Nelle quali è rimasto fino ad oggi. Ma, nel frattempo, il nuovo corso casariniano ha inteso gettare nuova luce su quel dipinto di controversa attribuzione. L'opera è stata recuperata dall'oblio dei depositi e sottoposta ad accurate analisi diagnostiche presso il Laboratorio della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza.
Il referto è stato redatto dalla restauratrice Chiara Scardellato e dall'operatore tecnico Florindo Romano, e la ricerca per la riattribuzione del dipinto, promossa dai Musei Civici bassanesi, è stata condotta dallo studioso Enrico Maria Dal Pozzolo. Non uno studioso qualsiasi: docente di Storia dell'arte moderna all'Università di Verona, esperto di pittura veneta di età rinascimentale e barocca e autore di centinaia di contributi scientifici, Dal Pozzolo ha curato anche diverse mostre. Tra le quali, assieme a Miguel Falomir, la mostra sui Ritratti di Lorenzo Lotto allestita la scorsa estate al Prado di Madrid e, dal prossimo 5 novembre, alla National Gallery di Londra. E il responso degli studi di Dal Pozzolo, confortati dalla ricostruzione critico-storica dell'opera pittorica e dai rilievi delle analisi diagnostiche, è il seguente: il “San Girolamo” di Bassano del Grappa “è” di Lorenzo Lotto.
L'annuncio ufficiale della prestigiosa riattribuzione viene dato in conferenza stampa, nella sala Chilesotti del Museo Civico, dall'assessore alla Cultura Giovanni Cunico e dalla direttrice dei Musei Civici Chiara Casarin. Presente in sala anche l'ex direttore Fernando Rigon, l'uomo che ha portato il dipinto a Bassano, che presto ruberà la scena ad assessore e direttrice in un veemente e sanguigno amarcord dell'operazione di acquisto di 40 anni fa, delle motivazioni che l'hanno resa possibile e dei valori scientifico-culturali ad essa sottesi.
Il “San Girolamo” lottesco viene esposto in anteprima per la stampa vicino al tavolo dei relatori, affiancato dall'incisione di Albrecht Dürer - appartenente alla grande collezione remondiniana di incisioni del sommo artista tedesco di Norimberga - che raffigura lo stesso soggetto e alla quale Lotto, che assai presumibilmente incontrò Dürer nei primi del Cinquecento a Venezia, si è ispirato. Realizzando una più grande versione a colori, ma con vari dettagli differenti, dell'originale in bianco e nero. “È l'arte e cultura - afferma Fernando Rigon - della replica delle immagini.”
“Stiamo investendo molto sulla vivacità nei musei degli spazi espositivi - dichiara l'assessore Cunico -, ma investiamo anche per dare altrettanta vivacità negli spazi dedicati agli addetti ai lavori, cui destiniamo alcune voci di bilancio. Investire sulla ricerca: è anche questo il mio compito da amministratore.” E gli addetti ai lavori, questa volta, hanno prodotto una ricerca col botto. Che ha generato la novità che entra positivamente a gamba tesa nella già avviata programmazione delle attività museali, in quello che la direttrice dei Musei definisce “uno dei piacevoli imprevisti di quest'anno”. “Nel momento in cui un dipinto viene attribuito ad un autore, e a un autore rivalutato negli ultimi anni come Lorenzo Lotto, acquisisce il valore del nome che porta - sottolinea Chiara Casarin -. Di conseguenza viene aumentato il valore delle collezioni nel loro insieme.”
Lo svolgimento e i risultati dell'indagine partita da una sezione del deposito del Museo - comprendenti la storia, l'analisi e il referto attuale dell'opera - sono raccontati nel volume “Il San Girolamo di Lorenzo Lotto - Storia di una riattribuzione ai Musei di Bassano del Grappa”, edito da ZeL Edizioni e con i contributi di Enrico Maria Dal Pozzolo e Chiara Casarin, che sarà presentato al pubblico giovedì 4 ottobre alle ore 18 al Museo Civico.
Nel frattempo, per il Lotto “ritrovato” di Bassano si prospetta già un vero e proprio tour de force. Neanche il tempo di presentarlo al pubblico e già il 18 ottobre partirà in prestito per Macerata dove a Palazzo Buonaccorsi è in programma un'altra grande mostra (“Lorenzo Lotto - Il richiamo delle Marche”) dedicata al pittore cinquecentesco nato a Venezia e morto a Loreto e curata sempre e ancora da Enrico Maria Dal Pozzolo.
Dopodiché il “San Girolamo” ritornerà a casa, a Bassano, per essere finalmente esposto in forma permanente nella Pinacoteca del Museo Civico. Con grande beneficio per le intere collezioni esposte, che dalla riattribuzione dell'opera, secondo la direttrice, aumentano il loro valore d'insieme: Lotto per mille.

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