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Oltre 60 tecnici ambientali provenienti da cinque continenti hanno visitato ieri gli impianti di trattamento dei rifiuti di Camposampiero e di Bassano del Grappa, esempio di buone pratiche e di avanzata tecnologia.
La visita si inserisce nell’ambito del “Venice Symposium”, il quarto Simposio internazionale sull'energia da biomasse e rifiuti che si è svolto a San Servolo, a Venezia, dal 12 al 15 novembre, e che è stato organizzato dall’International waste working group (IWWG) con il supporto scientifico delle università di Queensland, Padova, Hokkaido, Rostock, Singapore e Trento.
“Nel corso del simposio si è parlato dei progressi fatti nelle applicazioni tecnologiche per la produzione di energie da biomasse e da rifiuti, con l’obiettivo di sensibilizzare e incoraggiare la discussione in questo settore - spiega il presidente del Consiglio di gestione di Etra, Stefano Svegliado -. Quattro gli impianti selezionati per le visite, gli inceneritori di Padova e di Brescia e i due impianti di trattamento dei rifiuti gestiti da Etra.”

Un gruppo di tecnici provenienti dai cinque continenti in visita agli impianti di Etra
Sono 26 i tecnici che hanno visitato l’impianto di Camposampiero, provenienti oltre da tutti i Paesi europei ma anche da India, Messico, Sud Africa, Giappone, Ruanda, Israele, Iraq e Brasile; in 37 si sono recati a Bassano, provenienti da Brasile, Messico, Sud Africa, Nuova Zelanda, Thailandia, Cambogia, Ucraina, Egitto, Giappone.
L'impianto di biotrattamento di Camposampiero lavora le acque reflue da fognatura, la frazione umida del rifiuto e i fanghi di depurazione. Attraverso un trattamento di digestione anaerobica, genera biogas che viene utilizzato per la produzione di energia elettrica e termica. L’impianto può ricevere circa 16 mila tonnellate l'anno di rifiuto umido proveniente dalla raccolta differenziata, producendo, sempre annualmente, più di 3 milioni di kilowattora di energia elettrica che permettono un'autonomia energetica del 80%. Dopo il trattamento, il rifiuto organico si trasforma in compost di qualità, fertilizzante naturale che può essere utilizzato in agricoltura.
L’impianto di digestione anaerobica di Bassano lavora il rifiuto umido e rifiuto secco non riciclabile per un totale di circa 60 mila tonnellate l'anno e una produzione di energia pari a quasi 10 milioni di kilowattora l'anno. Come per l'impianto di Camposampiero, il rifiuto umido viene trattato in un digestore anaerobico e il biogas prodotto viene utilizzato per generare energia elettrica sufficiente a fare funzionare l'impianto, mentre l'eccesso viene venduto. A seguito del trattamento del rifiuto umido viene prodotto compost, premiato per l’ottima qualità anche dall'Arpav e dal Cic (Consorzio italiano compostatori).
“I due impianti - conclude Manuela Lanzarin, presidente del Consiglio di sorveglianza di Etra - sono un esempio di utilizzo di tecnologia all’avanguardia per la valorizzazione del rifiuto, che, attraverso processi naturali, viene trasformato in energia e in materiali riutilizzabili. Il tutto senza danneggiare l'ambiente, grazie a innovativi sistemi di filtraggio e di mitigazione dell'impatto ambientale. Siamo orgogliosi che l'eccellenza dei nostri impianti riceva riconoscimenti come la visita di tecnici che provengono da tutto il mondo, un ulteriore segno che stiamo andando nella giusta direzione.”
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