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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Attualità

Rosà “spazza” lo Spazzatore

Clamoroso nel "Comune della Padania": il consiglio comunale approva all'unanimità una delibera che chiede all'ATO rifiuti provinciale di stralciare dal Piano d'Ambito il progetto dell'impianto previsto in via dei Prati

Pubblicato il 29-12-2012
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E' passato poco più di un mese dall'affollato incontro con i quartieri in sala consiliare nel quale il sindaco Paolo Bordignon, riferendosi al progetto dello “Spazzatore” previsto in via dei Prati a Rosà, lo aveva definito “un'opportunità per il territorio, che va colta”.
Già in quella occasione l'argomento aveva sollevato dubbi e animate rimostranze da parte del pubblico presente, e a sparigliare le carte ci aveva pensato anche Stefano Svegliado, presidente di Etra, che pur illustrando le caratteristiche “a impatto praticamente zero” del futuro stabilimento, aveva dichiarato all'improvviso che “Etra non ha intenzione di fare l'impianto”, non essendoci oggi “sostenibilità di tipo economico”.
Nel frattempo le antenne del territorio - quartieri rosatesi in primis - sono rimaste sempre attente e sintonizzate sulla vicenda: e domenica scorsa, nelle piazze di Rosà centro e delle frazioni, contro l'ipotesi “Spazzatore” sono state raccolte oltre 1300 firme.

Foto: archivio Bassanonet

Ed è così che, sull'onda della contestazione popolare, la dibattuta questione del progetto dell'impianto di recupero dei rifiuti da spazzamento stradale - “incubato” per due anni dall'Amministrazione rosatese e inserito nel Piano d'Ambito provinciale per la gestione dei rifiuti urbani, adottato lo scorso 15 ottobre dall'assemblea dei Comuni dell'ATO Rifiuti Vicentino - registra un sostanziale colpo di scena.
Il consiglio comunale di Rosà, riunitosi ieri sera in seduta straordinaria, ha infatti votato e approvato all'unanimità una delibera con la quale viene richiesto all'ATO Rifiuti della provincia di Vicenza di stralciare il progetto dell'impianto dal Piano d'Ambito provinciale.
In altre parole, il Comune di Rosà - compresa la maggioranza, ritornata clamorosamente sui suoi passi dopo aver sostenuto l'opportunità del progetto - chiede all'Autorità d'Ambito che lo “Spazzatore” non venga più fatto. Almeno sul proprio territorio comunale, così come indicato dal testo del Piano d'Ambito.
"Quando il Consiglio comunale si esprime ad unanimità - dichiara oggi il sindaco Bordignon - è sempre un risultato di grande importanza per il paese. La vicinanza della nostra politica alle richieste della gente, è stata dimostrata anche dalla capacità di fare, quando serve, un passo indietro. Sono dispiaciuto però di come questa vicenda sia stata strumentalizzata, con l’opinione pubblica distorta sull’onda anche di casi simili che hanno interessato altri comuni del territorio. Emblematiche sono state le accuse che ci son state rivolte sull’uso delle cave."
"La nostra scelta  - spiega l’assessore all’ambiente on. Manuela Lanzarin - è stata dettata dal venir meno dei requisiti della società che doveva realizzare l’impianto che ha valutato e confermato la non sostenibilità del progetto. A questo si sono aggiunti i timori diffusi di una parte della popolazione fondati anche sulle possibili conseguenze ambientali. La nostra sensibilità ed attenzione all’ambiente, l’abbiamo dimostrata in tanti anni di buona amministrazione costellata da scelte ed opere che sono sotto gli occhi di tutti e per questo mai avremmo fatto qualcosa che va nel verso opposto."
Un cambiamento di rotta sul quale, adesso, manca solo il timbro dell'Autorità provinciale: il documento licenziato dal consiglio comunale, che ha approvato alcune osservazioni presentate dalle minoranze, verrà ora trasmesso alla Provincia di Vicenza quale deduzione prevista entro i 60 giorni di tempo dalla pubblicazione del Piano.
“Come ho detto ieri sera in consiglio - commenta oggi il capogruppo di opposizione Alfio Piotto, di Ros@ 2012 -, ora non ci dobbiamo fermare e come cittadini dobbiamo controllare che l'ATO Rifiuti vicentino stralci veramente il progetto. L'iter deve essere seguito e l'osservazione del Comune di Rosà deve andare a buon fine.”
“C'è però un altro fronte su cui dobbiamo prestare la massima attenzione - continua Piotto, allargando il tiro sulla tutela del territorio -, ed è l'articolo 38 del PTRC (Piano Territoriale Regionale di Coordinamento) della Regione Veneto, il quale afferma che le aree comprese nel raggio di 2 km dai caselli autostradali, dagli accessi alla rete primaria e dalle stazioni del Sistema Ferroviario Metropolitano di Superficie sono da ritenersi “di rilevante interesse pubblico” e la pianificazione su queste aree è di competenza della Regione. La Regione, cioè, nel raggio di 2 km da caselli e stazioni decide di fare quello che vuole. La questione è collegata alla realizzazione della Pedemontana e alle due stazioni ferroviarie di Rosà e di Rossano (che è in territorio rosatese), nelle cui vicinanze, ad esempio, si trovano le aree delle cave Poiana e Trentin. Dobbiamo stare attenti.”
Intanto, nel “Comune della Padania”, la questione-Spazzatore segna una svolta fino a pochi giorni fa imprevista: se vogliamo, è il botto di Capodanno.

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